Made inVicenza, le società vicentine leader
Venerdi 18 Settembre 2009 alle 16:57 | non commentabile
Made In Vicenza
LA NUOVA EDIZIONE DI MADE IN VICENZA
Le Milletrecento società vicentine leader
1.301società sugli scudi: utile 2007 in crescita a + 941,7 milioni e ricavi verso i 40 miliardi.
L'industriosa Vicenza a un passo dal podio tre volte su cinque nel Triveneto.
Meccanica, metallurgia e fashion/moda ok. Le Top Ten per ricavi e utili. Star a quota 27. Aziende da Oscar: AFV, Diesel, Saint-Gobain Vetri, Vimar, Komatsu, Asfo, Alfa Laval, Zambon, MSC Antinea, Telwin.
È disponibile il nuovo numero di made in Vicenza con la tradizionale classifica allargata quest'anno alle Milletrecento maggiori imprese vicentine (104 più dell'anno scorso e cioè tutte le 876 società di capitale da 4,0 milioni di fatturato più 32 con fatturato inferiori) corredata dalle graduatorie di performance e di settore.
"Crisi finanziaria e rallentamento dell'economia nel 2007 navigavano ancora sotto traccia e i conti del "made in Vicenza" lo riflettono puntualmente. Bilanci e performances delle 1.301 maggiori imprese vicentine, infatti, confermano e consolidano i buoni numeri dell'economia provinciale sull'onda della crescita di redditività di un biennio coi fiocchi proprio al culmine del periodo - gli anni dal 2003 al 2007 - che avrebbe dovuto essere quello della "perdita di competitività " del manifatturiero italiano sui mercati mondiali. Conti alla mano, le 1.301 maggiori imprese vicentine hanno ormai nel mirino i 40 miliardi di giro d'affari e incrementano ancora la redditività portando gli utili sempre più vicini al miliardo", osserva Mario Zambetti, direttore di made in Vicenza.
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Conti in ordine
Conti 2007 alla mano le prime 1.301 vicentine comprese in un range di fatturato che si colloca tra i 949,2 milioni della metallurgica AFV Acciaierie Beltrame di Vicenza e i 6,1 della commerciale concittadina C.&T. (più le meccaniche Rizzato Inox di Cogollo del Cengio, Sol Wending di Costabissara e Nostrali Arnaldo di Montebello Vicentino con fatturati di 5,0 milioni la prima e 4,6 milioni le altre due), hanno realizzato un utile netto di + 941,7 milioni per un indice utile/fatturato di 2,59 con un fatturato di 36.339,6 milioni (media 27.932,0 mila €) che porta il fatturato nell'orbita dei 40 miliardi.
Con i conti in ordine, tra le 700 big da almeno 11,8 milioni, cono 589 imprese che realizzano + 1.030,1 milioni di utili poi assottigliati dal rosso di 111 imprese con perdite di - 166,8 milioni per cui il consuntivo finale del segmento si attesta a + 863,2 milioni.
Per poi aumentare con i + 78,5 milioni delle 601 small come saldo tra i + 56,9 milioni delle 482 imprese in utile e i - 21,6 milioni delle 119 in perdita.
Questi gli altri fondamentali delle 700 big: mezzi propri 8.085,6 milioni; risultato operativo 1.918,3 milioni; ros 6,13; ammortamenti 804,2 milioni; cash flow 1.667,5 milioni; indice cash flow/fatturato 5,33; oneri finanziari 257,6 milioni; indice oneri/fatturato 0,82; imposte 759,5 milioni; utile lordo 1.622,7 milioni; indice utile lordo/fatturato 5,19; roe 11,95.
Le Prime 10 per ricavi e utili
Il 2007 porta poco trambusto nella Top Ten vicentina capeggiata sempre dalla metallurgica AFV Acciaierie Beltrame di Vicenza (1ª, 949,2 milioni, + 16,2%), dalla commerciale Unicomm di Malo (2ª, 759,0 milioni, + 20,7%) e dalla Diesel di Molvena, moda/fashion (3ª, 495,8 milioni, + 6,1%), che a livello di Gruppo sale al posto d'onore.
L'unica novità è l'uscita della Acciaierie Valbruna (vedi made in Bolzano) che libera la sua casella per la meccanica Fab di Montecchio Maggiore (8ª, 310,4 milioni, + 21,1%).
Per il resto pioggia di conferme con qualche riposizionamento, per cui gli altri nomi restano quelli della Saint-Gobain Vetri di Lonigo (4ª, 468,4 milioni, + 8,3%), della commerciale Cedi Sisa Centro Nord di Grisignano di Zocco (5ª, 453,5 milioni, + 9,5%), della La Triveneta Cavi di Brendola (6ª, 429,7 milioni, + 7,7%) che resiste all'accelerazione della grintosa Komatsu Utility Europe di Noventa Vicentina (7ª, 425,3 milioni, + 48,1%) e della Conceria Mastrotto di Arzignano (9ª, 287,7 milioni, + 3,6%) che sorpassa la Baxi di Bassano del Grappa (10ª, 280,1 milioni, + 0,2%).
