On. Lanzarin su salvaguardia servizio idrico
Mercoledi 25 Novembre 2009 alle 17:09 | non commentabile
Manuela Lanzarin   Â
Un intervento a salvaguardia della qualità ed efficienza del servizio idrico
Il Governo con il voto di fiducia del Parlamento di giovedì scorso 19 novembre (DL 135/2009) è intervenuto sulla disciplina dei servizi pubblici locali sino a ieri regolamentati dall'art. 23-bis del Decreto-legge 112/2008 rispettando così un nuovo punto del programma di governo proposto agli elettori.
Lo scopo dell'Esecutivo è stato quello di porre dei paletti precisi per la privatizzazione dei servizi pubblici locali e definire il periodo transitorio, garantendo la libera concorrenza nella gestione, come imposto dalle norme comunitarie, ma allo stesso tempo, da una parte, salvaguardando la proprietà pubblica delle reti e, dall'altra, evitando di consegnare la gestione dei pubblici servizi nelle mani di un oligopolio o delle multinazionali straniere. Sono stati esclusi dalla disciplina generale alcuni settori già normati con propria disciplina, come la distribuzione di energia elettrica, il trasporto ferroviario regionale e la gestione delle farmacie comunali, che si aggiungono ai servizi di distribuzione del gas già precedentemente esclusi dal collegato energia.
In questi giorni si è tanto sentito parlare con forti levate di scudi e spesso in modo errato, della ‘privatizzazione' del servizio dell'acqua. La nuova disciplina, soprattutto grazie al lavoro della Lega Nord, intende garantire al cittadino l'economicità e l'efficienza della gestione del servizio idrico nel rispetto in particolare delle norme comunitarie.
«Crediamo - spiega l'on. Manuela Lanzarin nella doppia veste di relatrice nella VIII Commissione (Ambiente, Territorio e Lavori pubblici) e presidente del Consiglio di Sorveglianza di Etra - che i cambiamenti debbano puntare a salvaguardare l'efficienza e la qualità del servizio dove queste siano già presenti, ed a migliorarle dove non sono ancora stati raggiunti standard adeguati.»
Nel Decreto approvato viene stabilità che la proprietà delle reti e degli impianti rimarrà a capo degli Enti Locali, mentre la gestione del servizio potrebbe essere affidato con modalità in house (affidamento diretto a società a capitale pubblico) rispetto all'affidamento a società miste di Partenariato Pubblico Privato Istituzionalizzato. Nelle PPPI il socio privato è selezionato su base pubblica che stabilirà anche i compiti operativi ed avrà un limite di partecipazione non inferiore al 40%, questo per garantire che il controllo della società resti in mano pubblica ma anche di stimolare la partecipazione dei privati.
La Lega Nord è intervenuta, soprattutto per il servizio idrico, per rafforzare l'affidamento dei servizi con modalità in house stabilendo delle soglie minime sotto delle quali non diventa necessario il parere dell'Antitrust. Queste soglie che verranno stabilite dal Regolamento in approvazione, varranno per alcune realtà locali o magari per enti che si sono mostrati particolarmente virtuosi.
Un esempio è dato nel nostro territorio, da ATO Brenta che senza gara (in house) ha affidato direttamente la gestione del servizio idrico ad Etra perché società a capitale interamente pubblico. Con la conversione in Legge del Decreto si potranno aprire tre scenari:
• La decadenza dell'attuale affidamento da parte dell'ATO alla data del 31 dicembre 2011. Per l'affidamento del servizio nel periodo successivo l'ATO dovrebbe indire una gara, a cui potrebbero partecipare società sia pubbliche, sia private, sia miste.
• La prosecuzione della convenzione tra ATO ed Etra fino alla naturale scadenza (2033), a patto che entro il 31 dicembre 2011 i Comuni soci di Etra cedano almeno il 40 per cento del capitale a soci privati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica ed affidino ai soci privati specifici compiti operativi connessi alla gestione del servizio.
• Il mantenimento dell'attuale modalità di gestione è previsto esclusivamente in situazioni eccezionali: può avvenire solo in presenza di motivazioni specifiche, verificate dall'Antitrust
«Siamo convinti che la cosa più importante sia la salvaguardare delle gestioni virtuose, per garantire servizi sostenibili anche alle generazioni future. Nel nostro territorio e in molto altri casi, soprattutto nel Nord Italia, società interamente pubbliche hanno saputo dare risultati molto positivi: hanno dimostrato la capacità di fare investimenti per migliorare le reti e gli impianti, e garantito servizi di qualità elevata. Questo importante capitale non può andare perduto.»