Spending review, Caner e Tosato: "cigno regredito a brutto anatroccolo
Lunedi 9 Luglio 2012 alle 19:08 | 0 commenti
 
				
		
		Federico Caner e Paolo Tosato, Lega Nord  -  Capogruppo e vicecapogruppo leghisti commentano il decreto del Governo, supportati dalle cifre. Ecco i dati sugli enti locali, ministeri intatti"
 "Non temiamo di far salire lo spread se diciamo una incrollabile verità: che con una spending review basata sui tagli agli Enti locali, Monti è andato sul sicuro, mentre saranno tutti da verificare gli effettivi risultati delle misure come la riduzione del 10% dei dirigenti, del 20% del personale pubblico, del taglio delle auto blu, della riduzione del numero di tribunali e dei risparmi derivanti dalla centralizzazione degli acquisti della PA.		
Insomma, il decreto partito come cigno è regredito a brutto anatroccolo, senza la minima speranza di un'inversione di rotta".
Così  il presidente e il vicepresidente del Gruppo leghista in Consiglio  regionale, Federico Caner e Paolo Tosato, commentano l'evoluzione del  provvedimento sulla spending review presentato dal Governo. "Il decreto -  spiegano i due leghisti - ha evitato l'incremento dell'IVA ad ottobre  (+2 punti per le aliquote del 10% e del 21%), posticipandolo a decorrere  da luglio 2013. Il costo di questa operazione per la finanza pubblica  nazionale è di 3.280 milioni di euro nel 2012, 6.560 milioni nel 2013 e  9.840 milioni a partire dal 2014 (vedi tabella 1 allegato). Chi pagherà  questo conto? Ancora una volta le Regioni e gli enti locali".
"All'esordio  - proseguono Caner e Tosato - le intenzioni sembravano anche positive:  superare la logica dei tagli lineari, individuare ed estirpare sprechi  ed inefficienze dei Ministeri, realizzare risparmi centralizzando gli  acquisti di beni e servizi da parte della PA. Invece, nel provvedimento  del 5 luglio sono puntualmente finiti gli immancabili tagli a Regioni ed  enti locali. Cosa c'entra con la spending review l'ennesima riduzione  del Fondo sperimentale di riequilibrio e del Fondo sanitario nazionale?  Nulla: è, invece, il modo più sicuro e immediato per recuperare le  risorse necessarie al fine di sterilizzare l'incremento dell'IVA (vedi  tabella 2 allegato)".
"Inoltre gli effetti di questa Finanziaria  mascherata, perché di questo alla fine si tratta, saranno garantiti  quasi esclusivamente dai tagli alle Autonomie locali (vedi tabella 3  allegato): la riduzione alle spese dei Ministeri (1,5 miliardi di euro)  avverrà solo a partire dal 2013, così come si dovrà attendere l'anno  prossimo per vedere i primi effetti concreti della razionalizzazione  delle spese per l'acquisito di beni e servizi della Pubblica  Amministrazione (615 milioni). Con un risultato semplice e scontato:  l'aumento dell'IVA sarà effettivamente evitato ma per le famiglie non  cambierà nulla. A seguito dei nuovi tagli, infatti, le Regioni e gli  enti locali saranno verosimilmente costrette ad agire sulle leve  tributarie a loro disposizione, anche per evitare di ridurre  ulteriormente i servizi pubblici. E questo con buona pace del  federalismo".
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.
 
  
		
		
	 
				     
				     
				     
				    