Turismo, in Veneto +4,1% di presenze. Finozzi: «In Italia 1 turista su 6 dorme da noi»
Giovedi 16 Febbraio 2012 alle 16:30 | non commentabile
Marino Finozzi, assessore al turismo del Veneto - È arrivato a 63.400.993 presenze il contatore del turismo del Veneto nel 2011: una cifra record in assoluto, quasi 1,9 milioni di presenze in più rispetto all'ultimo miglior risultato precedente, registrato nel 2007, prima della crisi economica. In termini percentuali, c'è stata una crescita del 4,2 per cento rispetto al 2010, con il risultato che un turista ogni sei che hanno pernottato in Italia, lo ha fatto in Veneto.
Per fare una comparazione internazionale, sia pure su dati Eurostat 2010 (i più recenti disponibili), il Veneto totalizza più del doppio dei pernottamenti del Belgio (30.298.026 presenze), surclassa il Portogallo (45.035.005) ed è ad un'incollatura dalla Grecia (66.800.371).
«Il record di pernottamenti - ha spiegato l'assessore regionale al turismo Marino Finozzi - è stato generato da 15.765.628 arrivi ed è stato determinato principalmente dagli ospiti provenienti dall'estero: 39.336.230 presenze, oltre il 62 per cento del totale, cresciute del 7,1 per cento, con un aumento ben più elevato della media UE, ‘ferma' al 2,7 per cento. Gli italiani, per contro, hanno fatto registrare 24.064.763 presenze, poco meno del 38 per cento, con un calo dello 0,1 per cento, peraltro assolutamente contenuto rispetto alla diminuzione registrata mediamente nel resto d'Italia dal turismo nazionale (attorno al -5 per cento)».
«Questi risultati, che poi si traducono in un fatturato che ormai si aggira sui 15 miliardi di euro l'anno - ha aggiunto Finozzi - sono il prodotto di due componenti. Da un lato c'è la completezza dell'offerta in un territorio che si attraversa in tre-quattro ore d'auto: città d'arte di straordinaria bellezza con Venezia assolutamente in testa, oltre 100 km di spiagge, montagne magnifiche tra le quali ci sono il 60 per cento delle Dolomiti patrimonio dell'Umanità , parchi naturali, lago di Garda e sistemi termali tra i quali quello euganeo, il maggiore d'Europa. Il tutto è arricchito in maniera trasversale da una eccellente enogastronomia da primato. Dall'altro lato ci sono la tenacia e la capacità degli imprenditori che, nonostante la crisi, si sforzano di investire in qualità e vanno a cercarsi la clientela in giro per il mondo, anticipando le tendenze dei potenziali ospiti. Come Regione siamo impegnati da sempre ad accompagnare questo processo vitale, che fa del settore la principale ‘industria' regionale e del Veneto un fondamentale riferimento per l'Italia, anche dal punto di vista normativo e delle strategie d'azione, pur in un contesto di risorse pubbliche ormai striminzite e comunque storicamente di gran lunga inferiori a quelle delle vicine Regioni a Statuto Speciale Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Questo scenario rappresenta per il nostro sistema turistico l'esito di una sfida difficile, il cui obiettivo ambizioso, ma potenzialmente raggiungibile, è di passare entro il 2020 dagli attuali 15,8 milioni di arrivi e 15 miliardi di fatturato a 20 milioni di arrivi e 20 miliardi di fatturato. Soprattutto, vogliamo creare le condizioni per offrire il nostro turismo a tutti, ma proprio tutti, compresi quanti hanno difficoltà fisiche, permanenti o temporanee, difficoltà visive o uditive, coloro che soffrono intolleranze alimentari e così via».
Ma torniamo ai numeri del turismo veneto 2011, presentati ufficialmente stamani dallo stesso Finozzi in occasione dell'inaugurazione della Borsa Internazionale del Turismo di Milano. La crescita delle presenze ha riguardato tutti i tradizionali bacini turistici della Regione, in primo luogo i tedeschi, che hanno registrato 13.618.164 pernottamenti (quasi il 21,5 per cento del totale), con una crescita del 7,1 per cento sul 2010, seguiti da austriaci 3.540.997 presenze, + 5,3 per cento), olandesi (2.881.329, + 4,6 per cento), francesi (1.997.296, + 6,9 per cento), britannici 1.775.522, + 1,7 per cento) e statunitensi (1.547.338, + 10 per cento). Di grande significato sono anche gli aumenti percentuali dei mercati emergenti, in primo luogo russi (+33,7 per cento per un totale di 724.129 presenze), cinesi (+45,4 per cento, 508.449 presenze) e centro-sudamericani (+31,3 per cento, 761.727 presenze). In termini di arrivi, la Cina è addirittura cresciuta del 53,6 per cento.
«I dati forniscono anche molte indicazioni - ha fatto presente Finozzi - specie se consideriamo i diversi comprensori turistici e la qualità delle strutture ricettive". Le spiagge si confermano la principale meta, dove si ha il maggior numero di pernottamenti (26.485.634, quasi il 42 per cento del totale regionale, con una crescita complessiva del 2,6 per cento), dei quali 16.264.222 registrati da turisti stranieri, 25,6 per cento di tutte le presenze in Veneto). Cresce però l'attenzione per le città d'arte, confermando un trend che si registra ormai da due anni: 17.833.398 presenze (il 28,1 per cento del totale), delle quali 12.032.437 straniere, con un aumento complessivo del 9,8 per cento, dove i soli straieri aumentano del 13,8 per cento. Bene anche le presenze sul lago di Garda (10.750.2479, dove si conferma il predominio assoluto degli stranieri, tedeschi in testa, con 8.801.626 pernottamenti). Sostanzialmente stazionario il sistema termale (2.993.162 presenze, con un lievissimo calo dello 0,4 per cento), mentre la montagna ha registrato una flessione significativa, arrivando a 5.338.552 presenze (-2,2 per cento). "Proprio la montagna è il nostro maggiore cruccio - ha fatto presente Finozzi - anche perché quest'anno sta subendo la paradossale penalizzazione dell'assenza di neve, caduta in tutto il resto del Paese e anche nella pianura veneta, contrastata dai cannoni sparaneve che però hanno costi di gestione altissimi».
I numeri confermano infine la sempre maggiore propensione per la qualità dei turisti vecchi e nuovi. Crescono infatti del 10,6 per cento gli ospiti di alberghi a 5 stelle e di lusso (1.370.040 presenze), e del 9,3 per cento quelli degli alberghi a 4 stelle (11.621.600 presenze). In crescita anche gli alberghi a tre stelle, in linea con la crescita dei pernottamenti (+4,3 per cento, 13.571.823 pernottamenti)), mentre rimane sostanzialmente stazionario il numero di coloro che si fermano a dormire in alberghi a 1 o 2 stelle (+0,5 per cento, per un totale di 3.426.142 presenze). Viene inoltre confermato l'interesse verso gli agriturismo (presenze aumentate a due cifre anche nel 2011: +10,4 per cento). Crescono, sia pur di poco, anche campeggi e villaggi turistici (+3,1 per cento) e gli altri esercizi (+2 per cento).