Nordest capitale europea per la cultura
Venerdi 11 Settembre 2009 alle 15:52 | non commentabile
Fondazione CUOA
Candidare il Nordest a capitale europea della cultura per il 2009. Ecco la sfida che intende lanciare quest'anno, per la sua quarta edizione, il Meeting della classi dirigenti Nordest, evento annuale organizzato da Nordesteuropa.it, Fondazione Nordest, Fondazione CUOA e i Giovani di Confindustria Veneto. Venerdì 18 settembre, nella sede della Fondazione CUOA di Altavilla Vicentina è previsto un articolato programma di tavole rotonde e sessione di lavoro, che inizierà alle 9.30 per concludersi alle 19.30 con l'intervento di Sandro Bondi, Ministro per i Beni e le Attività Culturali della Repubblica Italiana.
All'evento sono attesi oltre 200 imprenditori e i massimi responsabili di imprese, Istituzioni culturali e politiche del Nordest. Tra gli ospiti: Paolo Baratta, Gabriella Belli, Ambrogio Dalla Rovere, Ferruccio De Bortoli, Cesare De Michelis, Lorenzo Dellai, Carlo Fratta Pasini, Giancarlo Galan, Antonio Paoletti, Giuliano Segre, Andrea Tomat, Renzo Tondo, Gianluca Vigne.
La metropoli policentrica Nordest, un'imponente area senza soluzione di continuità che parla la lingua dell'impresa, è silenziosamente mutata nell'ultimo ventennio. Trasformandosi da area di strepitoso sviluppo imprenditoriale a crogiolo di innovazione e design e in polo per i consumi ad alto contenuto culturale.
Nella sua evidente fisicità - tra Treviso, Padova e Mestre-Venezia grazie al Passante si ha l'impressione di muoversi all'interno dei quartieri di una metropoli più che in dimensioni urbane scollegate - la metropoli Nordest cresce, tuttavia, inconsapevole.
La crisi economica ha reso evidenti le forti trasformazioni che hanno condotto la dimensione imprenditoriale della pmi, artefice del miracolo della "locomotiva d'Italia", ad un nuovo modello di crescita. Il centro nevralgico della nuova era del Nordest è la media impresa glocale. Grande vocazione internazionale, forte spinta sulla qualità , l'innovazione, il design e la ricerca. Eppure alla metropoli Nordest serve un collante. Un grande evento in grado di costruire identità , di fortificare e razionalizzare quella massa di relazioni. Tutti elementi che hanno consentito la tenuta di questo sistema economico. E che hanno prodotto la metamorfosi di quel nucleo di eccellenze in imprese leader in segmenti di mercati evoluti, come in nicchie a matrice tecnologia e innovativa.
Il Nordest perse la sua occasione vent'anni fa, quando ritardi culturali frenarono il progetto dell'Expo di Venezia. Forse era troppo presto, forse lo sguardo di una parte della classe dirigente di allora era troppo lungo e quello di un'altra parte troppo corto. Forse il modello su cui si basava e la centralità attribuita, allora, a Venezia non teneva sufficientemente conto che l'area stava sviluppando i suoi punti di forza lungo un'asse che scendeva dal Trentino, passava per Verona, e si sviluppava lungo tutto la
pedemontana che da Vicenza corre fino a Treviso, e poi su fino a Belluno, Pordenone, Udine, terminando in quella Trieste, porta della nuova mitteleuropa.
Oggi il Nordest ha maggiore coscienza di sé, e, utilizzando lo strumento dei grandi eventi che si è dimostrato estremamente efficace per il rilancio di altre grandi aree (da Genova a Torino, da Napoli a Milano), può pensare di preparare il suo rilancio. I calendari europei rendono credibile la candidatura del Nordest a Capitale Europea della Cultura nel 2019. Il Meeting delle nuove classi dirigenti del Nordest è l'occasione per sviluppare questa riflessione e per verificare la necessaria convergenza tra mondo imprenditoriale, istituzioni, reti della vita culturale di queste tre regioni