Abbiamo pubblicato ieri, 25 novembre, il video integrale della conferenza stampa di contrasto alla fretta della Giunta capeggiata da Achille Variati nel conferire a un fondo gestito dalla discussa Investire Sgr una decina di immobili comunali di pregio, tra cui il primo piano di Palazzo Trissino, il Palazzo uffici e l'ex tribunale, per costruire anche il nuovo municipio. Alla conferenza stampa erano presenti in primis Francesco Rucco, il capogruppo di Idea Vicenza appena candidatosi con sei civiche di centro destra alle amministrative 2008, e Claudio Cicero, il consigliere comunale a 360° che lo sostiene e che è sempre ben documentato anche nelle sue a volte pittoresche esternazioni.
Con le comunicazioni precedenti (di cui in allegato 1 e all'allegato 2), scrive nella nota che pubblichiamo il Coordinamento associazioni banche popolari venete "don Enrico Torta", si invitavano BancaIntesa Sanpaolo ed i liquidatori di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza ad attivarsi per risolvere o quanto meno cominciare ad affrontare le problematiche connesse al trasferimento delle posizioni attive e passive ex banche popolari venete. Ad oggi regna la massima confusione nella quale si inseriscono le comunicazioni Banca Intesa Sanpaolo agli ex popolari venete che unilateralmente fissano i passaggi del trasferimento.
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Federconsumatori ci ha inviato, con richiesta di pubblicazione, l'invito seguente rivolto ai suoi iscritti, che però potrebbe essere utile anche ad altri risparmiatori: "Con il Decreto del 25 giugno 2017 il Governo ha posto  Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca in liquidazione coatta amministrativa affidando i clienti ad Intesa S. Paolo e affidando la liquidazione delle due banche a persone nominate dallo stesso Governo attribuendo ai liquidatori tutti gli immobili possedute dalle due banche e una parte dei crediti dalle stesse vantati che però sono di difficile realizzazione."
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Roma. Dal nostro corrispondente.Il numero delle parti civili potrebbe essere alto già prima del quasi certo dibattimento. Per questa ragione è stata prescelta l'aula "Occorsio" della Corte d'Assise, al piano terra dell'edificio A di piazzale Clodio, per l'udienza preliminare del processo per il "crac" di Veneto Banca, in programma domani. Undici gli imputati, quasi tutti amministratori o controllori dei conti dell'istituto nel periodo in cui una serie di violazioni di legge ne avrebbe determinato il fallimento. I reati contestati sono, a vario titolo, aggiotaggio e ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza.
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Sarà che la presenza come moderatore del direttore di Tva non "tira" o non porta bene, ma dopo averlo visto "moderare", non dando ma togliendo la parola a chi dal pubblico voleva intervenire senza domande scontate nel teatro semivuoto di Vicenza per la prima uscita pubblica "riparatoria" e maldestra di Achille Variati sul crac della Banca Popolare di Vicenza, rivedere Domenico Basso nel nostro video integrale del "confronto" di ieri sera al teatro Primavera di fronte a "nessuni" fa tanta tenerezza a noi e induce tanta mestizia nei tre candidati alle primarie di centrosinistra.
Buongiorno, volevo segnalarvi un'altra beffa che magari passerà pure inosservata. Ieri sono stata in filiale per chiedere informazioni circa il passaggio del sistema operativo on line da Banca Popolare di Vicenza a Intesa San Paolo e mi è stato detto che dovrò acquistare la prepagata, bancomat e carta di credito, al costo di € 10, perchè causa del passaggio quelle in corso non saranno più valide da marzo 2018 anche se ci consigliano "caldamente" di cambiare subito la carta, cioè dall'11 dicembre prossimo. Ma vi sembra normale? Oltre al danno subito per le azioni "fregate", adesso devo pure pagare per ottenere quello che già ho?
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Egregi fratelli politici e a tutti gli uomini di buona volontà , sono già quasi due anni che più di duecentomila famiglie attendono da parte vostra e del governo che rappresentate un ristoro dignitoso per la truffa bancaria in cui sono incappate in quanto risparmiatori di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. Ormai è stata dimostrata la responsabilità della poca e intempestiva vigilanza da parte della Banca d'Italia e della Consob e, quindi, dello Stato, preposto al controllo delle "cose giuste" per tutti.
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Già nel corso del 2016 un gruppo molto rappresentativo di cittadini vicentini firmò prima un esposto e poi un nuovo appello per chiedere alla Magistratura, oltre che al sindaco Achille Variati, interventi opportuni per indagare su ciò che è accaduto dentro la Fondazione ROI dopo la morte del fondatore. Come è noto sono andati in fumo quasi 30 milioni di euro per un incredibile acquisto di azioni della Banca Popolare di Vicenza del presidente Zonin anche nella fase in cui nessuno voleva acquistarle e tutti erano in fila per quella che si rivelò una impossibile vendita.
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