La Sicilia di Tindaro Granata al Teatro Astra nell'ambito della rassegna Fatti di vita

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 18 Febbraio 2013 alle 14:12 | non commentabile

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Teatro Astra - Moreri, Sicilia, settembre 1925. Francesco Granata scopre di avere un tumore incurabile e si impicca. La moglie incinta rimane sola: si reca spesso al cimitero per bestemmiare sulla tomba del marito suicida. Inizia da qui il racconto della storia - vera - della famiglia di Tindaro Granata, nuovo protagonista della stagione FATTI DI VITA 2012-2013 al Teatro Astra di Vicenza: venerdì 22 febbraio, alle 21, il giovane autore e interprete, vincitore del Premio Fersen 2012 alla figura dell'Attore creativo, è in scena infatti con "ANTROPOLAROID".

Alle ore 14 incontrerà i ragazzi delle scuole superiori e dopo lo spettacolo incontrerà il pubblico del Teatro Astra. Il lavoro andrà in scena anche al Teatro Villa dei Leoni di Mira (VE) la sera successiva, sempre alle 21.
Lo spettacolo, vincitore del Premio della Giuria Popolare "Borsa Teatrale Anna Pancirolli" nel 2010 e del Premio "ANCT" dell'Associazione Nazionale Critici Italiani nel 2011, è "un racconto grezzo e popolare abitato da storie che i miei nonni, non consapevoli di utilizzare una tecnica antica, mi hanno tramandato - spiega Tindaro Granata -. Io le ho istintivamente memorizzate nel mio letto, come si memorizzano le favole della buonanotte. Allontanandomi dal modello originario di tradizione orale del Cunto, riscrivo e reinterpreto il passato della mia famiglia intrecciandolo a episodi di cronaca avvenuti nel mio paese di nascita, nella mia Sicilia".
"ANTROPOLAROID" è dunque una saga familiare dai contorni a tratti grotteschi, a tratti delicati, narrata in dialetto siciliano antico e moderno. La storia prosegue così: MariaRosa Casella nel 1944 si innamora di Tindaro, figlio del suicida Francesco Granata, che incontra ad una serata di ballo al teatro Vittorio Emanuele di Messina. Tindaro nel 1948 viene implicato in un omicidio di mafia, ordinato dal noto Signor Badalamenti di Patti. Teodoro Granata, stanco del comportamento aggressivo del padre, emigra in Svizzera. Torna in Sicilia dopo due anni e sposa Antonietta Lembo. Chiede lavoro al Signor Badalamenti e con il suo aiuto apre una falegnameria. Tindaro Granata nasce nel settembre del '78, cresce con la bisnonna Carmena e con i nonni Tindaro e MariaRosa. Adulto, parte per il servizio militare e si imbarca per due anni su Nave Spica: lì incontra il nipote di Badalamenti diventato ufficiale di marina col quale fa amicizia. Il giovane Badalamenti si suicida dopo che il padre viene indagato per delitti di mafia. Tindaro, congedato, dopo due mesi approda a Roma per diventare un attore.
"ANTROPOLAROID" unisce Il teatro dei racconti e dei proverbi della terra sicula a un lavoro sulle figure, sulla musica e la memoria: "uno spettacolo di poesia popolare", per usare le parole dell'autore. Senza artifici scenografici, Tindaro Granata dà voce e corpo a un'umanità variegata: nel racconto i personaggi si alternano, si sommano e si rispondono, come legati da un comune cordone ombelicale. Le biografie dei nonni, dei genitori, degli zii di Tindaro incrociano quelle del boss mafioso Badalamenti, fino a comporre un'unica storia nella quale il male si perpetra sempre, come un'eredità misteriosa tramandata di generazione in generazione, un male che si presenta ad ogni nascita e ad ogni morte.
Tindaro Granata è nato a Tindari, in Sicilia nel 1978. Dopo il diploma di geometra si imbarca su Nave Spica, pattugliatore d'altura, in qualità di meccanico artigliere, per un anno. Poi si trasferisce a Roma per fare l'attore e qui lavora in un negozio di scarpe prima e in un ristorante dopo. Privo di formazione accademica, frequenta un corso di recitazione e nel 2002 viene scelto per lo spettacolo "Pulcinella" di Maurizio Scaparro. Da qui inizia il suo percorso artistico. Più tardi lavora con Franco Mescolini e partecipa a "Il mondo della luna" e "La singolare giornata del sig. Marcovaldo". Con Bianca Pesce è in scena ne "La signorina Else". Interpreta il ruolo di Bertoldo in "Enrico IV" per la regia di Roberto Guicciardini. È uno dei tre attori italiani al festival di Belgrado e lavora con il regista Nikita Milivoievic nello spettacolo "Noushurid Fruit". Conosce Cristina Pezzoli e prende parte al progetto PPP teatro; l'anno dopo è in scena con una sua regia nello spettacolo Blitz, testo scritto da Letizia Russo. Con Carmelo Rifici lavora in diversi spettacoli: "Il nemico" e "La testa del profeta" per il festival di San Miniato, "Il gatto con gli stivali" al Piccolo Teatro di Milano, Ippolito portatore di corone di Euripide per il festival del Dramma Antico; "Buio" scritto da Sonia Antinori. Con Jacopo Serafini nello spettacolo "Musique pour toi seul" interpreta il personaggio di Nino Cesarini.
I biglietti (13 euro intero, 11 ridotto) possono essere acquistati in prevendita presso l'Ufficio del Teatro Astra oppure sul sito www.teatroastra.it (circuito Greenticket) con carta di credito. La sera di spettacolo la biglietteria del Teatro apre alle ore 20. È ancora possibile acquistare i carnet a 4 spettacoli a scelta libera (48 euro l'intero, 42 euro il ridotto).
A partire dalle ore 20 è inoltre a disposizione del pubblico il parcheggio della Provincia di fronte al Teatro. Data la capienza limitata, si consiglia di arrivare con anticipo.
Prima e dopo lo spettacolo sarà attivo il punto di ristoro Equobar, con i suoi prodotti di caffetteria, pasticceria e snack equosolidali, biologici e a km zero.
FATTI DI VITA 2012-2013 è curato da La Piccionaia-I Carrara Teatro Stabile di Innovazione per l'Assessorato alla Cultura del Comune di Vicenza con il sostegno di Ministero dei Beni Culturali, Regione del Veneto, Provincia di Vicenza, Circuito Teatrale Arteven, Fondazione Antonveneta e Askoll, in collaborazione con Hotel Palladio e Associazione Curare a Casa.






Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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