Finozzi presenta ad Asiago iniziative a sostegno turismo montano e settore funiviario
Sabato 7 Luglio 2012 alle 22:23 | non commentabile
Marino Finozzi, Regione Veneto - Da Belluno a Asiago per analizzare con gli operatori problemi e prospettive del comparto degli impianti a fune, ma nel contesto più ampio delle iniziative promosse dalla Regione a favore dello sviluppo turistico della montagna veneta e di supporto alle imprese dell'intero settore. Questa l'impostazione che ha voluto dare l'assessore regionale al turismo e all'economia montana, Marino Finozzi, ai due incontri promossi insieme all'ANEF (Associazione Nazionale Esercenti Funiviari) Veneto e svoltisi venerdì nella mattinata presso la sede bellunese di Confindustria e nel pomeriggio presso il municipio asiaghese.
Incontri con un taglio fortemente operativo, "perché - ha rilevato l'assessore - troppe volte si abusa di definizioni roboanti, come ‘Stati Generali della Montagna': è molto più utile, invece, avere un confronto pratico e diretto con associazioni e imprese, per poter adeguatamente presentare l'efficacia degli interventi finanziari e normativi che abbiamo promosso e le modalità di partecipazione delle aziende interessate. Insomma, non ci incontriamo per dirci che cosa possiamo fare, ma per usufruire al meglio delle opportunità già pronte e disponibili".
Lo stesso presidente dell'ANEF, Renzo Minella, ha riconosciuto la concretezza dell'azione regionale nell'aver messo a disposizione celermente una serie di strumenti finanziari che possono consentire agli operatori del sistema impiantistico funiviario di superare le difficoltà derivanti dal pessimo andamento della scorsa stagione invernale. "Ma - ha avvertito Finozzi - i nostri provvedimenti puntano soprattutto a creare le condizioni per un ammodernamento degli impianti e quindi a migliorare e potenziare in proiezione futura l'offerta turistica montana nel suo complesso. Guardando sia alla classica stagione sciistica, ma anche avviando nuove iniziative per quella estiva, attraverso la creazione di percorsi ciclistici in grado di soddisfare la crescente domanda di appassionati delle diverse discipline delle due ruote in montagna, sempre garantendo la conservazione dei luoghi e il rispetto dell'ambiente".
Per il settore turistico è operativo il fondo di rotazione che mette a disposizione finanziamenti agevolati per le imprese turistiche e i loro consorzi ed è rivolto ovviamente alle più diverse tipologie di strutture ricettive, ma anche alle aziende degli impianti di risalita per interventi di ristrutturazione e riqualificazione. Finanziamenti che per la montagna veneta sono ancor più vantaggiosi, essendo più alta la quota pubblica concessa dal fondo regionale a Veneto Sviluppo a tasso zero (50%) e di più lunga durata (15 anni).
Le principali linee di intervento esclusivamente per il settore impiantistico funiviario del Veneto avviate dall'inizio di quest'anno dalla Regione sono: un bando per la concessione di contributi in conto capitale per la realizzazione di interventi sui sistemi di innevamento programmato e messa in sicurezza delle aree sciabili attrezzate, in base al quale sono pervenute 18 domande, di cui 14 del bellunese e 4 del vicentino/veronese; un fondo di rotazione per fornire aiuti alle PMI che operano in questo settore, attraverso la ricapitalizzazione aziendale (o con un prestito partecipativo agevolato o con finanziamento agevolato), il riequilibrio finanziario, il consolidamento di debiti bancari a breve termine connessi a pregressi investimenti produttivi. Questo fondo di rotazione è ‘a doppia provvista', il 50%, pubblica, della Regione per il tramite di Veneto Sviluppo e l'altro 50%, privata, dell'intermediario finanziario prescelto tra quelli convenzionati con Veneto Sviluppo.
Buone notizie vengono, inoltre, dal Consiglio Regionale, che, come annunciato dal consigliere Dario Bond, presente all'incontro di Belluno, esaminerà il prossimo 19 luglio la proposta di legge che modifica la normativa relativa agli impianti a fune, istituendo un fondo regionale assicurato da destinare a garanzia della restituzione in pristino dei luoghi in caso di dismissione degli impianti, sollevando così gli operatori da gravose esposizioni economiche.