Le tre ormai ex addette alle pulizie protestano davanti al poliambulatorio specialistico Cemes
Lunedi 9 Gennaio 2012 alle 19:59 | 0 commenti
Fine del dialogo, la bega ora è destinata a finire in tribunale. Una vicenda, quella tra i titolari del poliambulatorio specialistico Cemes di Vicenza (Contrà Porta Santa Croce, 45) e le tre ormai ex addette alle pulizie, scoppiata ancora due anni fa, quando cioè il professor Natalino Bruni e i figli hanno deciso di appaltare il servizio a un impresa esterna, la padovana Astra Servizi. Apriti cielo.
Le dipendenti, tre croate da anni in servizio per l'azienda, hanno rifiutato la proposta ad essere assorbite dalla stessa Astra. Oggi alla ripresa dell'attività dell'ambulatorio dopo il mancato rinnovo del contratto (scaduto il 31 dicembre) hanno animato il quartiere dando vita a una mini-manifestazione di protesta: dito puntato contro la mancanza di sicurezza garantita a loro dire dalla nuova cooperativa (nella foto le tre donne croate con Rex Oliha della Uil Trasporti).
"In realtà non sono chiari i motivi del malcontento - spiega il consulente del lavoro di Cemes - abbiamo impiegato due anni per cercare la cooperativa che garantisse continuità lavorativa alle tre, alle medesime condizioni contrattuali e contributive. Abbiamo proposto loro questo assorbimento, assicurando che non ci sarebbe stato alcun trasferimento e che sarebbero rimaste a lavorare sempre per Cemes, con cui nel tempo si era consolidato anche un buon rapporto personale. Eppure non hanno voluto sentire ragioni, stracciando la proposta e ora di fatto trovandosi senza lavoro". Ora la palla passerà agli avvocati.
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