Quattro dei marchi appena citati si ritrovano anche tra le Top Dieci per redditività assoluta.
Tra loro fanno ancora da battistrada la AFV Acciaierie Beltrame (+ 90,2 milioni di utile, indice utile/fatturato 9.5; a livello di Gruppo utile + 156,4 milioni, indice 8.6) e la Diesel (+ 72,6 milioni, indice 14.6; come Gruppo utile + 96,5 milioni, indice 8.5).
Completano il quartetto la Saint-Gobain Vetri (+ 47,1 milioni, indice 10.1) e la Komatsu Utility Europe (+ 17,4 milioni, indice 4.1).
I risultati premiano quindi la metallurgica Asfo di Chiuppano (35ª società vicentina per ricavi, utile + 17,4 milioni, indice 13.1), la farmaceutica Zambon Italia di Vicenza (47ª per ricavi, + 15,8 milioni, indice 13.7), la meccanica Alfa Laval di Alonte (11ª per ricavi, utile + 15,7 milioni, indice 5.8), la griffe della moda by Armani MSC Antinea di Gambellara e Trissino (31ª per ricavi, utile + 15,5 milioni, indice 10.6) e la metallurgica Forgital Italy di Velo d'Astico (16ª per ricavi, + 15,0 milioni, indice 7.0).
A un passo dal podio
Con questi numeri alle spalle l'economia vicentina si muove bene in ambito triveneto dove tra le 2.270 imprese delle tre Regioni sopra i 20 milioni sono i Davide come Belluno e Trieste a sparigliare le carte facendo incetta di medaglie d'oro bagnando il naso ai Golia dell'area. Tra i quali Vicenza, con 416 imprese da almeno 20,0 milioni con sede legale nella provincia, fa la parte del leone anche se per giro d'affari la prima provincia rimane Verona non da ultimo perché spinta verso l'alto da un terziario molto robusto.
Il "made in Vicenza" conferma i due quarti posti dell'anno prima (i suoi migliori piazzamenti) e ne aggiunge un terzo.
La provincia sfiora il podio per efficienza di gestione con un indice cash flow/fatturato di 5,37. Idem per robustezza patrimoniale con l'indice mezzi propri/fatturato di 25,16. Infine va molto vicina alla zona medaglie, in questo caso salendo di due gradini, per redditività con un indice utile netto/fatturato di 2,78. Le imprese vicentine fanno un salto all'insù di due gradini anche nella graduatoria del roe con un indice di 12,42. lI piazzamento meno brillante è così il 10° posto (qui con una scivolata di due gradini) per condizioni finanziarie con l'indice oneri/fatturato di 0,82.
I leader di settore
Nel ben assortito mix vicentino dalla forte impronta industriale la metallurgia, pur correggendo al ribasso i suoi fondamentali (143 imprese, 11,1% del fatturato) ma incrementando l'utile complessivo a + 222,7 milioni (di cui 19,5 realizzati dalle 71 small), guida sempre la graduatoria provinciale con la AFV Acciaierie Beltrame di Vicenza (1ª, 949,2 milioni, + 16,2%) nella cui scia si fanno largo la Forgital Italy di Seghe di Veko (16ª, 214,2 milioni, + 23,8%) e la Asfo di Chiuppano (35ª, 133,0 milioni, + 24,0%).
Al posto d'onore della classifica generale si rafforza il commercio (298 imprese, risultato + 84,4 milioni alimentato dalle 133 small con + 14,9 milioni), merito in primo luogo della Unicomm di Malo (2ª, 759,0 milioni, 20,7che precede sempre la Cedi Sisa Centro Nord di Grisignano di Zocco (5ª, 453,5 milioni, + 9.5%) e la Dial di Montegalda (12ª, 268,3 milioni, + 5,5%).
L'affollata passerella dell'abbigliamento (134 imprese, 12,5% del fatturato, risultato in crescita a + 121,0 milioni appena rallentato dalle 57 small in rosso di - 1,6 milioni) vede sfilare davanti a tutti la griffe vicentina per definizione, la Diesel di Molvena (3ª, 495,8 milioni, + 6,1%), secondo Gruppo miliardario con un consolidato di 1,138 miliardi, seguita dalla Conceria Mastrotto di Arzignano (9ª, 287,7 milioni, + 3,6%) e dalla Rino Mastrotto Group di Trissino (13ª, 243,1 milioni, - 1,9%).
Fa un passo avanti il cemento/ceramica/vetro (37 imprese, 3,1% del fatturato, risultato + 67,9 milioni di cui + 5,1 milioni realizzati dalle 21 small) con la Saint-Gobain Vetri di Lonigo che si porta a un passo dal podio (4ª, 468,4 milioni, + 8,3%) e precede sempre la Bisazza di Montecchio Maggiore (56ª, 106,5 milioni, + 14,5%, indice oneri/fatturato - 3,5%) e la Sadi di Pianezze (103ª, 72,9 milioni, + 87,9%).
