Rassegna stampa
Categorie: Politica
Ormai la invitano a qualsiasi iniziativa, senza distinzione di partito o movimento. I comitati di Forza Italia, quelli di Grillo. La settimana scorsa anche sul palco delle “Famiglie per il Noâ€: è la siora Gina (signora Gina), parrucca bionda, bigodini rosa, mantellina di lana fissata con una molletta da biancheria, gonnellone a quadretti. Un po’ in italiano e un po’ in dialetto veneto, spiega la riforma e smonta le bufale del Sì. Usa termini comuni, entra nei fatti. Alcuni dei suoi video online hanno superato in poche ore le 100 mila visualizzazioni. La sua pagina Facebook ha quasi 30 mila fan.
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Referendum costituzionale, il personaggio della "siora Gina" spiega le ragioni del No e supera le 100 mila visualizzazioni
Mercoledi 30 Novembre 2016 alle 09:54
Categorie: Banche
I sindacati ne fanno una questione di esigibilità e così resta da sciogliere il nodo “sanzioni†nel negoziato Abi-sindacati per l’accordo sul Protocollo nazionale su politiche commerciali e organizzazione del lavoro. Se lo spirito di fondo del lavoro della commissione congiunta è pienamente condiviso dalle parti, non lo è ancora la declinazione di quello spirito nel testo dell’accordo. Ieri il presidente del Casl di Abi, Eliano Omar Lodesani, ha presentato ai sindacati (Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Unisin, Ugl credito, Sinfub) il lavoro della commissione che ha elaborato un primo documento. Non proprio soddisfacente per le sigle sindacali che ieri hanno approfittato per fare le proprie puntualizzazioni.
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I sindacati dei bancari spingono per approvare un codice etico
Mercoledi 30 Novembre 2016 alle 09:40
Categorie: Banche
Banca popolare di Vicenza, parte intanti la trattativa per 700 esuberi. Entra nel vivo la partita del taglio del personale in Bpvi, una delle prove del nove dell’«esperimento» di ristrutturazione e fusione tra loro, delle due ex popolari venete di fatto nelle mani del Fondo Atlante. Con un’improvvisa accelerazione, la banca ha inviato l’altro ieri ai sindacati, iniziando dai livelli nazionali a Roma, la lettera che apre la trattativa sindacale di almeno 700 esuberi. Personale la cui uscita andrà gestita già nel corso dell’anno prossimo, con un accordo che la banca punta a chiudere con una trattativa-lampo entro l’anno. Gli incontri del tavolo sindacale inizieranno a questo punto già la prossima settimana.
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BPVi, inizia la trattativa sui primi 700 esuberi
Mercoledi 30 Novembre 2016 alle 09:33
Categorie: giustizia
Una sede centrale, probabilmente a Borgo Berga, e molteplici sale o saloni distaccati esterni, collegati in via telematica con tecnologia e attrezzature predisposti dal ministero della Giustizia. «Noi siamo pronti: garantiremo a tutte le migliaia di persone, parti offese e spettatori, interessate al procedimento sulla Banca Popolare di Vicenza di esercitare il loro diritto ed essere presenti». Il presidente del tribunale di Vicenza Alberto Rizzo spiega che, d’intesa il ministero, agli aspetti logistici si sta già lavorando da cinque mesi. Dall’idea di singoli spazi di grandi dimensioni – come potrebbe essere il teatro Comunale, ma anche la fiera con cui prima dell’estate l’amministrazione del tribunale aveva pure preso contatti e informazioni – ci si è via via più orientati su una soluzione diffusa.
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Inchiesta BPVi, a Borgo Berga si attrezzano per udienze in streaming
Mercoledi 30 Novembre 2016 alle 09:20
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Categorie: Politica, Banche, Economia&Aziende
di Goffredo De Marchis, da la Repubblica
«Se vince il No, il governo tecnico di Renzi può tranquillamente andare avanti. Ha più di un anno per correggere la rotta». Governo tecnico? «Certo. Tecnico tra virgolette. Nessuno ha mai votato la sua maggioranza». Se invece Matteo Renzi molla, Pier Luigi Bersani se ne farà una ragione: «Rimane una maggioranza politica e qualche cosuccia da fare, a partire da due leggi elettorali». Non doveva fare campagna elettorale per il No («ma sono rimasto sconcertato dai toni e dai modi con cui è stato proposto il Sì»). In realtà , l'ex segretario del Pd è impegnato a svuotare una per una tutte le cartucce renziane: dalla paura dei governicchi all'allarme dei mercati, dall'accozzaglia al rancore dei leader ossessionati dalla rivincita contro il premier: «Squalificare sul piano personale chi non la pensa come te è una cosa di altri tempi. Fu rottamata assieme allo stalinismo». Continua a leggere
Pierl Luigi Bersani e il piano B per le banche che rischiano: Renzi dica che le salverà lo Stato
Mercoledi 30 Novembre 2016 alle 09:02
«Se vince il No, il governo tecnico di Renzi può tranquillamente andare avanti. Ha più di un anno per correggere la rotta». Governo tecnico? «Certo. Tecnico tra virgolette. Nessuno ha mai votato la sua maggioranza». Se invece Matteo Renzi molla, Pier Luigi Bersani se ne farà una ragione: «Rimane una maggioranza politica e qualche cosuccia da fare, a partire da due leggi elettorali». Non doveva fare campagna elettorale per il No («ma sono rimasto sconcertato dai toni e dai modi con cui è stato proposto il Sì»). In realtà , l'ex segretario del Pd è impegnato a svuotare una per una tutte le cartucce renziane: dalla paura dei governicchi all'allarme dei mercati, dall'accozzaglia al rancore dei leader ossessionati dalla rivincita contro il premier: «Squalificare sul piano personale chi non la pensa come te è una cosa di altri tempi. Fu rottamata assieme allo stalinismo». Continua a leggere
