Ex BPVi e Veneto Banca, Enrico Cappelletti e M5S: il Pd sempre più in basso, ruba ai poveri per dare ai ricchi
Lunedi 31 Luglio 2017 alle 18:40 | 0 commenti
Il senatore veneto e capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, Enrico Cappelletti afferma: " Con il decreto sulle popolari venete, il PD ha raggiunto il punto più basso dell'intera legislatura. Il decreto approvato dal Governo in 20 minuti toglie, infatti, perfino la speranza a chi non ha più lacrime per piangere, cioé gli oltre 210 mila risparmiatori truffati che con il crac delle due banche venete hanno perso tutto. Il Decreto ha regalato ad un soggetto privato (Banca Intesa) tutta la "polpa", lasciando ai cittadini truffati di potersi rivalere solo sulle "ossa". PD e governo, con questi regali miliardari ad un soggetto privato, sono peraltro recidivi.".
"Perché - precisa il senatore M5S - hanno già regalato la concessione dell'autostrada più importante d'Italia, l'A4 Padova-Brescia, ai privati, tra i quali - guarda il caso - spicca Banca Intesa. Insomma, il PD e Governo si sono comportati come moderni Robin Hood al contrario, che rubano ai poveri per dare ai ricchi".
Conclude, quindi, Cappelletti: "BPVi e VB, salvate senza guardare al risparmio di risorse pubbliche, andavano piuttosto nazionalizzate E ai responsabili di questo scempio, gli amministratori e manager delle banche in primis, ma anche i politici di destra e sinistra che li hanno coperti, andava fatto pagare il conto. Assistiamo invece anche la beffa dell'avvicinarsi inesorabile della prescrizione, per i principali responsabili di questa truffa colossale. Grazie a termini di prescrizione troppo brevi, voluti da Berlusconi e mai modificati dal PD, é quasi sicuro che i responsabili di questo disastro la facciano franca. E' evidente che fa comodo a molti politici che non venga fatta giustizia. Ma non si può non considerare che, di norma, conviene che non sia fatta giustizia, proprio ai complici di un reato o a coloro che, dalla condotta illecita, hanno tratto vantaggio e magari ora temono di essere chiamati in causa".
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