Nella plastica/gomma (54 imprese, 4,4% del fatturato, utile complessivo + 50,4 milioni di cui + 2,4 realizzati dalle 26 small) La Triveneta Cavi di Brendola (6ª, 429,7 milioni, + 7,7%) e soprattutto la Vimar di Marostica (21ª, 181,4 milioni, + 13,9%) mettono il loro sigillo sul settore con una leadership a due pressoché incontrastata e con la società di Marostica sempre davanti a quella di Brendola per prestazioni. Sotto i 100 milioni il gruppo delle inseguitrici è guidato dalla Crocco di Cornedo (70ª, 97,1 milioni, + 2,4%).
Sale di un gradino anche la meccanica (296 imprese, 22,3% del fatturato, risultato + 253,0 milioni di cui + 19,5 realizzati dalle 122 small) con la Komatsu Utility Europe di Noventa Vicentina ora in 7ª posizione (425,3 milioni, + 48,1%) e la Fab di Montecchio Maggiore in ottava (310,4 milioni, + 21,1%) dopo il sorpasso della Baxi di Bassano del Grappa (10ª, 280,1 milioni, + 0,2%).
Il tessile (35 imprese, 2,4% del fatturato, risultato complessivo + 26,5 milioni realizzati per la gran parte - 25,2 milioni - dalle 19 big) tiene sotto controllo la sua inevitabile cura dimagrante sempre nel segno della Marzotto Group di Valdagno (15ª, 234,7 milioni, + 4,3%), della Diesel Rags di Molvena (124ª, 61,3 milioni, + 31,8%) e della Clerprem di Carrè (127ª, 59,3 milioni, + 15,7%).
Il carta/grafica/media (20 imprese, 1,5% del fatturato, utile + 8,9 milioni con le 11 big a quota + 6,5 milioni) rimonta ben cinque gradini con la Alcan Packaging Italia di Lugo 24ª (171,7 milioni, + 11,0%) davanti alla L.E.G.O. di Vicenza (148ª, 50,8 milioni, - 2,5%) e alla Selecta di Quinto Vicentino (169ª, 44,5 milioni, + 21,7%),.
L'alimentare (54 imprese, 4,6% del fatturato, utile + 22,2 milioni a cui le 20 small contribuiscono con 2,2 milioni) non tira la cinghia ed anzi sale al 26° posto merito della Cereal Docks di Camisano Vicentino (162,5 milioni, + 29,9%) che soffia il posto a capotavola alla Serenissima Ristorazione di Vicenza (30ª, 146,4 milioni, + 11,6%), sempre leader per efficienza di gestione e addetti.
Conquista il posto più vicino alle due grandi la P.A.I. di Monte di Malo (51ª, 111,0 milioni, + 31,6%).
Nel varie (94 imprese, 5,3% del fatturato, risultato + 4,5 milioni raddrizzato dalle 51 small con i loro + 12,5 milioni di utile) fa sempre l'andatura la T-Systems Italia di Vicenza (25ª, 164,7 milioni, - 4,4%) con il supporto della Diesel Props di Molvena (42ª, 122,0 milioni, + 92,9%) e dalla Etra di Bassano del Grappa (59ª, 104,8 milioni, + 8,4%).
Nell'edilizia (57 imprese, 2,9% del fatturato, risultato complessivo + 7,3 milioni rallentato dalle 37 small che perdono 898 mila €) l'oro va alla Gemmo di Arcugnano (27ª, 161,2 milioni, - 0,4%), l'argento alla Impresa Giovanni Maltauro di Vicenza (32ª, 144,8 milioni, + 25,6%, prima per addetti) e il bronzo alla Ferro Berica di Vicenza (40ª, 122,4 milioni, + 15,3%).
Nel legno/mobilio (33 imprese, 1,9% del fatturato, risultato + 20,1 milioni alimentato per 2,6 milioni dalle 19 small) la Corà Domenico&Figli di Altavilla Vicentina (29ª, 146,7 milioni, - 5,4%) precede la Estel Office di Thiene (71ª, 94,2 milioni, + 12,1%) e la Sitland di Nanto (196ª, 39,2 milioni, + 20,2%).
Infine nella chimica/farmaceutica (46 imprese, 3,4% del fatturato, risultato complessivo + 52,7 milioni di cui 5,4 appannaggio delle 19 small) passa in testa la Fis di Montecchio Maggiore (36ª, 132,1 milioni, + 5,9%) davanti alla Zambon Italia di Vicenza (47ª, 115,5 milioni, + 1,8%) e alla Cytec Italy di Romano d'Ezzelino (55ª, 107,2 milioni, + 3,7%).