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La cultura come leva del sistema moda veneto: mostra dedicata a Diana Vreeland

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 16 Febbraio 2012 alle 20:47 | non commentabile

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Confindustria Vicenza - Presentata in Confindustria Vicenza la mostra dedicata a Diana Vreeland, fashion guru del Novecento. Bocchese "Un primo passo per la costruzione di un ampio programma culturale a supporto del rilancio del Sistema Moda Veneto"
Rilanciare il Sistema Moda attraverso la cultura. In questo disegno più ampio va letta la mostra dedicata a Diana Vreeland, presentata oggi a Palazzo Bonin Longare, sede di Confindustria Vicenza, in un incontro dedicata alla stampa. Vreeland, fashion guru, storica direttrice di Vogue e insuperata traduttrice della moda e del suo essere partitura dello spirito del tempo, è la figura attorno alla quale viene costruita una rassegna unica.

Diana Vreeland after Diana Vreeland, curata da Judith Clark e Maria Luisa Frisa, commissionata da Lisa Immordino Vreeland e promossa dalla Fondazione dei Musei Civici di Venezia e dal Diana Vreeland Estate e l'organizzazione Civita Tre Venezie. Grazie alla collaborazione di Mauro Grifoni e VicenzaOro, partner tecnici La Rosa Mannequins e Fusina e con la partecipazione di vente-privee.com e del Sistema Moda Veneto è la prima grande mostra - dopo la retrospettiva curata da Richard Martin e Harold Koda nel 1993 al Metropolitan - che riflette sulla complessità del lavoro della Vreeland, individuando gli elementi della sua grammatica.

«L'iniziativa della mostra dedicata a Diana Vreeland è per il Sistema Moda Veneto un primo passo all'interno di un più ampio e articolato progetto che ha come driver principale la valorizzazione del patrimonio della moda veneta attraverso il linguaggio della cultura» spiega Michele Bocchese Presidente Sistema Moda Veneto di Confindustria.
In Veneto nascono i migliori tessuti, il design più avanzato, le contaminazioni più coraggiose tra la moda e le discipline della contemporaneità. Il fashion system veneto, per la sua complessità e i suoi numeri, dall'abbigliamento all'accessorio, gioca un ruolo centrale nelle dinamiche economiche, sociali e culturali future, non solo regionali. Lo dicono le sue cifre: 75mila addetti, 7500 aziende e gli oltre 4 miliardi di export. Sono convito che attraverso progetti di questo tipo la "nostra" moda possa consolidare il suo ruolo di leadership nel manifatturiero innovativo e di altissima qualità».

«Il progetto Diana Vreeland nasce dalla volontà e dalla determinazione di molti player » commenta Maria Luisa Frisa, direttore del Corso di laurea in design della moda dello IUAV e curatrice della mostra. «Diana Vreeland è nella nostra memoria per il ruolo fondamentale che ha assunto nel sistema della moda, definendo per prima la figura del fashion editor e la sua influenza nella costruzione dei servizi di moda. In pratica la Vreeland ha dato forma al giornale di moda, così come lo vediamo noi oggi. Lavorare su Diana Vreeland ha voluto dire de-costruire lei e il suo percorso mettendo così a fuoco il sistema moda contemporaneo. E' un primo progetto molto importante con abiti mai esposti in Italia prima d'ora che dimostra come in questo territorio collaborando insieme si possano fare grandi cose».

«Parlare di cultura in un sistema e in una regione dove solitamente ci si è sempre limitati a parlare di produzione è certamente una novità» ha aggiunto Cristiano Seganfreddo, Direttore di Fuoribiennale e Agenzia del Contemporaneo. «Il Veneto e la produzione: questa è l'immagine che solitamente proiettiamo all'esterno, ed è così che dall'esterno veniamo percepiti. Sub-forinitori e terzisti sono i termini con cui ci etichettano, quando invece la nostra realtà può vantare un tale prestigio (in termini numerici e di qualità dei marchi) che ci dovrebbero chiamare "super-fornitori". Abbiamo un cuore produttivo straordinario, da sviluppare localmente e da esportare in tutto il mondo con un'operazione culturale che questo progetto su Diana Vreeland contribuirà ad avviare».
Infine è intervenuto Andreas Schmeidler, Country Sales Manager Italia di vente-privee.com, leader mondiale delle vendite evento online, presente in 8 Paesi in Europa e negli USA in joint venture con American Express. Schmeidler ha concluso: "Abbiamo accolto con molto entusiasmo la proposta di Michele Bocchese. Tra i 1500 brand con cui collabora vente-privee.com, circa 250 sono italiani e un buon 90% vengono venduti nei paesi europei in cui siamo presenti. Siamo nati nel 2001 in Francia ed abbiamo alle spalle oltre 27 anni di esperienza nel settore: partendo dal servizio di de-stoccaggio siamo oggi un partner globale per le aziende di ogni settore per valorizzare le giacenze in modo qualitativo, proteggendo la marca e diventando una vera e propria piattaforma di comunicazione. Il mercato italiano e' strategico proprio perché può vantare marchi noti a livello internazionale e apprezzati per la loro qualità e la loro storia. Il Veneto è sicuramente una forte risorsa grazie all'alta percentuale di marchi dedicati alla moda e agli accessori, e siamo felici che le imprese di questa regione siano state fino ad oggi così ricettive su un modello di business innovativo come l'online».

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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