Opinioni | Quotidiano | Categorie: Animali

Green Hill, la fine di un incubo

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 4 Agosto 2012 alle 18:50 | non commentabile

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Riceviamo da Marta Frigo e pubblichiamo
"Green Hill chiuderà!", questo slogan gridato a gran voce durante le manifestazioni contro il canile-lager di Montichiari, parlava di un sogno, un sogno bellissimo in cui i ragazzi del coordinamento "fermaregreenhill", hanno creduto da sempre con tanta determinazione, tenacia e la forza che derivava dall'amore per quelle creature vittime della malvagità umana.

Grazie a loro anche noi tutti, amanti degli animali che ci siamo uniti alla lotta, abbiamo creduto in questo sogno.
Ora il sogno è diventato realtà: tutti i 2400 beagle rinchiusi in quel lager, esseri senzienti, dotati di un cuore e di un'anima, capaci di soffrire e come noi portatori di diritti, potranno finalmente uscire e andare incontro alla vita, lontani per sempre da sofferenza e morte.

L'allevamento di Green Hill è stato paragonato e giustamente ad un lager; nei campi di sterminio la personalità e la coscienza di esseri umani dei prigionieri erano annientate, ad ognuno veniva cucito un numero sulla casacca, così si sarebbe potuto fare di loro tutto ciò che si voleva... anche a Green Hill migliaia di creature erano annullate nella loro dignità di esseri viventi e senzienti, i loro diritti calpestati, trasformate in numeri, file di computer, fattori di produzione di un'azienda il cui fine commerciale è quello di fabbricare cani per i laboratori di vivisezione... esseri viventi come macchine, Cartesio docet...
Li facevano vivere rinchiusi dentro gabbie all'interno di capannoni asfittici, senza aria e senza luce... tutto era artificiale in quell'inferno che durava dal 1987. Mai una carezza, un gesto d'amore, d'altra parte nella logica aberrante di un simile allevamento "come potevano averne diritto se venivano al mondo solo per essere vivisezionati?" E non era certo un problema eliminarne un certo numero se non era conveniente curarli!
Green Hill era come il miglio verde per i condannati nel braccio della morte: da lì i cani uscivano all'età di 6-8 mesi per andare in un altro inferno, quello dei laboratori di vivisezione dove venivano sottoposti a torture di ogni genere fino alla loro morte, sacrificati sull'altare di una dea cieca chiamata "ricerca scientifica".
La liberazione dei cani di Green Hill è un fatto storico, stiamo scrivendo una pagina unica nella storia dei diritti degli animali. Altre speriamo ne seguiranno!
E' una grande gioia vedere finalmente queste creature circondate da tanto amore e tante attenzioni, nei loro occhi si legge lo stupore quasi lo smarrimento per questa nuova vita e insieme il desiderio insito nella loro natura di ricambiare tanto affetto.
Questi cani che erano lì nei giorni del sequestro sono stati fortunati, ma molti loro compagni, non solo cani, restano prigionieri, tanti Green Hill sono da chiudere, tanti laboratori in cui si torturano esseri senzienti da smantellare, tante forme di sfruttamento a cui mettere fine...allevamenti, caccia, zoo, circhi, pellicce feste, tradizioni...e tutto ciò che la fantasia diabolica della nostra specie ha inventato.
Bisogna far nascere una nuova etica, una nuova coscienza in tutti noi, nelle istituzioni e nella politica...il cammino è ancora lungo... intanto facciamo a tutti i cani liberati gli auguri per una vita serena, fatta di tanto amore, carezze, giochi e corse nei prati a rincorrere il sole e il vento...

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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