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I quadri fatti sequestrare da Renato Bertelle nella villa di Montebello di Gianni Zonin veri, croste o provenienti dalla Roi e dalla BPVi? L'avvocato: ho ottenuto il sequestro anche di immobili e quote societarie

Di Pietro Cotròn Sabato 24 Marzo 2018 alle 11:18 | 0 commenti

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Il 21 marzo scorso titolavamo "BPVi, sequestrati a Gianni Zonin beni per 19 mln: quadri, tappeti, mobili e preziosi nella villa di Montebello del figlio Michele, ora custode giudiziario. Ma pendono indagini su "origine beni" da Fondazione Roi e BPVi" e tra le varie cose affermavamo che "su alcuni beni sarebbero tuttora non chiuse le indagini su possibili sottrazioni con varie modalità alla Fondazione Roi, di cui abbiamo scritto e di cui manca l'inventario, e alla BPVi stessa, su cui scriveremo". A breve, un pizzico di pazienza, manterremo il nostro, documentato, impegno, ma...

... Ma oggi leggiamo sul quotidiano locale un articolo sui sequestri nella villa di  Zonin che ci intriga ulteriormente visto che parla di "Giallo sui quadri d'autore (messi sotto sequestro, ndr)" dato che l'ufficiale giudiziario, dopo aver chiesto i documenti sui valori associabili ai beni mobili sequestrati, ha dovuto prendere atto che "mancano i certificati di autenticità delle opere d'arte" e, quindi, dovrà procedere a perizie su autenticità e valori di quanto non piùà nella disponibiltà di Michele Zonin, a cui il padre aveva donato un paio di anni fa la villa e ciò che conteneva oltre che, come agli altri due figli, quote delle società e altri beni del suo impero vitivinicolo.

Avevamo sentito ieri, 23 marzo, l'avvocato Renato Bertelle, autorizzato dal giudice Roberto Venditti a sequestri per 15,5 milioni di euro, mentre il collega Michele Vettore ha partecipato all'operazione per 3,8 milioni, e anche lui ci aveva confermato quanto oggi leggiamo ma aveva aggiunto una cosa, per altro nota, ma più importante e su cui, però, vale la pena di soffermarsi dopo "il giallo": il sequestro ottenuto non riguarda solo i beni mobili (come visto di "dubbio valore" o di difficle accertamento economico) ma "ovviamente anche beni immobili (come la villa stessa, ndr) e quote societarie, che le relative proprietà siano in Italia o all'estero...".

E così non poteva non essere visto che Gianni Zonin, nell'ipotesi ad oggi giuridicamente valida fino ad eventuale condanna definitiva di non essere colpevole di quento imputagli, sarebbe stato ben sciocco, e il presidente delle cantine Zonin almeno in questa veste mai lo è stato, a conservare nella disponibilità di eventuali terzi ricorrenti beni facilmente "trasportabili" o alienabili visto che le indagini e il rischio di sequestri, oggi finalmente eseguiti, erano a lui noti da anni.

E per fare questa ipotesi non serve neanche dare credito alle voci che riferiscono da tempo, e non oggi, che sarebbero entrati e usciti dalal villa dei camion...

Quale normale cittadino sotto accusa, magari ingiustamente, non a vrebbe fatto quello che potrebbe aver fatto il vecchio padre di famiglia per tutelare l'eredità dei figli?

Rimangono, però, gli immobili e le quote societarie, su cui si accenderanno violente battaglie legali per legittimarne il trasferimento non doloso a moglie e figli, e le accuse della Guardia di Finanza sulla provenienza di alcuni dei valori sequestrati, anche se da stimare se siano valori o "croste", e ipotizzati come provenienti dalla Roi, che tace sull'inventario dei lasciti del marchese Giuseppe Roi, o da affari paralleli a  quelli conclusi in nome della Banca Popolare di Vicenza che ah presieduto per 20 anni dopo esere stato per 16 nei suoi cda.

Ma questa è al storia che a breve vi racconteremo.

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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