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Vicenza, Lerner e Cacciari alla presentazione del nuovo libro di Ilvo Diamanti

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 24 Febbraio 2012 alle 15:13 | non commentabile

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Ferpi Triveneto - L'ultima opera del sociologo italiano, "Gramsci, Manzoni e mia suocera - Quando gli esperti sbagliano le previsioni politiche", sarà presentata mercoledì 29 febbraio alle 17.15 al Palazzo delle Opere Sociali a Vicenza. Interverranno Gad Lerner, Massimo Cacciari. Modera Wlodeck Goldkorn. La realtà non è sempre come la prevedono gli "specialisti" della politica. É questa la critica, o meglio auto-critica, da cui parte "Gramsci, Manzoni e mia suocera - Quando gli esperti sbagliano le previsioni politiche", l'ultimo libro del sociologo, politologo e saggista italiano Ilvo Diamanti, che sarà presentato nel Salone d'Onore del Palazzo delle Opere Sociali (Piazza Duomo, 2 - Vicenza) mercoledì 29 febbraio alle 17.15.

All'incontro, che vedrà il giornalista caporedattore della cultura de L'Espresso Wlodek Goldkorn nella veste di moderatore, dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Vicenza, Achille Variati, interverranno il giornalista e scrittore Gad Lerner ed il filosofo Massimo Cacciari. L'iniziativa è organizzata da Ferpi Triveneto con il patrocinio del Comune di Vicenza.
Il libro, edito da Il Mulino, parte da un aneddoto "pop". «Un fatto - riferisce Diamanti - capitato qualche tempo fa, che mi è stato raccontato da una testimone privilegiata, ai miei occhi credibile e attendibile. Mia suocera. Recatasi al supermercato vicino a casa nostra, in fila davanti alle casse si trovò accanto ad una "vecchina" (così la definì mia suocera, che, peraltro, ha ottant'anni). Intenta a guardare il carrello, quasi vuoto, l'anziana signora si lamentava. Perché il carrello ogni mese era sempre più vuoto, visto che la pensione le permetteva un potere d'acquisto sempre più ridotto. Ce l'aveva con i politici, responsabili della sua condizione. Ce l'aveva soprattutto con il governo, per definizione primo e diretto "colpevole" dei suoi problemi personali di bilancio. E inveiva apertamente, neppure in modo troppo silenzioso. Tanto che al colmo della rabbia esplose in un'invettiva contro quel "p... di Prodi". Il principale colpevole. Sempre lui. Anche se da anni governava Berlusconi. E Prodi, ormai, non faceva (e non fa) più politica attiva».
Ed ecco la spiegazione offerta da Diamanti, la scintilla da cui parte il suo nuovo lavoro: «il "senso comune" della vecchietta al supermercato (e di tutti quelli che in lei sono identificabili) impedisce di accettare e riconoscere la realtà. Di mettere in discussione le proprie convinzioni, le proprie certezze. "Più e prima che "politiche": "personali". Incardinate nella sua visione del mondo e della vita. Condivise con la sua cerchia di relazioni quotidiane».
Il volume è una riflessione sulle ragioni di questo anacronismo, del perché si tenda ad usare le categorie del passato, quando quelle del presente sono poco chiare. Secondo Diamanti gli strumenti teorici e metodologici adotti fino adesso dai politologi faticano a cogliere i cambiamenti, ma anche gli avvenimenti e i fenomeni più importanti dei nostri tempi.
È difficile, afferma ancora Diamanti, «capire quel che succede nella politica senza tenere conto della vita quotidiana, del senso comune, del territorio. Senza esplorare in profondità i luoghi dove i partiti, le istituzioni, la democrazia trovano le basi della loro legittimazione e del loro consenso. Assecondando la convinzione - superstizione? - che la comunicazione mediatica e in particolare la televisione risolvano tutto. Che i media, gli attori politici, in tempi di campagna permanente, possano manipolare ad arte e a loro piacimento il "consenso" dei cittadini. Al più, possono contribuire a cogliere e a plasmare il "senso comune", come suggerisce la teoria della "spirale del silenzio" di Elisabeth Noelle-Neumann».
Per ritrovare la bussola nello spazio ai confini tra politica e società Diamanti si affida a due padri nobili della cultura italiana, come Antonio Gramsci e Alessandro Manzoni, sempre consapevoli della distinzione tra «buon senso» e «senso comune».
L'ingresso è libero previa adesione compilando il form on-line all'indirizzo http://www.agenziamedialab.com/eventi.php






Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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