Espropriati Pedemontana: "Nessun rimborso e in più paghiamo l'Imu su terreni non più nostri"
Sabato 4 Luglio 2015 alle 21:06 | 0 commenti
Sono molti i residenti sulla via della Pedemontana Veneta pronti ad andare per vie legali contro l'esproprio della loro proprietà . Ma il problema non è tanto quello, bensì il fatto che per quegli espropri, a quanto sembra, non hanno mai ricevuto nemmeno un euro di quello che gli spettava. E non solo, hanno pure dovuto pagare l'Imu sui terreni che sono nelle mani della SPV e della concessionaria SIS. A raccontarlo sono gli stessi "espropriati" che questa mattina hanno fatto un lungo sit-in a San Zeno di Cassola, vicino Bassano, davanti alle sede dell'ufficio espropri.
"A gennaio 2014 ho firmato per l'esproprio - racconta uno di loro - e dopo poco hanno cominciato a lavorare sul mio terreno. Nel frattempo non mi è arrivato un soldo, anzi, la sorpresa l'anno successivo, l'Imu da pagare perché non avevano fatto la registrazione dell'esproprio". Alla manifestazione erano presenti una quarantina di persone tra cittadini, rappresentanti del CoVePA - Comitato Pedemontana Alternativa, attivisti del M5S e due consiglieri regionali, uno dei 5 stelle e uno del Pd che hanno invitato i manifestanti a continuare la battaglia anche a Palazzo Ferro Fini.
"La differenza tra il governo Zaia di prima e quello di adesso è che ora sembra si stia aprendo uno spiraglio di dialogo con la Regione per questa situazione che consideriamo gravissima", ha sottolineato Massimo Follesa, portavoce del CoVePA, aggiungendo: "I mancati rimborsi sono frutto di una crisi societaria che la Spv, alla quale probabilmente manca il capitale, fa pesare sulle spalle dei cittadini". Attualmente 41 "resistenti", come vengono chiamati dal Comitato, hanno già fatto ricorso al Tar del Lazio contro la Pedemontana e gli "espropriati" sembrano già pronti a fare altrettanto per recuperare i soldi spettanti. " Andremo fino in fondo perché questa storia non ha niente di politico da parte dei cittadini ai quali è stato levato un diritto - conclude Follesa - la questione politica ed economica sta tutta in questo appalto mascherato da concessione".
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