Quotidiano | Categorie: Arte

"Galleria dell'Artigianato: Viaggio in Italia": già mille alla scoperta del Made in Italy

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 11 Agosto 2012 alle 08:59 | non commentabile

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ViArt - L'esposizione prosegue fino a domenica 2 settembre 2012.
Nell'affascinante universo dell'artigianato artistico e tradizionale italiano un posto di rilievo è occupato da coloro che producono pezzi unici e/o piccolissime serie, spesso numerate, sempre di spiccato livello qualitativo e di grande valore, che vanno a costituire un mercato di alta gamma destinato a collezionisti, dettaglianti specializzati, gallerie d'arte, musei (la foto si riferisce al secondo evento).

A tale preziosa nicchia è dedicata la mostra "Galleria dell'Artigianato. Viaggio in Italia" che ViArt, il Centro espositivo di Palazzo del Monte in Contrà del Monte a Vicenza, si appresta a proporre dal 18 giugno sino al 2 settembre in collaborazione con Artex, il Centro per l'Artigianato Artistico e Tradizionale della Toscana. In rassegna, come in un "atlante" delle eccellenze italiane, le opere di artigiani che esprimono le loro capacità attraverso produzioni estremamente differenziate sia per quanto concerne i materiali - si va dall'argento alla ceramica, dal cristallo all'alabastro - sia per quanto concerne gli stili. È quindi possibile incontrare produzioni di tipo tradizionale, con riproposizione di stilemi classici, e produzioni "artistiche" in cui cioè, partendo da una tradizione culturale e produttiva consolidata, vengono elaborati personali linguaggi espressivi realizzando pezzi unici e vere e proprie opere d'arte. A queste ultime produzioni è possibile avvicinare anche le produzioni in serie limitata o numerata, di ispirazione storico artistica o progettate da artisti e designer di fama internazionale, che costituiscono filiere alternative per molte imprese strutturate del settore. Si tratta, dunque, di un segmento dell'artigianato artistico italiano con un fortissimo valore culturale e che contribuisce a diffonderne una nuova immagine, che identifica queste produzioni con le moderne arti decorative. L'esposizione di ViArt si propone perciò di creare un momento di visibilità e di presentazione di un settore fondamentale della cultura, della storia, dell'economia e della creatività italiane che è spesso poco conosciuto dal grande pubblico, ma che rappresenta tante diverse realtà regionali e territoriali, accomunate da una grande tradizione artistica, tecnica e produttiva. Contemporaneamente, è anche un'eccellenza che ha bisogno di occasioni per individuare nuovi mercati e nuovi soggetti di riferimento, cogliendo le opportunità di farsi conoscere sul territorio a un pubblico più vasto. L'iniziativa rappresenta fra l'altro uno dei primi passi della "rete" di soggetti italiani aderenti alla Carta Internazionale dell'Artigianato Artistico, percorso iniziato nel 2009 e che ha finora ricevuto l'adesione delle più importanti realtà professionali operanti nel settore a livello nazionale e internazionale. In questi anni hanno sottoscritto la Carta enti come Ateliers d'Art de France, comproprietaria del Salone Maison & Objet; la Kyoto Traditional Arts and Crafts Sponsorship Foundation; Oficio y Arte, la più importante associazione spagnola di artigiani del settore artistico; l'Ufficio Nazionale dell'Artigianato Tunisino. Oltre a ciò, la Carta sta ricevendo sempre maggiore riconoscimento da parte delle istituzioni, tra cui il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico Italiano e del Ministero francese del Commercio e dell'Artigianato. Per ciò che concerne le Regioni italiane, sono dieci quelle che hanno costituito il primo gruppo sostenitore della Carta.


