"Cari ragazzi, giocate per divertirv", parola di campione
Lunedi 22 Novembre 2010 alle 14:46 | non commentabile
A Vicenza Gianni Rivera si dimostra sempre in forma smagliante. Il designatore arbitrale Nicchi esalta i fischietti italiani e spiega il vittimismo delle piccole squadre.
"Chi è Gianni Rivera? Mi sembra di averlo già sentito" si domandano i ragazzi delle scuole superiori vicentine. Il mitico numero dieci rossonero è stato infatti il grande protagonista del 10° Galà del calcio triveneto organizzato dall'Associazione Italiana Calciatori al teatro comunale di Vicenza.
Proprio Rivera, nel 1968, fu tra i cofondatori dell'associazione nata- ricorda oggi il campione- "per garantire economicamente anche i giocatori meno famosi". Assieme all'ex milanista hanno preso parte al tradizionale appuntamento presentato da Bruno Pizzul anche il presidente dell'Aic Sergio Campana e quello degli arbitri Marcello Nicchi. Di fronte ad una platea di giovani studenti, Rivera ha parlato del modo in cui un ragazzo dovrebbe fare calcio: "Prima di tutto si dovrebbe curare la tecnica e poi costruire il fisico. Non viceversa. Alle società dico che, se non possiamo fare grandi calciatori, cerchiamo almeno di fare buoni cittadini. Purtroppo bisognerebbe prima di tutto far scuola ai genitori: ce ne sono tanti che nel figlio vedono solo una potenziale macchina da soldi. Invece i ragazzi dovrebbero praticare calcio pensando solo a divertirsi. Anche la tattica conta fino ad un certo punto: sarebbe meglio la imparassero solo a fine carriera. Le cose in campo avvengono infatti in maniera naturale: ognuno ha certe caratteristiche ed è adatto ad un certo ruolo". Roba da far venire un colpo al "povero" Arrigo Sacchi. Gli dà ragione Pizzul: "Se tanti ragazzini smettono prematuramente di giocare a calcio è evidentemente perché non si divertono". Interessante l'osservazione di Rivera sul proliferare dei campi in erba sintetica: "Ieri mi sono divertito a vedere calcio nel fango. Invece Uefa e Fifa stanno puntando sul sintetico. Ma, mi domando: come si smaltisce tutta quella plastica?". Un intervento leggero nei toni ma profondo nei contenuti, nello stile insomma di un uomo di classe come Rivera. È stato quindi il turno dell'ex arbitro di serie A Marcello Nicchi. Per la serie "la miglior difesa è l'attacco", il designatore toscano ha iniziato il suo intervento affermando che in Italia "abbiamo i migliori arbitri del mondo". La leggerezza di Rivera è diventata ben presto un lontano ricordo via via che il successore di Collina ha continuato ad esaltare la categoria arbitrale di casa nostra: " I nostri arbitri sono una garanzia perché sono terzi e indipendenti". Pizzul l'ha incalzato con la domanda d'obbligo sulla presunta "sudditanza psicologica" dei nostri fischietti verso le grandi squadre. "Zero - ha risposto Nicchi - Gli errori sono distribuiti in maniera uniforme. Le squadre più deboli si lamentano perché, proprio essendo più deboli, un errore dell'arbitro può causare più spesso una sconfitta di quanto non accada con una squadra forte".             Â