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Crocevia, successo per lo spettacolo di sabato

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 3 Aprile 2012 alle 17:51 | non commentabile

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Antonio Gregolin  -  C'è un confine non definito tra ciò che è sacro in senso religioso e ciò che può essere sacrale in senso laico. Qualcosa che va ben oltre la religiosità istituzionale, che è radicato nell'animo umano. Questo è il sacro di "Crocevia", lo spettacolo scritto e diretto da Antonio Gregolin, messo in scena sabato scorso dentro la suggestiva ghiacciaia di Montegaldella, per una serata ridiventata teatro come fu per il Natale scorso.

Filosofico il concetto, pratico il messaggio, emozionante lo spettacolo che ha così chiuso il percorso iniziato nello stesso luogo con il  "Natale rubato", dedicato allora a padre David Maria Turoldo. Un luogo simbolico con una scenografia che evocava un surrealista orto del Getsemani, per uno spettacolo altrettanto emblematico che denuncia "il furto del sacro moderno". "Dalla grotta alla tomba - spiega il vulcanico Gregolin -, in un luogo evocativo che grazie alla sua cupola di mattoni, l'eco impressionante della volta e il giardino che lo ricopre, può essere visto come scenario o luogo di meditazione". Innegabile che rappresentazioni così siano fuori dall'ordinario e questo il regista sembra saperlo e volerlo, offrendo però apici di autentica poesia, senza risparmiare metaforici pugni nello stomaco allo spettatore che non passa indenne alle provocazioni concentrate in pochi metri quadrati. "È la stessa ghiacciaia ad vere la forma del Santo Sepolcro di Gerusalemme - ha detto il regista e  narratore nello spettacolo-, con un vestibolo e una camera ipogea che sebbene più grande, ci riporta agli ultimi giorni di Gesù". Dalla domenica delle palme, fino a quella di resurrezione, in un intercalare di versi struggenti quanto attualizzati, incarnati magistralmente dalla voce della attrice vicentina, Giulia Casalatina protagonista anche di una struggente danza sotto la grezza croce sospesa sulla volta, con una pioggia di petali rossi per il venerdì santo. "Dio, anche Cristo è morto! Bestemmia eterna che trapassa la carne senza consolazione o spiaggia per gli ultimi ricordi...andando oltre il morire, con un forse senza certezza, ultima nostra croce sul tetto del mondo" sono i versi di Gregolin per il giorno della passione. Tutto rivisto con l'identità laica del sacro, coi cristi di ogni tempo e storia la interminabile passione umana. C'è la gloria e il trionfo, ma soprattutto quel "noi poveri  cristi" che pensano alla Pasqua come "parola vinta": "Come una quercia sradicata appare tutta la morte/ Le radici tolte dalla terra respirano (con la resurrezione) aria nuova, trovando la luce dopo tanta oscurità/ Difficile immaginare cosa significhi rifiorire dopo aver visto l'albero morire". Versi quasi materici, che seguono l'intercalare dei vari giorni di "Crocevia" con un pubblico costantemente sollecitato da simboli e segni, come l'arrivo in scena di un grande pane, condiviso poi col pubblico. Piume che sono scese dall'alto per la risurrezione. Una grande sindone che è stata spiegata sull'intera platea, costringendo il pubblico a immedesimarsi nel Cristo dentro il sepolcro. Fino al canto finale eseguito a cappella dalla superba voce del soprano vicentino, Elena Dante che in gregoriano ha intonato i versi medievali del "Victima Sacrificalis". Tutti giovani artisti, compreso il talento del chitarrista padovano Giacomo Sarasin, 19 anni, che ha fatto da accompagnamento musicalmente dei testi, tutti espressamente voluti dalla regia, pensata un pubblico prevalentemente giovane: "Lo spettacolo stesso è stato richiesto dagli stessi giovani - precisa il regista -, in particolare quelli del Vicariato di Montegalda, che l'anno scorso avevano sperimentato un'analoga esperienza in un uliveto sui Berici. Quest'anno quello che era solo un canovaccio è diventato un vero e proprio spettacolo". La data unica e i limitati posti a sedere non hanno però soddisfatto le tante prenotazioni sulla scia del successo del Natale scorso. Buona poi la scelta di accostare video musicali ai giorni sacri: dalla Pausini, Finardi a Spreesting, fino al Jesus Christ Superstar. Autori moderni che hanno musicato le parole di Cristo. Un  traino per le coscienze più giovani che in "Crocevia" sono state stimolate e addolcite dai segni e simboli di cui la "nostra Pasqua sembra essersi completamente spogliata". Poetica anche l'idea di rappresentare la resurrezione con un omaggio per il pubblico: "Un seme di  Ipomea o fiore della luna che sboccia- com'è stato spiegato- nella notte per essere visitata da una grande falena notturna, storico simbolo dell'anima e naturale emblema della fragilità e bellezza della nostra terrena che si nutre ancora del sacro laico o religioso che sia".






Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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