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Urbanistica, presentato a Venezia volume su pianificazione 1972-1992 in Veneto

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 23 Gennaio 2013 alle 16:33 | non commentabile

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Regione Veneto  -  Le funzioni amministrative in materia urbanistica sono state trasferite dallo Stato alle Regioni a statuto ordinario quarant’anni fa. I primi vent’anni (1972-1992) di urbanistica e pianificazione nel Veneto sono stati analizzati su iniziativa della Regione in un volume (Ed. Marsilio) che è stato presentato ufficialmente oggi a Ca’ Tron a Venezia, sede della facoltà di pianificazione del territorio dell’Università Iuav.

L’indagine sul primo ventennio della storia dell’urbanistica in Veneto, mettendo ordine in un patrimonio sterminato di documenti e di atti d’archivio, offre lo spunto – è stato detto nel corso della presentazione - ad una riflessione sulle trasformazioni avvenute in Veneto dall’inizio degli anni 70 fino alla redazione del primo Piano Territoriale Regionale di Coordinamento, in vigore dal 1992, proprio in questo momento in cui l’assessorato al territorio della Regione sta definendo il quadro per la redazione del nuovo PTRC. Il periodo preso in esame segna il passaggio da un Veneto prevalentemente agricolo e costruito su poche città a un Veneto tipicamente manifatturiero (con un numero di addetti in agricoltura che passa da oltre il 15% al 3% circa ), con una struttura urbana reticolare, matrice della città policentrica attuale.

La lettura di questa prima stagione urbanistica in Veneto è stata portata avanti attraverso la ricerca combinata sui testi documentari conservati presso l’Archivio Storico della Regione (Piani Regolatori dei Comuni), la ricognizione sulla produzione bibliografica che la Regione ha dedicato alla documentazione del suo territorio, dell’attività urbanistica e di pianificazione territoriale e legislativa e lo spoglio sistematico delle riviste specialistiche di quel periodo. L’indagine consente di rendersi conto delle problematiche e delle dinamiche socio-economiche che hanno consentito il verificarsi di certi fenomeni, evidenziando punti di forza ed elementi di debolezza di cui tener conto per la pianificazione attuale e in particolare per il nuovo Piano Territoriale in corso di redazione. Per offrire un quadro più esaustivo e diretto del dibattito di quegli anni, la pubblicazione contiene le testimonianze di alcuni dei protagonisti, amministratori e tecnici, che hanno operato negli anni descritti.


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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