L'argentino Nobel per la Pace Adolfo Perez Esquivel a Vicenza il 19 marzo
Venerdi 15 Marzo 2013 alle 16:58 | non commentabile
 
				
		Comune di Vicenza - Cosa vuol dire coltivare la nonviolenza in un contesto in cui i conflitti aumentano ed è la dimensione economico-finanziaria a determinare le situazioni di tensione? Cosa significa interrogarsi sulla pace proprio in una città che ha subito la costruzione di una nuova base militare con modalità che hanno fortemente segnato la popolazione? Risponderà a queste domande l'argentino premio Nobel per la Pace Adolfo Perez Esquivel nel corso di un incontro pubblico organizzato dall'assessorato alla pace del Comune e dalla Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Vicenza al Palazzo delle Opere Sociali di piazza Duomo 2, martedì 19 marzo alle 20.30.
"Mi auguro che la presenza di questa  autorevole e bella figura – dichiara l'assessore Giovanni Giuliari -   possa risvegliare in molti concittadini sentimenti di pace e  nonviolenza che ogni giorno possiamo esprimere nelle nostre scelte di  vita quotidiana. Una città cresce bene se i suoi cittadini sanno educare  ed educarsi alla pace. E' questo un impegno che l'amministrazione  comunale si è assunta in questi anni, promuovendo e sostenendo  iniziative che iniziative che hanno cercato di fare di Vicenza una città  per la pace. Avere tra noi un premio Nobel per la Pace ci rinfranca e  ci incoraggia a continuare questo percorso."
 Nato nel 1931 a Buenos Aires, figlio di un  emigrato dalla Galizia spagnola e di un'india, l’argentino Adolfo Perez  Esquivel per tutta la vita è stato un “combattente†della nonviolenza,  un testimone della giustizia che ha pagato la coerenza delle idee con il  carcere duro e con le torture. Proprio nella cella stretta e buia detta  “tubo†dove nel 1977 è stato rinchiuso senza processo dalla dittatura  militare argentina ha visto, scritto col sangue, “Dios no mata†(Dio non  uccide), parole che sono diventate il cuore della sua fede disarmata.  Adolfo Pérez Esquivel ha cominciato negli anni '60 ad occuparsi degli  abusi contro i diritti umani compiuti nel suo Paese, specialmente nei  confronti dei leader locali che stavano lavorando per la pace e la  democrazia, organizzando movimenti nonviolenti per il cambiamento in  America Latina. Nel 1974 è stato nominato segretario generale del neo  costituito movimento Servicio Paz y Justicia (SERPAJ ), gruppo di  coordinamento dei movimenti nonviolenti in quell’area. Da allora  Esquivel non ha mai smesso di schierarsi con gli oppressi e i  diseredati, i tanti senza voce e senza volto del Sud del mondo. Dopo la  sua liberazione ha continuato senza sosta a viaggiare e a lottare in  difesa dei diritti umani. Il suo impegno infaticabile è stato  riconosciuto dalla comunità internazionale con l'attribuzione nel 1980  del premio Nobel per la Pace. Nel 1999  ha ricevuto anche il Premio  Pacem in Terris, assegnato dalla chiesa cattolica per onorare le persone  che si distinguono per il loro impegno per la pace e la giustizia nel  proprio Paese e nel mondo.
 Dal 2003 è presidente della Lega  internazionale per i diritti umani e la liberazione dei popoli. È  inoltre membro del Tribunale popolare permanente, il tribunale  internazionale che esamina e fornisce sentenze su violazioni dei diritti  umani e dei popoli. 
 Più recente è il suo impegno sui fronti dell'attivismo ambientale e della lotta contro il saccheggio delle ricchezze dei popoli.
 
  
		
		
	 
				     
				     
				     
				    