Quotidiano | Categorie: Politica, Animali

Veneto e cani da caccia, Zanoni: il regalo ai cacciatori dissolto come neve al sole

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 25 Luglio 2013 alle 14:49 | 0 commenti

ArticleImage

Andrea Zanoni, deputato al Parlamento europeo - La Corte Costituzionale, con la sentenza 193/2013 depositata il 17 luglio 2013, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale delle recenti disposizioni di Veneto e Lombardia che avevano sancito la possibilità di estendere l’addestramento dei cani da caccia su tutto il territorio regionale e fuori dai periodi consentiti.

In particolare il Presidente Franco Gallo, affiancato dai giudici Luigi Mazzella, Gaetano Silvestri, Sabino Cassese, Giuseppe Tesauro, Paolo Maria Napolitano, Alessandro Criscuolo, Paolo Grossi, Giorgio Lattanzi, Aldo Carosi, Marta Cartabia, Sergio Mattarella, Mario Rosario Morelli e Giancarlo Coraggio hanno dichiarato incostituzionale l’art. 2, commi 2 e 3, della legge della Regione Veneto 10 agosto 2012, n. 31 (Norme regionali in materia di benessere dei giovani cani) e la legge della Regione Lombardia 31 luglio 2012, n. 15 (Modifiche alla legge regionale 16 agosto 1993, n. 26 «Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e disciplina dell’attività venatoria»).

I rilievi alla Corte erano stati mossi dal Presidente del Consiglio dei Ministri con ricorsi notificati il 2 e il 4 ottobre 2012 e il 16 e il 19 ottobre 2012. In entrambi i ricorsi si contestava la possibilità di aprire l’attività di addestramento cani prima del periodo consentito e su tutto il territorio regionale.

In particolare la Regione Veneto aveva inserito nelle attività di movimento dei giovani cani anche quelle necessarie all’esercizio all’attività venatoria. Quest’ultima previsione è stata ritenuta illegittima dalla Corte perché “l’attività è assimilabile in tutto e per tutto alla materia della caccia” e il suo svolgimento quindi, dovrebbe essere consentito solo nelle apposite aree istituite come stabilito dalla Legge sulla Caccia 157/92. La Corte ha chiarito che “la disciplina statale che delimita il periodo entro il quale è consentito l’esercizio venatorio è ascrivibile al novero delle misure indispensabili per assicurare la sopravvivenza e la riproduzione delle specie cacciabili, rientrando nella materia della tutela dell’ambiente vincolante per il legislatore regionale”, come già era stato previsto nel parere dell’Istituto Superiore per Ricerca Ambientale (ISPRA).

Accogliendo entrambi i ricorsi, la Corte ha dichiarato quindi illegittime le disposizioni. Per il Veneto ha inoltre ritenuto illegittima anche la norma che consente che si possa procedere alla identificazione dei giovani cani mediante tatuaggio. L’articolo 2, comma 2 della Legge della Regione Veneto n. 31 del 2012, rinviando all’articolo 4 della Legge regionale n. 60 del 1993 (Tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo), nella parte in cui consente, attraverso il rinvio al procedimento di identificazione ai sensi dell’articolo 4 della Legge regionale n. 60 del 1993, che si possa procedere alla identificazione dei giovani cani mediante tatuaggio (piuttosto che mediante microchip), contrasta sia con la normativa comunitaria (articolo 4, comma 1, del Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio n. 998/2003), in violazione dell’art. 117, primo comma della Costituzione, sia con i principi fondamentali della legislazione statale in materia di tutela della salute (ordinanza 6 agosto 2008 del Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, da ultimo prorogata con ordinanza del Ministro della Salute del 14 febbraio 2013), in violazione dell’art. 117, terzo comma della Costituzione.

L’europarlamentare Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo ha affermato: «Con questa sentenza si è ristabilita la legalità. I Consiglieri regionali di Veneto e Lombardia avevano voluto fare l’ennesimo regalo ai cacciatori, ma la loro ignoranza in materia gli si è ritorta contro come un boomerang. L’allungamento del periodo di addestramento dei cani da caccia era stato già bocciato dall’ISPRA in risposta ad un parere che ho chiesto personalmente il 10 agosto 2012 in quanto le previsione della Lombardia e del Veneto avrebbero messo a rischio la sopravvivenza di molte specie. Per le stesse ragioni mi ero rivolto anche al Governo invitandolo ad impugnare le due scellerate leggi. La Direttiva “Uccelli” 2009/147/CEE vieta di disturbare, danneggiare e distruggere la fauna con particolare riferimento ai pulcini, cuccioli e nidi nel periodo della riproduzione. Con la legge veneta si sarebbero potuti allenare i cani da caccia per 365 giorni l’anno, anche in primavera quando mammiferi e uccelli sono in pieno periodo riproduttivo con i pulcini e i cuccioli dipendenti dai genitori, mettendo a rischio la loro sopravvivenza, nonché le uova nei nidi, addirittura all’interno delle Zone di Protezione Speciale e nei Siti di Importanza Comunitaria della Rete Natura 2000, dove l’Europa impone la massima tutela per la fauna». 

Leggi tutti gli articoli su: caccia, Corte costituzionale, Andrea Zanoni

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network