Statistica, la qualità del sistema scolastico veneto
Giovedi 29 Marzo 2012 alle 23:07 | non commentabile
Regione Veneto - Per quanto riguarda la qualità del sistema scolastico, in generale il Veneto presenta performances tra le più positive rispetto alle altre regioni italiane. La conferma viene anche, da un lato, dall'elevato grado di soddisfazione manifestato dai diplomati per l'esperienza scolastica vissuta e per le prospettive in campo lavorativo e, dall'altro, dal confronto europeo. Il sistema non è comunque immune da criticità , prima fra tutte l'incidenza che ha ancora lo status sociale della famiglia nel determinare le scelte scolastiche e lavorative dei giovani.
La qualità educativa in Veneto è l'oggetto di una monografia, realizzata dalla Regione attraverso la Direzione Sistema Statistico, che è stata presentata oggi nella sede Grandi Stazioni a Venezia, con l'intervento del vicepresidente della giunta veneta. L'analisi affronta in particolare i bisogni e gli esiti educativi, con riferimento all'ambito della formazione dopo la scuola secondaria di primo grado.
Il vicepresidente ha messo l'accento sull'importanza della statistica, al cui lavoro di grande qualità attingono a piene mani sia l'intera macchina regionale, sia il mondo dell'economia. "Una statistica proiettata in avanti - ha aggiunto - avendo il coraggio di guardarsi dentro e di confrontarsi con la realtà viva". Lo studio rappresenta la prima di quattro monografie sulla qualità della vita in corso di realizzazione; le altre saranno dedicate all'abitare, alla mobilità e alla sicurezza. Il vicepresidente ha anticipato anche che il rapporto statistico 2012 avrà come tema il sostegno alle decisioni di governo e di sviluppo. "Nel confronto con un mercato globale che corre - ha concluso - il nostro sviluppo si reggerà sui "cervelli" formati dal sistema scolastico. Senza di loro non c'è futuro".
Tra i punti di forza individuati dallo studio, gli elevati livelli cognitivi dei quindicenni scolarizzati che hanno già raggiunto l'obiettivo europeo 2010 di riduzione delle insufficienze; la buona situazione dei licei; la diminuzione degli abbandoni scolastici; la qualità del sistema scolastico percepita dai genitori; le performance della formazione professionale (il 28% dei qualificati lavora a 6 mesi dal conseguimento del titolo e il 49% a 12 mesi). Tra le criticità , la quota ancora bassa dei diplomati che sceglie di proseguire gli studi all'università , l'incidenza più elevata di abbandoni e ripetenze negli istituti professionali, la presenza - anche se limitata - del fenomeno del bullismo a scuola; i comportamenti a rischio di troppi ragazzi che fumano e bevono; l'aumento dei giovani che non lavorano, non studiano e non fanno formazione (tra i 15 e i 24 anni nel 2010 sono il 14% contro l'11% del 2009).