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Leggo chiude in Veneto, la preoccupazione dell'ordine

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 25 Settembre 2011 alle 14:43 | non commentabile

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Ordine dei giornalisti del Veneto - L'Ordine dei giornalisti del Veneto esprime preoccupazione per la decisione assunta dal Gruppo editoriale Caltagirone che, dal 1 ottobre, ha annunciato la chiusura di 8 edizioni del quotidiano freepress Leggo, con 12 giornalisti (il 40 per cento dell'intera forza lavoro), considerati esuberi, in cassa integrazione.
L'azienda ha comunicato al Cdr di Leggo il piano di riassetto del quotidiano freepress che prevede la chiusura di tutte le redazioni a esclusione di Roma e Milano e la cessazione della pubblicazione e distribuzione delle edizioni di Bari, Napoli, Firenze, Genova, Lombardia, Bologna, Torino, Venezia, Verona e Padova nelle rispettive città.

Il Gruppo Caltagirone (terzo gruppo editoriale italiano) ha motivato la decisione con il calo pubblicitario che negli ultimi anni ha colpito l'intero settore dell'editoria, freepress compresa.
Dopo dieci anni di lavoro quotidiano senza mai un giorno di sciopero proclamato contro l'azienda, con notevoli sacrifici richiesti in questi anni a tutte le redazioni in termini di aumento di pagine e di orari, con presenze notturne incrementate per assicurare al lettore un'informazione sempre più fresca e puntuale, l'assemblea dei redattori ha annunciato lo stato di agitazione affidando al Cdr un pacchetto di 12 giorni di sciopero, chiedendo alla Fnsi un intervento urgente per salvaguardare le professionalità dei redattori impiegati nelle edizioni locali, per arginare le ricadute che la riorganizzazione avrà sull'indotto, costituito da decine di collaboratori e fotografi e per avere rassicurazioni serie sulla sopravvivenza stessa e sul futuro della testata.
L'Ordine dei giornalisti del Veneto esprime solidarietà ai colleghi coinvolti nella pesante ristrutturazione aziendale.






Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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