Quotidiano | Categorie: Economia&Aziende, Giudiziaria

Luigi Camporesi e gli incroci "bui" Vicenza - Rimini sull'asse fiere e BPVi: prime conferme su vicentini come Eugenia e Alvise Rossi di Schio e Umberto Lago. Sullo sfondo anche l'omicidio dell'avv. Pierangelo Fioretto

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 17 Agosto 2016 alle 16:51 | 0 commenti

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Ieri davamo notizia in anteprima locale (a Rimini ne aveva parlato solo la Voce di Romagna con gli altri media silenti a mo' di un certo quotidiano nostrano stavolta, però, costretto, dal nostro lancio?, a scrivere due righette all'interno) dell'interrogazione di un consigliere d'opposizione di Rimini su certe "coincidenze" sull'asse politico-economico tra il centro adriatico e la nostra città, la cui Fiera starebbe finendo nelle mani di quella riminese che, a detta dell'interrogante, non sarebbe poi così solida come si vorrebbe far credere e la cui ex banca avrebbe finanziato "a rischio" anche la Rimini Congressi Srl mentre Matteo Marzotto, indicato come futuro vice presidente delle due fiere unite, era ancora nel Cda della Banca Popolare di Vicenza.

Per sintetizzare il contenuto integrale dell'interrogazione e alcune nostre annoazioni utilizzavamo ieri questo titolo: «Vicenza - Rimini, che incroci! Consigliere riminese Luigi Camporesi "interroga" su due fiere con BPVi e su vicentini Matteo Marzotto, Umberto Lago, Eugenia Rossi di Schio e Laura Fincato. Variati, Mion e Cappelleri avvisati...».

Le argomentazioni di Camporesi, scrivevamo ieri - «con molte accuse, gravi se vere... le giriamo per un'opportuna verifica e chiarificazione pubblica al sindaco sugli aspetti "pratici" (poco ci interessa di eventuali lobby geografiche, se lecite) nonché presidente della Provincia di Vicenza Achille Variati, che nella sua duplice veste controlla la Fiera di Vicenza che dichiara come solida e affidabile" quella di Rimini, al presidente attuale della Banca Popolare di Vicenza, Gianni Mion, per i fidi concessi, oltre che al Procuratore capo di Vicenza, Antonino Cappelleri per eventuali valutazioni su possibili conflitti di interesse all'interno del precedente Cda della BPVi...».

Nell'attesa di lumi locali, un nostro lettore ci ha già dato delle informazioni che confermano, intanto, una "parentela" forte, quella tra l'assessore all'Innovazione di Rimini, la docente universitaria Eugenia Rossi di Schio, e Alvise Rossi di Schio, suo padre, uomo da sempre molto legato a Gianni Zonin e la cui moglie è presente ancora nel Cda della sempre più nebulosa Fondazione Roi, quella di cui abbiamo rivelato fatti certi di malagestio per i quali il suo ex presidente, che è stato contemporaneamente presidente di BPVi, ci ha chiesto danni milionari...

Ma le informazioni del lettore, se non "alleggerite" da chi di dovere, sono altri sassi lanciati in un lago di sempre più grige coincidenze, che a Vicenza fanno partire delle onde, che poi si affievoliscono nella colpevole pigrizia locale e nell'indifferenza complice di chi dovrebbe intervenire e non lo fa.

Sempre che i sassi e i massi lanciati nel lago e non rimossi da interventi risolutivi non lo riempiano così tanto da farlo, prima o poi, esondare distruggendo quel poco che è rimasto intorno alle sue rive da troppo tempo melmose e già intriso delle acque alluvionali della fu Popoalre di Vicenza.

Sassi, e massi, da lanciare, a fin di bene, ce li porge oltre il lettore che ci scrive molte delle cose di seguito riportate che abbiamo, talvolta, integrato.

