Quotidiano | Categorie: Politica, Informazione

Proposta di legge per freelance

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 11 Novembre 2009 alle 17:32 | non commentabile

On. Daniela Sbrollini

Proposta di legge
di iniziativa del deputato
SBROLLINI

 

"Norme per il riconoscimento della figura professionale dei freelance nell'ambito della categoria giornalistica"


On. Colleghi,

il tema della libertà di informazione è stato oggetto di lunghe ed ampie discussioni in Parlamento e anche nel Paese, soprattutto negli ultimi tempi.

E' opinione diffusa che siano due i campi su cui occorre intervenire per rendere efficaci i principi di garanzia del pluralismo nell'informazione: il primo riguarda il cosiddetto "esterno" l'altro è quello del pluralismo "interno". Per pluralismo esterno si intende la necessità di avere una pluralità di soggetti che operano nel campo dell'informazione, questo non è il caso in oggetto della presente proposta di legge ma riguarda il conflitto di interessi e l'assetto del sistema dell'informazione.

Il pluralismo "interno" è invece quella sfera di attività che attiene al lavoro redazionale, ossia alla qualità dell'informazione prodotta dalle testate giornalistiche e quindi alla qualità del lavoro svolto dalla categoria dei giornalisti. E' importante e necessario che, ai fini di garantire l'applicazione dei principi costituzionali di libertà di informazione e di rispetto del pluralismo, il prodotto informativo sia il più possibile equilibrato, rispettoso delle diverse opinioni e quanto più possibile aderente ai fatti in modo da inserirsi nell'alveo dei principi costituzionali.

Per avvicinarsi a questi criteri occorre che gli operatori dell'informazione, la categoria dei giornalisti, siano messi in grado di operare nel rispetto delle norme costituzionali, delle vigenti leggi e dell'insieme delle regole deontologiche e professionali che stabiliscono le linee guida a cui dovrebbero attenersi i giornalisti. E' questa la materia che intendiamo affrontare con questa nostra proposta.

Con la seguente proposta di legge si intende intervenire in particolare su un settore della categoria giornalistica che, essendo fra quelli meno garantiti, rischia di trovarsi più facilmente oggetto delle pressioni delle proprietà editoriali.

E' ovvio che non stiamo parlando di mere relazioni industriali. Il tema dell'obiettività e del pluralismo dell'informazione riguarda l'assetto stesso di una moderna democrazia. Solo con una libera stampa e con la libertà degli stessi giornalisti possono trovare piena espressione e applicazione i principi di obiettività e pluralismo.

Da qui nasce l'esigenza di proporre una normativa che innanzitutto, riconosca l'esistenza dei giornalisti liberi professionisti, detti freelance, una fascia della categoria giornalistica che tende a crescere sempre di più in base ad una combinazione di elementi determinati dai processi di frammentazione che investono tutti i settori del mercato del lavoro. I freelance aumentano sia per scelta individuale che per costrizione, quest'ultima dovuta al restringimento delle possibilità di accesso alla contrattualizzazione piena.

Anche nel mondo giornalistico, così come nel resto del mercato del lavoro, si tende ormai ad utilizzare strumenti sempre più flessibili per regolamentare i rapporti di lavoro. A fronte di queste strozzature sono sempre di più coloro che, per libera scelta o per impossibilità ad ottenere un regolare contratto, decidono di svolgere la loro attività da freelance.

Siccome parliamo di operatori dell'informazione, ossia di produttori di una merce che attiene non solo al consumo individuale ma che tende a contribuire alla formazione della coscienza critica collettiva (la cosiddetta pubblica opinione) in politica così come in tutti gli altri settore della sfera umana, riteniamo sia doveroso delineare un quadro di riferimento che consenta alla categoria dei freelance di operare all'interno di un insieme di diritti consolidati in modo da mettere coloro che operano in questo ambito nella possibilità di preservare quanto più possibile la propria autonomia creativa ed essere allo stesso tempo in grado di rispettare i principi deontologici della categoria professionale a cui essi appartengono.

La proposta di legge si sviluppa con due soli articoli. Il primo articolo definisce il quadro di riconoscimento dei giornalisti freelance individuandoli come un segmento particolare nell'ambito di coloro che esercitano la professione giornalistica. Ciò serve non a creare un sottogruppo, ma a meglio individuare i diritti e le competenze di coloro che, dall'interno della professione giornalistica, scelgono di svolgere la loro attività senza vincoli contrattuali. AI fine di evitare indebite sovrapposizioni con figure che esercitano altre attività, si stabilisce, nel secondo comma dell'art. 1, che l'esercizio della professione giornalistica è prevalente e determinante nell'attività del freelance.

Il secondo articolo entra nello specifico dei diritti e dei doveri a carico dei freelance. Si stabilisce la necessità del riconoscimento della prestazione lavorativa a partire dalla formulazione dell'incarico e dalla specificazione del tipo di lavoro che il giornalista deve svolgere. Troppo spesso accade che il freelance svolga lavori che poi non vengono pubblicati a causa di mutate scelte redazionali, il che comporta quasi sempre il mancato pagamento della prestazione svolta.

Vi è poi il secondo comma che riguarda il riconoscimento dei diritti all'assistenza e alla previdenza previsti per l'intera categoria. Il giornalista freelance vive un'asimmetria rispetto al suo datore di lavoro che lo distingue dagli altri liberi professionisti. Il mercato, infatti, è totalmente controllato dalla controparte, per cui il freelance si trova ad essere in una posizione debole rispetto alla sua committenza. Riteniamo che i diritti all'assistenza e alla previdenza siano diritti fondamentali per tutti i lavoratori e per tali motivi essi vadano riconosciuti anche ai freelance attraverso un meccanismo di voci aggiuntive che intervengono nella determinazione del compenso.

Infine il terzo comma si sofferma sulla necessità che venga ufficializzato un tariffario della categoria dei freelance. Ovviamente la sua determinazione sta alla trattativa fra le parti sociali ma esso deve essere comunque agganciato al costo dei giornalisti contrattualizzati altrimenti si corre il rischio di incentivare, come già accade, un divario fra coloro che sono garantiti da regolare contratto e i freelance.


Proposta di legge

Art. 1
1. Nell'ambito dell'esercizio della professione giornalistica è riconosciuta la specificità dei giornalisti liberi professionisti, detti "freelance", che operano nel rispetto dei principi costituzionali di libertà di espressione, di pluralismo e delle norme giuridiche e deontologiche previste per la professione giornalistica.

2. Ai fini del rispetto dei valori etici e professionali dei freelance e a tutela della libertà dell'informazione i giornalisti liberi professionisti esercitano continuativamente ed in piena autonomia l'attività giornalistica che costituisce la loro principale attività lavorativa.

Art. 2
1. Ai giornalisti liberi professionisti è riconosciuto l'incarico di lavoro con la specifica della prestazione professionale richiesta, della durata dell'incarico, della tipologia (articolo, rubrica, dossier, reportage, o altro) del compenso pattuito anche in caso di non pubblicazione da parte del committente.

2. Ai giornalisti liberi professionisti è riconosciuto un trattamento economico che tenga conto del diritto all'assistenza e alla previdenza previsti per l'intera categoria dei giornalisti attraverso voci aggiuntive a carico degli editori nella determinazione del compenso.

3. Il tariffario minimo dovrà essere parametrato al costo per gli editori dei giornalisti assunti. La determinazione del compenso viene definito attraverso apposito tariffario dei compensi minimi concordato fra le parti sociali, sindacati di categoria, associazioni imprenditoriali e l'Ordine professionale.

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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