Concerto di Primavera di Altavilla: mercoledì, Villa Valmarana Morosini
Domenica 24 Aprile 2011 alle 11:46 | non commentabile
Comune di Altavilla - Laboratorio '600 ...della notte, e del sogno
Mercoledì 27 aprile - ORE 21
Villa Valmarana Morosini, Altavilla Vicentina
Notte come oscuro mondo, ma anche come mondo del sogno. Nel corso del secolo diciassettesimo la notte è sovente figura della totalità del buio, la morte, ma soprattutto accoglie in sé la possibilità della rinascita, del raggio di luce inaspettato ed improvviso e, non ultimo, del sogno.
La presenza serrata all'interno di opere, cantate, arie di questo periodo, di testi poetici dedicati al sonno rivela un'attitudine pronta ed aperta al confronto con la morte e con la rinascita anche in campo musicale oltre che in quello letterario e artistico figurativo in generale. Se da un lato compositori celebri, come Claudio Monteverdi, danno voce ad anime dannate e a discese agli inferi avvolte nella totalità delle tenebre, d'altro canto l'oscurità viene accolta e ricercata per permettere ad un bimbo di chiudere gli occhi con una dolce ninna nanna, o al musico di cantare le sue pene d'amore protetto dalla Natura notturna.
Ma la notte, ed il buio, sono anche il luogo assai spesso dell'ispirazione artistica, che ancor più in questi anni sembra spingere l'artista verso solitari ed ermi luoghi. L'ipnotico andamento dei brani costruiti su bassi ostinati - cellule di poche note che si ripetono senza soluzione di continuità - contribuisce a creare anche composizioni strumentali legate ad una dimensione onirica e senza tempo, apparentemente circolare nella sua iteratività ma al tempo stesso ricca di forza centrifuga raccolta negli strumenti che ne variano forme e linee melodiche.
I compositori che abbiamo scelto per questa nostra "notte" furono tutti protagonisti di un momento storico indimenticabile della nostra cultura, si pensi particolarmente a Claudio Monteverdi, maestro di cappella a San Marco a Venezia, Andrea Falconieri, maestro della cappella vicereale di Napoli, Luigi Rossi, protagonista della Roma barberiniana, in un'Italia che aveva ancora da venire e che immaginava una notte migliore di quella attuale: quella della solitaria consolazione di una Natura benigna, che avvolge, abbraccia lo sventurato e, semplicemente, lo ascolta.
"Sfogava con le corde in suon pietoso
Un solitario amante il suo cordoglio.
Tacean le selve, e dal notturno velo
Era occupato in ogni parte il Cielo."
Questi i versi di Giambattista Marino, poeta amatissimo dai musici suoi contemporanei, che ci richiamano ancor oggi al dolce confronto con la Natura, ricordandoci al tempo stesso che le profondità della notte sono solo un velo.
Laboratorio '600
Ilaria Fantin, Kateřina Ghannudi, Franco Pavan: dalle loro tre diverse esperienze di suonatori di strumenti a pizzico è nata una formazione dedita alla realizzazione della pratica del basso continuo basata sull'attento studio delle fonti teoriche e musicali del Seicento italiano. La loro attività individuale li ha spinti ad unirsi per sviluppare un nuovo linguaggio, rispettoso del testo antico, ma proprio per questo motivo ricco di nuove scoperte. Laboratorio'600 è una formazione da poco nata, ma è già invitata nei più importanti festival europei per collaborare con cantanti e strumentisti di chiara fama. L'ensemble sarà inoltre impegnato nel corso del 2011 e del 2012 in due progetti discografici con il mezzosoprano austriaco Maria Weiss e con il tenore Giuseppe De Vittorio.