 

Gentile e instancabile direttore, ... Eugenia Rossi di Schio, di cui confermo l'ottimo cv, è figlia di Alvise Rossi di Schio. L'altra figlia era stata assunta anni fa da BPVI, ma poi ha cambiato banca.
Alvise Rossi di Schio, assieme al fratello maggiore Carlo Rossi di Schio, era comproprietario e amministratore dello storico Cotonificio Rossi, poi andato in procedura concorsuale (commissario l'avv. Pierangelo Fioretto, quello ucciso assieme alla moglie...
un caso con miliardi in ballo, una inchiesta seguita all'epoca, primi anni '90, dall'ex Pm Paolo Pecori e riaperta da pochi anni ma senza risolvere il giallo degli assassini, ndr). Poi Alvise ha gestito l'attività del suocero, Vigili de Kreutzenberg, Tronchi Tropicali Segati spa, società che poi è stata trasferita a Padova e poi è andata anch'essa in concordato.
Stranamente Alvise Rossi di Schio ha mantenuto la residenza presso la sede di questa società, in Via Verdi, a Vicenza, quando invece abita da circa trenta anni in Contrà Cantarane, all'incrocio con Contrà del Quartiere. Una parte di questa proprietà, originariamente, pare, dello zio Domenico, è stata a suo tempo smembrata in tre parti: una trattenuta da Alvise; un'altra ceduta a Claudio Dolcetta, fratello di Stefano Dolcetta, (azionista e ad di Fiamm, azienda "ben" finanziata dalla BPVi,  e presidente di transizione della banca stessa tra Zonin e Mion, ndr), che ha sposato Adriana Maltauro, rimasta prematuramente vedova e che abita ancora lì; un'ultima a Enrico Maltauro, quello dei vari patteggiamenti e delle mazzette anche per l'Expo 2015, che poi ha divorziato dalla moglie americana che, però, abita ancora lì.
Alvise è uomo Zonin da sempre (basta controllare una normale visura camerale dei suoi incarichi): in Banca Nuova, che poi è variata nel tempo, con presidente Marino Breganze, altro uomo di fiducia di Zonin, dal 2001 ad oggi quando è ancora nel Cda della Fondazione Roi, Società Bancaria Nord Est, Banca Popolare di Trieste, Banca Popolare di Udine e per circa un anno Banca Popolare di Vicenza (si dimise per fare posto all'entrante consigliere Samuele Sorato). Il sindaco Achille Variati lo ha inserito nel tempo in tre società della galassia AIM.
La moglie Giovanna Vigili de Kreutzenberg è presidente della sezione vicentina del Fai  oltre che consigliera nella solita Fondazione Roi, scelta da Zonin.
Il fratello di Alvise, Carlo,
nel frattempo deceduto, dopo la chiusura del Cotonificio, ha intrapreso altre attività: quella prevalente e personale è stata il Cotonificio Veneto spa, fallito lo scorso anno.
Infine, Umberto Lago è attualmente liquidatore di College Valmarana spa, società che ha la proprietà della villa dove opera la Fondazione Cuoa. E' stato proposto dal sindaco Variati, che già lo aveva avuto come assessore al bilancio...

Prossime puntate in vista dopo che ci hanno anche chiesto di presentare a Rimini "Vicenza. La città sbancata",  il libro testimonianza di VicenzaPiù sulle vicende passate e recenti della Banca Popolare di Vicenza raccontate "senza filtri" dalla redazione del nostro quotidiano web fin dal 13 agosto 2010 e di cui è possibile ancora e priam della seconda ristampa trovare qualche copia a 9,99 euro tramite Amazon.it oppure da noi presso la redazione di VicenzaPiù in Viale Milano 31 a Vicenza, presso le migliori edicole di Vicenza e le più fornite librerie del Vicentino.

In caso di esaurimento e se non ci si accontenta dell'eBook a 4,99 euro, si può prenotare il libro verità dove è più comodo oppure ordinandolo, come già sritto, su Amazon.it o inviando una mail a [email protected].

 

N.B. La foto della scena del delitto dell'avvocato Pierangelo Fioretto e della moglie Mafalda Begnozzi, massacrati a colpi di pistola nel febbraio del 1991, in pieno centro a Vicenza, è del compianto fotografo Franco Dalla Pozza ed è ripresa dal web da IlGiornalediVicenza.it


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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