Il coordinamento infermieristico tra sogno e realtà: incontro a Vicenza
Giovedi 8 Marzo 2012 alle 10:19 | non commentabile

Il prossimo 9 marzo presso l'Istituto Missionari Saveriani "Missioni Estere" di Viale Treanto in Vicenza, il Coordinamento Nazionale dei Caposala e dei Coordinatori e Ipasvi hanno organizzato l'incontro dal titolo "Il coordinamento infermieristico tra sogno e realtà - aspettative e quotidianità ". Riceviamo da Maria Margherita Meggiolaro, Presidente per la  Provincia di Vicenza del CNC, e pubblichiamo il comunicato sull'evento.
Quando si parla di sanità si pensa ad una malattia, alla mancanza di benessere, a cui si associa automaticamente la figura medica, in grado di dare una risoluzione al problema. Ma non esistono le patologie, bensì le persone affette da qualche malattia, e se il medico è la figura deputata in primis a porre una diagnosi, i bisogni di queste persone sono tutt'altro che esauriti. Ecco allora che una serie di figure intervengono per far fronte con modalità interdisciplinari alle necessità nei malati. Le varie competenze si intersecano in un'ottica prospettica, di prevenzione, cura e riabilitazione, per dare risposte appropriate. Un gruppo di professionisti si prende carico della persona a seconda di specifiche competenze applicando conoscenze, tecniche e relazioni per ottenere degli obiettivi volti alla salute. A coordinare questo gruppo di lavoro, al fine di ottimizzare le prestazioni in termini di efficacia, efficienza e qualità e rendere appropriati i processi è il caposala o per meglio dire, il coordinatore infermieristico. Il suo ruolo è paragonabile a quello di un "direttore" d'orchestra che dà il tempo e fa accordare gli strumenti, a volte a quello di un allenatore di calcio che conoscendo le caratteristiche dei giocatori, studia strategie per valorizzarli sul terreno di gioco e arrivare alla vittoria, ancora si configura all'interno dell' equipè come facilitatore di relazioni e processi proprio come un coach. Dopo la laurea triennale e un master in coordinamento questa figura è in grado di costituire il trait-d'union tra il sistema azienda, la dirigenza medica, il gruppo di lavoro, l'utente e la sua famiglia. Può essere definito come una sorta di "quadro intermedio" in cui la funzione manageriale va ad integrare quella umana, clinica ed empatica. La delicatezza del campo in cui opera richiede un approccio profondamente etico che si curi della persona nella sua valorialità , senza speculazioni di alcun genere. Professionisti motivati e idealmente pronti ad assumersi notevoli responsabilità possono trovarsi in difficoltà per i cambi repentini di politiche sanitarie, per tagli che minano la fruibilità dei servizi, per competenze sempre nuove e diverse che si affacciano sullo scenario ospedaliero e territoriale. Non è difficile comprendere come occorra rinnovare la cultura e adeguare la formazione per affrontare in modo flessibile le problematiche quotidiane.
Il CNC di Vicenza il 9 di Marzo propone a tutti i coordinatori un momento di riflessione e un'occasione per "guardarsi allo specchio". Attraverso una video rappresentazione verranno interpretate le situazioni più emblematiche che nella gestione ordinaria vengono risolte dal coordinatore, per analizzare potenzialità , opportunità e criticità . Esiste sempre un divario tra ciò che idealmente si vorrebbe fare e ciò che è possibile , tra l'immaginario, il progettuale e la contingenza del quotidiano in cui tempi e ritmi dettano le condizioni per agire.
Ricercare insieme strategie, alleanze, appartenenze può essere utile a ridurre questa distanza, a non produrre professionisti frustrati e soprattutto a guardare al futuro in un'ottica di squadra che "gioca a fianco dei suoi, per il bene dei pazienti".
Sarà presente un' esperta come la Dr.ssa Annamaria Guarnier di Trento che con i suoi collaboratori proporrà dei contenuti non solo teorici ma delle modalità concrete per superare l'empasse di questa fase di transizione.
Non è sufficiente mettersi in discussione, occorre trovare dei modelli adeguati che offrano spunti di miglioramento nel "qui etora" perché una serie di sfide ci attendono ad iniziare dal nuovo Piano Socio-Sanitario in cui vogliamo essere attori protagonisti insieme a tutti gli altri operatori. Il coordinamento è in grado di offrire molto al sistema sanitario se ci sarà lo spazio necessario a dimostrare la grande professionalità e lo spirito di abnegazione che anima i nostri iscritti. Perseguiremo con costanza tutto ciò che ci porterà verso la meta del "costruire benessere" in un'ottica multidisciplinare ancora in divenire...