La crisi dei casinò colpisce anche Las Vegas
Martedi 11 Settembre 2018 alle 18:57 | non commentabile
Las Vegas, la capitale mondiale del gioco d’azzardo, la città delle mille luci sfarzose e delle fontane maestose, nonostante l’ostentata opulenza, sta vivendo quello che sembra un interminabile periodo di crisi. Che il mondo dei casinò non stia passando un periodo florido è ormai noto a tutti, ma che questa crisi economica potesse colpire anche i casinò di Las Vegas, probabilmente, l’avevano previsto davvero in pochi. Sono anni che da oltreoceano giungono notizie in merito alle gravi difficoltà economiche che stanno incontrando i casinò della capitale del gioco d’azzardo (foto Paul IJsendoorn).
È notizia degli ultimi mesi, però, che la crisi continua imperterrita a mietere le proprie vittime illustri.Â
Come se la passano i “nostri" casinò?
La concorrenza dei nuovi casinò online è spietata e anche in Italia le cose non sembrano andare molto meglio. Le piattaforme online spuntano come i funghi oramai e anche nomi internazionali come il britannico William Hill hanno preso d'assalto il mercato nostrano.
Dopo la chiusura per fallimento del “Casinò di Campione d’Italiaâ€, con le inevitabili ripercussioni sull’economia locale di un intero Comune, anche gli altri casinò italiani non se la stanno passando affatto bene. Il Casinò di Sanremo fa registrare un calo negli incassi rispetto all’anno precedente dello 0,4 %, mentre quello di Saint Vincent, nonostante le misure di austerità adottate, del 3,8 %. La situazione più difficile, tuttavia, sembra affrontarla il Casinò della vicina città di Venezia che, in un solo anno, ha visto diminuire le sue entrate addirittura del 5 %.
Quale potrebbe essere la soluzione?
In molti se lo stanno chiedendo: le esperienze più redditizie sembrano essere quelle dei “Casinò Resortâ€. Queste soluzioni, consistenti nell’affiancare all’esperienza di gioco una serie di servizi di altissimo livello, sembra stiano pagando i propri dividendi soprattutto nei paesi asiatici che, con grande lungimiranza, da qualche anno si sono mossi in tale direzione: su tutti Singapore e Macao. La situazione, in ogni caso, appare assai intricata e di non semplice soluzione.