Secondo appuntamento, mercoledì 11 luglio alle 20.30, con il ciclo di visite guidate estive "Vicenza, tutta un'altra storia", organizzato dall'associazione Guide turistiche autorizzate nell'ambito della rassegna "Estate a Vicenza", realizzata dall'assessorato alla cultura del Comune e da Aim Gruppo, in collaborazione con il consorzio turistico Vicenzaè e con alcune associazioni e istituzioni culturali cittadine .La prossima visita guidata, “Storie di corso Palladioâ€, si snoderà lungo l'asse principale della città , ricordando le storie di chi ci ha vissuto nel passato.Â
È fondamentale superare la monocultura produttiva che ha portato alla “desertificazione†di intere aree con il conseguente calo demografico e lo spostamento soprattutto delle fasce in età lavorativa. In Veneto ci sono 92mila capannoni distribuiti in circa 5.600 aree periferiche. Una media di un capannone ogni 54 abitanti. Di questi circa 11.000 sono strutture dismesse, il 12% del totale, e solo 6mila sono riutilizzabili.Â
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“Una decisione arbitraria, unilaterale e lesiva di precedenti sentenze e accordi condivisi,â€. L’assessore al turismo e agli impianti a fune della Regione Veneto, Federico Caner, contesta - in questa nota della Regione - la decisione dell’Agenzia del Territorio di spostare il confine catastale tra Veneto e Trentino sulla Marmolada, secondo un nuovo tracciato diverso da quello concordato nel 2002 tra i presidenti della Regione Veneto e della Provincia autonoma di Trento e dalla sentenza del Consiglio di Stato del 1998.
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La Giunta regionale ha approvato - comunica la Regione - lo schema di convenzione con il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell'Economia e delle Finanze per l'attuazione di una Sezione speciale regionale del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese. La misura, proposta dall’Assessore Roberto Marcato, attua l’Azione 3.6.1 del POR FESR 2014-2020 Veneto ed anticipa quanto previsto dal Progetto di legge statale di individuazione di nuove forme e spazi di autonomia per la Regione Veneto, approvato dal Consiglio regionale il 15 novembre 2017.
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E' accaduto di nuovo - ci scrive Irma Lovato Serena - e meravigliarsi e stupirsene non serve, è l' indignazione che deve scuotere le nostre e le altrui coscienze, è la non omertà che deve prevalere affinchè le strade siano di tutti e in sicurezza. E' un cambio di prospettiva che dobbiamo fare nostro e con esso dobbiamo guardare a questi tragici fatti. E' accaduto lo scorso fine settimana, in una frazione dell' Alto Vicentino, l'ennesimo incidente: mettere assieme l'insieme dei fattori che hanno portato a questo tragico evento mi risulta misero esercizio perchè ciò che intendo mettere a fuoco, esula dai fattori fisici o psicologici, per colpire il soggetto o i soggetti, che sono i coscienti fautori di tali fattori.Continua a leggere
C'è un mondo con 70 stati coinvolti in conflitti armati per non parlare di quelli finanziari che questo mondo globalizzato e disumanizzato lo stanno bruciando; c'è un'Europa che fa circolare il denaro ma non le genti; c'è un'Italia di pochi ricchi che fa la guerra ai nuovi poveri dopo aver sfruttato i primi; c'è una Vicenza inquinata nel profondo dell'anima dal cemento, dalle fabbriche e dagli speculatori. Ma c'è chi vorrebbe un mondo di pace, un'Europa delle genti, un'Italia che si ricordi di essere nata dal naufrago e viaggiatore greco Enea prima di aver trasportato nel mondo cultura e scoperte, oltre a tanti immigrati.
Una volta di sinistra era difendere l'ambiente e pensare a uno svillupo sostenibile, mentre la destra pensava solo ai soldi e agli affari dei "padroni". Oggi leggiamo due frasi sul progetto Tac Tav a Vicenza dopo la richiesta dell'amministrazione Rucco di rivederne alcuni passaggi. La prima dice: «(Abbandonare la corsia dedicata al filobus)... significa mettere in discussione 19 milioni già deliberati per l'acquisto di nuovi mezzi ma più complessivamente sono più di 44 i milioni destinati allo sviluppo della linea di mobilità elettrica dedicata. Senza contare il resto del progetto Alta Capacità che vale per Vicenza più di 800 milioni ma anche tanti lustri di lunghe e faticose discussioni...»
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E se per arginare il deficit educativo in cui vive una parte dei nostri giovani ripristinassimo il Servizio Civile, non più su base volontaria come oggi ma su base obbligatoria? Senza enfatizzarla, la proposta è un tentativo per coinvolgere ragazzi dai 18 ai 28 anni, 400 mila per anno (contro i 35 e 39 mila degli anni 2015 e 2016, nei 41 mila enti accreditati) in attività di pubblica utilità nazionale. Ma soprattutto può favorire il senso di far parte di una comunità , di assimilare il concetto in disuso del dovere e dell'impegno personale.
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Premesso che il programma pubblicato è un classico elenco di evidenze amministrative, pur con ampio respiro al futuro, resta comunque il carattere sostanzialmente ancorato all'epoca trascorsa, cioè "Olocene".