Sindaco e giunta lo disertano, Abalti: lo sfregio al consiglio comunale grave errore di Variati
Venerdi 5 Ottobre 2012 alle 13:29 | 0 commenti
Arrigo Abalti, Consigliere comunale Pdl - Quanto è accaduto ieri in Sala Bernarda, con il sindaco e la sua giunta che scelgono di non partecipare al dibattito sulla sicurezza, è un fatto politico grave che non può essere sottovalutato dalla città . Difficile trovare nel passato recente episodi analoghi dove il Primo Cittadino ed il suo esecutivo scelgano di svuotare di senso "il luogo della democrazia", come venne definita proprio da Variati l'aula consiliare nella primavera di un, ormai lontano, 2008.
In altre epoche, meno barbare della nostra, si sarebbe sollevato un dibattito su più livelli per analizzare e giustificare, o contestare lo sfregio di Variati al Consiglio Comunale, ma nell'involgarimento generale che attraversa anche la nostra città non mi aspetto che vi sia grande clamore.
Non c'è stato per l'indecente manifesto che i miei colleghi hanno voluto appiccicare ai muri di Vicenza, non c'è stato per l'omicidio di Campo Marzo che ha insanguinato il giorno sacro dei vicentini, non lo sarà neanche stavolta.
In questo mandato che volge, fortunatamente, al termine il filo rosso che collega l'Amministrazione Variati è la capacita' di potersi permettere qualunque cosa perchè tanto, non succede niente, tutto, anche la reazione dei pochi che non ci stanno, viene annacquata nella melassa nichilista di questa maggioranza. Qualche esempio? Il centrosinistra vince le elezioni con il decisivo supporto dei Comitati No Base e in tre mosse ci troviamo la base bella e fatta con gli irriducibili contestatori accontentati con il Parco della Pace e il Centro Giovanile dei Ferrovieri. Il Vice sindaco fa cancellare il nome di Hüllweck dalla targa commemorativa degli esuli istriani - commettendo un doppio sfregio, uno ad Hüllweck e l'altro agli esuli istriano-dalmati,- e finisce a tarallucci e vino con le scuse della Moretti ed il ripristino della targa. Anzi la campionessa del nichilismo alla vicentina viene promossa portavoce del capo della nomenklatura postcomunista Bersani. Cinque anni di dichiarazioni sulla riqualificazione di Viale Milano e poi no, scusate, non si fa piu'. Fino a questo, ultimo, fatto che è grave per una serie di motivi che vanno spiegati: è grave che le ragioni dell'assenza di Variati e del suo esecutivo vengano comunicati dal Capo di Gabinetto e non dal Presidente del Consiglio - sempre più inutile in aula - o dai capigruppo di maggioranza che svolgono poi una, scarsa, difesa d'ufficio affidandosi alla logica, da resa dei conti, del "avete cominciato voi con il manifesto". Quindi torniamo al Far West? Ma questa è la stessa maggioranza che una settimana fa pontificava sull'estetica, inesistente, del manifesto? La stessa che si era stracciata le vesti per la grave mancanza di rispetto nei confronti del sindaco e soprattutto del ruolo istituzione che quel manifesto provocava? Ieri vi era un'altra maggioranza, quella un po' strabica che fa del doppiopesismo uno stile nell'azione politica. Due pesi e due misure, al sindaco ed alla maggioranza il rispetto è dovuto, alle minoranze ed all'aula consiliare no.
Se tutto questo non provoca nessun effetto nella nostra citta' siamo davvero ai titoli di coda della democrazia e della storia, nobilissima, della politica vicentina. Solo marketing all'ingrosso e zero idee. Povera Vicenza
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