Al teatro comunale chiude la rassegna "Luoghi del contemporaneo"
Martedi 12 Marzo 2013 alle 16:09 | non commentabile
Teatro Comunale di Vicenza - Chiude con un originale appuntamento sul palcoscenico della Sala Grande la rassegna Luoghi del Contemporaneo-Danza del Teatro Comunale di Vicenza, programmazione dedicata alla coreografia e alla danza di ricerca dei nuovi autori; in programma sabato 16 marzo alle 20.45, Progetto Motel, trilogia proposta dal Gruppo Nanou, compagnia di punta della ricerca nazionale, attiva nel filone del Teatro Fisico.
La rassegna di danza contemporanea, che abitualmente si svolge negli spazi del Ridotto, si propone di ampliare lo sguardo ai generi di ricerca, spettacoli che per vocazione amano prendere vita in spazi diversi da quelli canonici e che trovano la loro dimensione in luoghi in cui l’autore può instaurare un dialogo più diretto con lo spettatore per comunicare con immediatezza emozioni e sensazioni.
L’immediatezza e la vicinanza tra artisti e spettatori è assicurata: sul palcoscenico della Sala Grande, saranno in scena durante la performance in tre tappe, gli artisti del Gruppo e gli spettatori (massimo 99): solo 10 metri andranno a separare chi vede da chi rappresenta.
I biglietti per Motel sono esauriti.
La rassegna Luoghi del Contemporaneo-Danza è promossa e sostenuta dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza in collaborazione con Arteven ed è sostenuta, in qualità di sponsor, da Veneto Banca.
Motel (faccende personali) è un progetto artistico che porta la firma di Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci, che sono anche gli interpreti dei brani; è uno spettacolo costruito sul sottile confine tra teatro e danza composto da tre diverse stanze (quelle del motel evocato dal titolo) attraverso le quali la compagnia ravennate riflette sulle modalità di costruzione dell’oggetto spettacolare e sulle sue possibilità di fruizione. Motel è composto da “Prima stanza“ (2008), “Seconda Stanza“ (2010), “Anticamera“ (2011),una co-produzione Fondo Fare Anticorpi, Fondazione Pontedera Teatro, Fondazione Fabbrica Europa, Armunia, Schloss Broellin, realizzata con il contributo del Mibac e della Regione Emilia Romagna.
Altri interpreti della performance sono Alessandro Cafiso e Marco Maretti, il suono è di Roberto Rettura, il disegno luci di Fabio Sajiz, le scene di Giovanni Marocco.
Nella messa in scena - il Motel come metaforico luogo di passaggio - sono proposti tre momenti, quasi dei tableaux vivants minimalisti in cui la drammaturgia è rappresentata dall’interazione del gruppo ristretto di personaggi: l’ambiente è familiare e sostanzialmente ordinario; solo elementi straordinari spostano l’andamento quotidiano dell’azione.
Le stanze virtuali di un albergo virtuale diventano metafore di condizioni psicologiche nelle quali performers e spettatori si ritrovano in un gioco di specchi nel quale la sfida è lasciarsi andare e mettersi in discussione. Allo spettatore sono offerti residui narrativi per poter riappropriarsi del “racconto†come maceria di un accaduto, o immaginarlo. La narrazione è sempre “fuori dalla finestraâ€; il dramma non è presente sulla scena. I tre episodi del Progetto Motel sono indipendenti, fruibili anche in modo autonomo.
La stanze sono le tappe di un viaggio complesso, critico, che ciascuno vive a suo modo. Ciò che accade in ciascuna delle tre stanze nasconde un senso piccolo e sottile, un cuore che le luci, gli oggetti, il movimento dei performer e il ritmo che incrocia tutti questi elementi riescono a soffocare e rianimare continuamente, durante le due ore e venti complessive di spettacolo. E forse solo in questo modo.
Le figure umane che attraversano lo spazio sono anime geometriche fatte soprattutto di spigoli, contorni e macchie di colore. Nella loro relazione si articola l’intera drammaturgia. Ed è una relazione enigmatica, opaca, scostante e molto spesso disturbante ... Il rapporto non sembra essere tra uomo e donna, ma tra sogno e realtà , tra dentro e fuori. E accade, cresce, si mette in crisi, muore e rinasce. Tutto secondo i dettami di una religione del silenzio, forma ibrida di performance che molto deve alla danza ma in grado anche di scavare percorsi altri, orizzontali, di puro istinto e carne (Sergio Lo Gatto).
Il Gruppo Nanou è nato a Ravenna nel 2004 come luogo di incontro di diversi linguaggi e sensibilità che caratterizzano la ricerca artistica di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci e Roberto Rettura.
In questo contesto corpo, suono e immagine trovano un linguaggio comune nella coreografia, dando vita ad un’opera organica. La coreografia è assunta infatti come linguaggio che accomuna le diverse specializzazioni artistiche che dialogano sulla scena: coreografia dell’immagine, coreografia del suono, coreografia del movimento.
Nello psicodramma collettivo, ultimo appuntamento della rassegna Luoghi del Contemporaneo-Danza, il pubblico assiste e partecipa ad azioni minimaliste, gesti ripetitivi, impalpabili rapporti di coppia nel clima sospeso e gelidamente stilizzato di un ideale Motel che pare uscito dai meandri dell’inconscio. (Renato Palazzi)
Per lo spettacolo di sabato 16 marzo sono disponibili ancora pochi biglietti.
I biglietti sono in vendita alla biglietteria del Teatro Comunale (viale Mazzini 39, Vicenza - tel. 0444.324442 [email protected] aperta dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 18.30, martedì, mercoledì e giovedì anche il mattino dalle 10.30 alle 13.00), sul sito del Teatro Comunale www.tcvi.it, e in tutte le filiali della Banca Popolare di Vicenza.
I prezzi dei biglietti per gli spettacoli dei Luoghi del Contemporaneo sono: 15 euro il biglietto intero, 10,60 Â euro il ridotto over 60 e il ridotto under 30.