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Disoccupazione, Donazzan: indicatori negativi per 2013, ripensare mercato del lavoro

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 28 Giugno 2013 alle 17:31 | 0 commenti

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Regione Veneto - "Siamo purtroppo alle prese con indicatori tutti negativi: chiudono le imprese, dall'inizio della crisi nel 2008 abbiamo perso 80 mila posti di lavoro, di  cui 15 mila solo tra marzo 2012 e marzo  2013; abbiamo una disoccupazione al 6,7% in pratica raddoppiata rispetto al 3,4% del 2008. 250 mila sono state le persone che hanno ricevuto nel Veneto nel 2012 una forma di sostegno al reddito che diventerà sempre più difficile garantire per il futuro.

Il 2011 ci aveva dato un timido segnale di ripresa ma invece il 2013 mostra un peggioramento della situazione, anche rispetto al 2012.

Che fare? Bisogna per forza ragionare in modo diverso: non ci saranno piu' sussidi o ammortizzatori sociali sufficienti a dare nuovi posti di lavoro. Per questo dobbiamo rivolgerci a quelle aziende venete – oggi la Texa di Monastier, Luxottica nel bellunese, il Gruppo  Bresolin a Bassano, ieri la Sech a Refrontolo - che sono modelli per il territorio”.

Lo ha detto Elena Donazzan durante la presentazione, avvenuta stamani a  Monastier (Treviso) nella sede dell’Azienda del 21° Rapporto sul Mercato del Lavoro nel Veneto, curato da Veneto Lavoro.

“Queste aziende sono  i nostri campioni – ha aggiunto l’Assessore -  che crescono, che investono in loco, che funzionano sui mercati nazionali e internazionale e che la Regione vuole prendere ad esempio, analizzarli, poiché le loro performaces positive sono fortemente legate alla responsabilità sociale e alle buone pratiche, perché concordano con i lavoratori servizi alle famiglie, stages, borse di studio per i figli e quant'altro. Insomma un welfare aziendale che faccia sentire il dipendente appartenente all'impresa. In questa direzione, va ripensato tutto il sistema del mercato del lavoro a partire dalle più innovative e responsabili esperienze dei nostri migliori imprenditori. Quando la crisi si fa dura dobbiamo usare creatività e responsabilità ed insieme si può vincere”.

In particolare, l’Assessore veneta ha indicato due strade che la Regione intende percorrere nel prossimo futuro: agire per inserire sempre di piu’ e meglio i giovani nelle imprese (chiedendo anche al Governo  di sganciare la formazione iniziale dal patto di stabilità) e ricollocare i lavoratori più fragili (vale a dire i padri di famiglia cinquantenni con figli a carico usciti dal mercato del lavoro).

Sergio Rosato Direttore di Veneto Lavoro ha evidenziato come ci sia stata una caduta molto importante dei posti di lavoro dovuta a un calo strutturale della domanda di lavoro: “si pensi  - ha detto - che  nel 2007 nel Veneto in un anno c’erano 750.000 domande di assunzione e oggi siamo a 600.000. Abbiamo 9 punti in meno di  pil e per sei trimestri consecutivi la produzione industriale è in contrazione. Permangono situazioni di difficoltà strutturale che riguardano i giovani che trovano ostacoli ancora maggiori di quelli storici, tradizionali, nell’entrare nel mercato del lavoro. Ma si affacciano anche le difficoltà a garantire le politiche per il lavoro  che ci sono state fino  ad  oggi perché la spesa per gli ammortizzatori sociali cresce in modo  esponenziale: sono stati spesi 1,8 miliardi di euro nel Veneto nel 2012 quando si era a meno di 1 miliardo di euro. Bisogna invertire la tendenza e per questo serve la crescita”.

Nella mattinata si  è  tenuta una tavola rotonda dal titolo “Se la crisi picchia duro, i duri cominciano a giocare. Peggiora la crisi, migliorano le risposte”in cui saranno presentate tre esperienze innovative di impresa sociale: la  Texa impresa–città sociale (relazione del presidente Bruno Vianello);  Luxottica,  esempio di nuova contrattazione e welfare, (intervento del manager Alessandro Cavalet); il Laboratorio scuola-impresa all’interno del Gruppo Bresolin di Bassano (intervento del suo ideatore Daniele Bresolin.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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