Categorie: Banche, Economia&Aziende
di Andrea Greco, da la Repubblica
Inizia un dicembre molto delicato per la liquidità delle banche italiane più fragili: che per non fare nomi nuovi sono Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, le quattro "good bank" e le Casse di Cesena e Rimini; tutte chi più chi meno con piani di salvataggio in corso. Detto che la liquidità è quasi sempre la vera e sola ragione per cui una banca chiude bottega (alle carenze patrimoniali ci sono vari rimedi, ben pochi invece quando i flussi si asciugano per mancanza di fiducia dei depositanti), ci sono un fattore stagionale e uno contingente che in queste ore mettono sul chi vive alcuni banchieri e la vigilanza. Il motivo stagionale sono i "riversamenti fiscali": novembre e dicembre sono i mesi in cui più alti sono i deflussi dai conti correnti per onorare le scadenze fiscali. Continua a leggere
Banche, mina scadenze fiscali da 70 miliardi: prelievi correntisti drenano la liquidità degli istituti più a rischio come Mps, BPVI e Veneto Banca
Mercoledi 30 Novembre 2016 alle 08:57
Inizia un dicembre molto delicato per la liquidità delle banche italiane più fragili: che per non fare nomi nuovi sono Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, le quattro "good bank" e le Casse di Cesena e Rimini; tutte chi più chi meno con piani di salvataggio in corso. Detto che la liquidità è quasi sempre la vera e sola ragione per cui una banca chiude bottega (alle carenze patrimoniali ci sono vari rimedi, ben pochi invece quando i flussi si asciugano per mancanza di fiducia dei depositanti), ci sono un fattore stagionale e uno contingente che in queste ore mettono sul chi vive alcuni banchieri e la vigilanza. Il motivo stagionale sono i "riversamenti fiscali": novembre e dicembre sono i mesi in cui più alti sono i deflussi dai conti correnti per onorare le scadenze fiscali. Continua a leggere
Categorie: Banche
La febbre referendaria provoca capogiri. Rachel Sanderson, corrispondente da Milano del Financial Times, spiega dalle colonne dell’autorevole quotidiano britannico che, se vincesse il No, otto banche italiane rischierebbero il fallimento. Nessuna reazione dalle otto banche destinatarie della nomination: Monte dei Paschi, Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Carige, Etruria, Banca Marche, Cassa Ferrara e Cassa Chieti. Strano. Se uno scrive che sono a rischio di fallimento riceve minacce di azioni legali, basta scrivere che potrebbero fallire se vince il No e la rabbia si placa. Il premier Matteo Renzi, nella conferenza stampa di ieri pomeriggio, non ha commentato e ha lasciato la parola al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan “per sentirsi più tranquillo†(ha detto così).
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Il Fatto: "Le banche possono fallire? Certo, anche se vince il Sì"
Martedi 29 Novembre 2016 alle 10:00
Categorie: Banche
Divide et impera è uno dei motti latini assimilati con maggiore passione dall’impero britannico: «Divide and rule». L’impero si è dissolto, ma quella massima resta vitale oggi che il Regno Unito deve districarsi dall’Unione europea. Non devono essere dispiaciuti al governo di Londra due recenti articoli apparsi nelle testate inglesi più influenti, perché entrambi disegnano scenari che comportano gli esiti peggiori per la stabilità finanziaria dell’Italia, dunque per il futuro dell’euro e del progetto europeo. In fondo uscire da un’Unione europea in pezzi sembra sempre meno costoso che confrontarsi a un blocco compatto e disposto a espellere la Gran Bretagna dal maggiore mercato del mondo.
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CorSera: "I conti (veri) delle banche"
Martedi 29 Novembre 2016 alle 09:41
Categorie: Politica
Il Pd punta a ricandidare i consiglieri uscenti, il centrodestra a conquistare la maggioranza. Anche se, per quest’ultimo, l’alleanza annunciata meno di tre settimane fa è già andata a pezzi. Si sta parlando delle elezioni provinciali, subito alle porte dopo il referendum di domenica. E se a dire sì o no alla riforma costituzionale sono chiamati al voto tutti i cittadini, per le provinciali le urne sono per pochi. Saranno, infatti, in circa 1.500 a eleggere il nuovo consiglio provinciale, dato che quello scelto nel 2014 nella nuova veste voluta dalla riforma Delrio, è in scadenza. L’8 gennaio, dalle 8 alle 20, consiglieri comunali e sindaci avranno la facoltà di votare i nuovi consiglieri provinciali, mentre il presidente resta in carica altri due anni.
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Consiglio provinciale di Vicenza, ad eleggerlo saranno in 1500
Martedi 29 Novembre 2016 alle 09:31
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Categorie: Banche
Popolare di Vicenza, l’inchiesta potrebbe dividersi in due e il primo troncone andare a dama già in primavera. Con il corollario di dove tenere le udienze, a iniziare da quella preliminare, di fronte a quattromila parti civili. Poltrone rosse tutte occupate in sala, sul palco niente attori stavolta, ma al Teatro comunale di Vicenza, dopo l’assemblea di sabato con i vecchi soci sui rimborsi organizzata dal Comune, la scena stavolta potrebbe esser occupata da giudici, pubblici ministeri e avvocati. Per l’udienza preliminare del possibile procedimento sul caso Popolare di Vicenza ci sono ad oggi almeno quattromila parti offese: la procura di Vicenza e soprattutto il tribunale stanno iniziando a chiedersi dove si svolgerà l’udienza.
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Inchiesta vicentina su crack BPVi, almeno 4000 parti offese
Martedi 29 Novembre 2016 alle 09:24