Artigianato vicentino primo trimestre 2010 +5%
Giovedi 10 Giugno 2010 alle 17:52 | non commentabile
Confartigianato Vicenza  - Torna il segno "più" nei fatturati dell'artigianato vicentino. La positiva notizia è testimoniata da 2.700 imprese del territorio, attendibile campione sul quale si basa l'indagine congiunturale condotta dall'Ufficio Studi di Confartigianato Vicenza relativa al primo trimestre 2010. Per tale periodo, la dinamica dei fatturati segnala un +5% tendenziale, con interessanti evidenze in settori fondamentali: la manifattura (+8,8% della Meccanica), il Comparto Casa (+ 11,2%) e i Servizi (+10,1%).Osservando le dinamiche d'impresa, il dato vicentino si conferma migliore di quello complessivo veneto, con un contenuto calo delle aziende su base tendenziale dell'1,1% (contro l'1,3% regionale) e con una significativa diminuzione delle cessazioni (-15%) rispetto al 2009, che toccano così il livello più basso degli ultimi 4 anni.
 Per l'occupazione, si dimezza la media del calo sia a livello locale che regionale (-2,5%) e in un'area come la Chimica-Concia si registra un ritorno alla crescita, pari al + 1,5%.
I dati sono stati presentati durante l'annuale illustrazione del Rapporto Artigianato Vicentino, documento che, ricorda il presidente provinciale Giuseppe Sbalchiero, «è diventato osservatorio privilegiato della Confartigianato, costituendo l'unico esempio del genere a livello regionale da nove anni».
«L'eccellenza del nostro artigianato - continua Sbalchiero -, per qualità e quantità della produzione oltre che per la professionalità di chi opera nel comparto, trovano nel Rapporto adeguata rappresentazione, che ne evidenzia i punti di forza da un lato e le esigenze dall'altro».
Come di consueto, il Rapporto fornisce il quadro complessivo dell'anno appena trascorso, in questo caso il difficile 2009.
Mesi davvero pesanti per l'economia mondiale e nazionale, con la crisi internazionale che si è ripercossa sul PIL nazionale (-5%), in cui sono calate pesantemente la produzione industriale (-17,5%) e le esportazioni italiane (-20%), anche se segnali di allentamento della crisi si sono avuti nella seconda metà dell'anno, confermati nei primi mesi del 2010 (+6,4% produzione industriale I trimestre). In tale problematico contesto, come si è comportato e ha reagito l'artigianato vicentino? La contrazione delle imprese (-1,5%) è stata lieve, il miglior risultato delle province venete, il 30% superiore alla media regionale (dal 2000 a oggi l'artigianato vicentino cresce del 4,6%, il 18% in più di quello regionale).A soffrire, in generale, sono stati il Manifatturiero e le Costruzioni, in controtendenza sono andati i settori della Comunicazione e Servizi innovativi (+3,4% in 5 anni), gli Alimentari (+6%) e soprattutto i servizi Estetica e Igiene (+8,6%).
In materia di occupazione, il dato provinciale si è rivelato in linea con la flessione generale rilevata a livello regionale, intorno al -5% medio su base annua. In controtendenza ancora una volta il settore Alimentare, con un +4,1% nel secondo semestre 2009.
Quanto ai fatturati, dopo un primo semestre negativo in linea con il contesto regionale, nel secondo si è allentata la pressione e l'artigianato ha fatto meglio del totale-imprese vicentino e veneto: l'ultima rilevazione trimestrale 2009 ha fatto segnare un -5,6% per la Manifattura artigiana, contro il -9,3% del totale Manifattura vicentina e il -8,7% di quella veneta. In controtendenza, ancora una volta, Alimentari (+4,1% su base annua) e Estetica e Igiene (+1,4%).
Detto dell'andamento del 2009 e degli incoraggianti esiti della rilevazione relativa al primo trimestre 2010, resta da capire quali sono le previsioni sino a fine giugno, ovvero al chiudersi del semestre. L'Ufficio Studi della Confartigianato vicentina a tale proposito ha provveduto a monitorare il"sentiment" di mille imprenditori, ricavandone indicazioni altrettanto interessanti. Come ricorda il Direttore Generale Pietro De Lotto, «su base tendenziale notiamo confermata l'inversione di tendenza per fatturati ed esportazioni, ed è prevista una sostanziale tenuta dell'occupazione. Il 35% degli artigiani interpellati dichiara di arrivare al 30 giugno con i fatturati in aumento, con variazioni medie pari a quasi il 3%. Le aziende che esportano dichiarano aumenti dell'export per una percentuale del 6%». De Lotto sottolinea inoltre che «la Meccanica fa meglio della media: viene dato in aumento il fatturato per il 40% delle imprese, la variazione media prevista è pari al 6%, le esportazioni sono annunciate in aumento dell'11%».