Archivio per tag:  CrediVeneto
	
	
			
							
					Categorie: Politica, Economia&Aziende				
			
			
			
							
				 "Accogliamo l’appello del Gruppo Difesa  Soci ex B.C.C. Crediveneto, che riunisce alcune centinaia di soggetti  titolari di quote sociali della medesima  banca, affinché la politica possa intervenire tempestivamente nella  tutela dei risparmiatori". A dichiararlo - in una nota - il senatore Questore UDC Antonio  De Poli. "Chiediamo al Governo che la questione dei Soci ex B.C.C.  Crediveneto abbia la medesima attenzione che è  stata riconosciuta agli obbligazionisti di altre ben note banche che  hanno occupato la recente cronaca". 			
			Continua a leggere
				
			
			
			"Accogliamo l’appello del Gruppo Difesa  Soci ex B.C.C. Crediveneto, che riunisce alcune centinaia di soggetti  titolari di quote sociali della medesima  banca, affinché la politica possa intervenire tempestivamente nella  tutela dei risparmiatori". A dichiararlo - in una nota - il senatore Questore UDC Antonio  De Poli. "Chiediamo al Governo che la questione dei Soci ex B.C.C.  Crediveneto abbia la medesima attenzione che è  stata riconosciuta agli obbligazionisti di altre ben note banche che  hanno occupato la recente cronaca". 			
			Continua a leggere
			
			
			
		
		
						
		Ex soci Bcc Crediveneto, Antonio De Poli: "il Governo assicuri ai risparmiatori uguali tutele"
Lunedi 16 Luglio 2018 alle 22:02 "Accogliamo l’appello del Gruppo Difesa  Soci ex B.C.C. Crediveneto, che riunisce alcune centinaia di soggetti  titolari di quote sociali della medesima  banca, affinché la politica possa intervenire tempestivamente nella  tutela dei risparmiatori". A dichiararlo - in una nota - il senatore Questore UDC Antonio  De Poli. "Chiediamo al Governo che la questione dei Soci ex B.C.C.  Crediveneto abbia la medesima attenzione che è  stata riconosciuta agli obbligazionisti di altre ben note banche che  hanno occupato la recente cronaca". 			
			Continua a leggere
				
			
			
			"Accogliamo l’appello del Gruppo Difesa  Soci ex B.C.C. Crediveneto, che riunisce alcune centinaia di soggetti  titolari di quote sociali della medesima  banca, affinché la politica possa intervenire tempestivamente nella  tutela dei risparmiatori". A dichiararlo - in una nota - il senatore Questore UDC Antonio  De Poli. "Chiediamo al Governo che la questione dei Soci ex B.C.C.  Crediveneto abbia la medesima attenzione che è  stata riconosciuta agli obbligazionisti di altre ben note banche che  hanno occupato la recente cronaca". 			
			Continua a leggere
			
			
							
					Categorie: Banche				
			
			
			
							
				 I davanzali hanno fiori alla tirolese, le chiese  codici a barre perché i passanti possano rileggerne la storia medievale  negli smartphone. Montagnana, cinquanta chilometri a sud-ovest di  Padova, è un idillio ricco e civile. Solo che un paio di settimane fa  lungo i portici del centro gli abitanti hanno trovato un cartello che è  apparso subito come uno squarcio nel paesaggio. «Avviso alla clientela»,  era il titolo. La banca cooperativa fondata qui nel 1909, al cui  capitale partecipa praticamente ogni cittadino adulto del borgo, non c’è  più. Restano la targa di ottone e il palazzo della sede, curato ed  elegante. Per il resto, ai correntisti sarebbe stato comunicato un nuovo  numero di conto «a breve».Da qui non sono usciti trader con scatole di  cartone in mano, come ai tempi del crash di Lehman. Sono usciti padri di  famiglia un po’ smarriti, ma diretti alle solite destinazioni: gli  incontri in parrocchia, le riunioni dei genitori in una scuola materna  di una perfezione disumana.			
			Continua a leggere
				
			
			
			I davanzali hanno fiori alla tirolese, le chiese  codici a barre perché i passanti possano rileggerne la storia medievale  negli smartphone. Montagnana, cinquanta chilometri a sud-ovest di  Padova, è un idillio ricco e civile. Solo che un paio di settimane fa  lungo i portici del centro gli abitanti hanno trovato un cartello che è  apparso subito come uno squarcio nel paesaggio. «Avviso alla clientela»,  era il titolo. La banca cooperativa fondata qui nel 1909, al cui  capitale partecipa praticamente ogni cittadino adulto del borgo, non c’è  più. Restano la targa di ottone e il palazzo della sede, curato ed  elegante. Per il resto, ai correntisti sarebbe stato comunicato un nuovo  numero di conto «a breve».Da qui non sono usciti trader con scatole di  cartone in mano, come ai tempi del crash di Lehman. Sono usciti padri di  famiglia un po’ smarriti, ma diretti alle solite destinazioni: gli  incontri in parrocchia, le riunioni dei genitori in una scuola materna  di una perfezione disumana.			
			Continua a leggere
			
			
			
		
		
				
			
		
		
		
	
Le tredici banche in crisi del Veneto. Gianfranco Rigon, ex vicepresidente di BPVi: si è sviluppato un sistema di corruzione
Lunedi 23 Maggio 2016 alle 08:03 I davanzali hanno fiori alla tirolese, le chiese  codici a barre perché i passanti possano rileggerne la storia medievale  negli smartphone. Montagnana, cinquanta chilometri a sud-ovest di  Padova, è un idillio ricco e civile. Solo che un paio di settimane fa  lungo i portici del centro gli abitanti hanno trovato un cartello che è  apparso subito come uno squarcio nel paesaggio. «Avviso alla clientela»,  era il titolo. La banca cooperativa fondata qui nel 1909, al cui  capitale partecipa praticamente ogni cittadino adulto del borgo, non c’è  più. Restano la targa di ottone e il palazzo della sede, curato ed  elegante. Per il resto, ai correntisti sarebbe stato comunicato un nuovo  numero di conto «a breve».Da qui non sono usciti trader con scatole di  cartone in mano, come ai tempi del crash di Lehman. Sono usciti padri di  famiglia un po’ smarriti, ma diretti alle solite destinazioni: gli  incontri in parrocchia, le riunioni dei genitori in una scuola materna  di una perfezione disumana.			
			Continua a leggere
				
			
			
			I davanzali hanno fiori alla tirolese, le chiese  codici a barre perché i passanti possano rileggerne la storia medievale  negli smartphone. Montagnana, cinquanta chilometri a sud-ovest di  Padova, è un idillio ricco e civile. Solo che un paio di settimane fa  lungo i portici del centro gli abitanti hanno trovato un cartello che è  apparso subito come uno squarcio nel paesaggio. «Avviso alla clientela»,  era il titolo. La banca cooperativa fondata qui nel 1909, al cui  capitale partecipa praticamente ogni cittadino adulto del borgo, non c’è  più. Restano la targa di ottone e il palazzo della sede, curato ed  elegante. Per il resto, ai correntisti sarebbe stato comunicato un nuovo  numero di conto «a breve».Da qui non sono usciti trader con scatole di  cartone in mano, come ai tempi del crash di Lehman. Sono usciti padri di  famiglia un po’ smarriti, ma diretti alle solite destinazioni: gli  incontri in parrocchia, le riunioni dei genitori in una scuola materna  di una perfezione disumana.			
			Continua a leggere
			 
  
			
 
		
		
	 
				     
				     
				     
				    