Ed intanto ViArt si prepara ad un'altra grande mostra:

"Huipiles, i vestiti dell'anima maya"

In mostra una collezione di tessuti tradizionali realizzati a mano dalle donne maya del Guatemala

Dal 7 al 15 settembre 2012

L'esposizione progettata dal Consolato del Guatemala sarà allestita a Vicenza nella prestigiosa sede di Viart, luogo d'eccellenza dell'Artigianato Artistico vicentino ed internazionale, dal 07 al 15 settembre 2012. La mostra è organizzata grazie al supporto della Confartigianato di Vicenza ed il patrocinio dell'Ambasciata del Guatemala in Italia per il suo elevato contenuto culturale.
Per le donne maya il huipil rappresenta il capo più importante del proprio abbigliamento, utilizzato da millenni in tutto il Mesoamerica. E' uno degli elementi della tradizione autoctona che meglio si è conservato dopo la conquista da parte degli spagnoli. Ogni villaggio mantiene un proprio stile immediatamente riconoscibile ed identificativo. In Guatemala se ne contano più di cento, utilizzati ancor oggi dalla maggior parte della popolazione indigena di tutte le età. Consiste in una semplice tunica, senza maniche dai colori vivaci e riccamente elaborati. Con le sue trame ricche di colori, gli splendidi ricami e broccati, il huipil è molto più di una blusa tradizionale, è una tela che racchiude simboli ancestrali a difesa dell'identità etnica. E' quasi un libro di storia, una carta d'identità collettiva ed individuale, un simbolo di resistenza all'oppressione.
L'allestimento della mostra, curato dai giovani architetti valtellinesi, Andrea Cavagnolo, Paolo de Meo e Patrizia Dell'Agosto, mira all'aspetto emozionale e riesce a trasmettere la sensazione di immergersi nei colori di una popolazione senza nessuna velleità classificatoria, come emerge anche dalla scelta delle immagini e dei testi sulle pareti e dal trattamento cromatico loro riservato. Lo spazio è abitato da numerose sagome realizzate in cartone alveolare, che "indossano" i pezzi esposti, generando un'interazione tra allestimento e spettatore. La forma delle sagome richiama la figura femminile, volutamente stilizzata al fine di allontanarsi dall'idea tradizionale di manichino. Altro elemento caratterizzante è la definizione di una serie di ambiti, utili allo spettatore per focalizzare la propria attenzione sulle tuniche esposte. Questi ambiti, assimilabili a delle stanze, sono delimitati dagli stessi huipiles accostati l'uno all'altro in modo da formare una parete effimera che si delinea al tempo stesso come espositore e oggetto esposto. Una struttura metallica a telaio sostiene l'orditura di cavi su cui gli abiti sono collocati, quasi a richiamare il telaio con cui questi indumenti vengono tessuti. Questa soluzione consente la visione di entrambe le facce delle tuniche, al fine di far apprezzare le trame e le decorazioni che arricchiscono questi abiti rendendoli così pregiati.
La collezione realizzata in oltre quarant'anni da Maria Luisa Corno si compone di oltre cinquantacinque capi, alcuni molto vecchi, tutti rigorosamente originali e di ottima fattura, provenienti da diverse zone degli altopiani del Guatemala. "Questi indumenti sono considerati dagli studiosi vere e proprie opere d'arte", spiega Maria Luisa Corno, "Importanti collezioni sono conservate in molti musei del mondo. Sono un patrimonio culturale dell'umanità che testimonia la creatività e l'eccezionale capacità artigianale di donne svantaggiate. Sono sicura che le bluse esposte non lasceranno indifferenti i visitatori che rimarranno colpite dai colori, dalla varietà e dalla bellezza dei manufatti esposti. La mostra permette di aprire lo sguardo su una cultura a noi poco nota, nella consapevolezza che il vero dialogo si fonda sulla reciproca conoscenza e sul rispetto delle diverse identità." Saranno esposti anche un telaio a cintura, antico strumento usato ancor oggi per la realizzazione di questi manufatti, pannelli con fotografie delle donne indigene nella loro quotidianità e schede didattiche.

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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