Coop Adriatica denuncia in 18 Ipercoop "liberalizzazione fasulla" vendita dei farmaci
Giovedi 15 Dicembre 2011 alle 22:46 | non commentabile
Coop Adriatica - Nel 2011 i Coopsalute di Bologna, Romagna, Veneto, Marche e Abruzzo hanno assicurato alle famiglie quasi 2 milioni di euro di risparmi sui medicinali
In Parlamento si sta facendo strada una liberalizzazione fasulla, che continua a favorire una corporazione privilegiata - i 16.000 titolari delle farmacie in Italia - e danneggia i consumatori, i giovani farmacisti e l'economia del Paese.
E' la posizione di Coop Adriatica sulle modifiche apportate in Commissione che, la notte scorsa, hanno di fatto annullato la liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C. La precedente versione del testo prevedeva infatti che anche questi medicinali, senza obbligo di ricetta ma interamente a carico del cittadino, potessero essere venduti anche nelle parafarmacie, sempre dietro presentazione della prescrizione e con il supporto di un farmacista.
La Cooperativa di Consumatori - che gestisce 18 spazi CoopSalute in altrettanti ipercoop a Bologna, in Romagna, Veneto, Marche e Abruzzo - ha espresso la propria protesta in un manifesto, esposto da oggi in tutti i propri ipercoop. Grazie alla prima liberalizzazione della vendita di medicinali senza obbligo di ricetta e da banco, nel 2006, negli ipercoop di Coop Adriatica sono occupati oggi 58 farmacisti laureati e iscritti all'ordine. Nel 2011, nella sola rete di vendita della Cooperativa, si stima che i risparmi assicurati dalle parafarmacie ai consumatori siano stati di circa 2 milioni di euro, calmierando l'interno mercato. In dettaglio, a Bologna i risparmi per le famiglie sui farmaci acquistati negli ipercoop Nova, Lame, Borgo e di Imola sono stati di quasi 600 mila euro; in Romagna (ipercoop di Cesena, Faenza, Ravenna, Lugo, Rimini), i consumatori hanno beneficiato di risparmi per oltre 500 mila euro; nelle Marche (ipercoop di Pesaro, Senigallia, Ascoli e San Benedetto) per quasi 400 mila. A Pescara, il Centro d'Abruzzo ha offerto oltre 100 mila euro di risparmi. In Veneto, negli ipercoop di San Donà di Piave, Conegliano, Schio e Vigonza i CoopSalute hanno permesso di risparmiare quasi 300 mila euro. Ovunque, le farmacie private sono state indotte dalla concorrenza a contenere i prezzi dei preparati di uso comune, mentre non c'è stata la corsa all'acquisto indiscriminato di medicinali paventato da Federfarma.
La nuova versione della manovra Monti, toglie alle famiglie la possibilità di risparmiare almeno 250 milioni di euro su una voce importante del loro bilancio. "Negli oltre 300 corner della grande distribuzione e nel circuito delle parafarmacie - ricorda il manifesto di Coop Adriatica, citando il comunicato congiunto diramato ieri dalla grande distribuzione italiana - operano oggi in Italia più di 5.000 farmacisti professionisti, in grado di garantire la stessa sicurezza e professionalità dei loro colleghi delle farmacie private. Solo alla Coop, in un anno, i consumatori hanno già risparmiato 11 milioni di euro su farmaci da banco e senza obbligo di ricetta". Consentire la vendita dei farmaci di fascia C anche alle parafarmacie permetterebbe di estendere ulteriormente il beneficio per le famiglie su questi prodotti indispensabili. Dunque, conclude il manifesto, "Coop Adriatica chiede al governo di liberalizzare pienamente la vendita dei farmaci di fascia C, con una politica trasparente, che favorisca la crescita dell'occupazione e dell'economia e riduca i prezzi dei farmaci a beneficio di tutti".