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Sembrava strano che il buon Roberto Zuccato rimanesse così silente di fronte alla diminutio della sua iniziale sepolta dalla Z&Z che, artefici Zigliotto e Zonin (anzi Zonin e Zigliotto), domina in Confindustria. Ma a Palazzo ... Zonin Longare (il copyright non è nostro, ma l'autore ce ne ha concesso l'uso) ci spiegano il perchè: il suo silenzio (prono?) varrà la sua candidatura al posto di Andrea Tomat al vertice di Confindustria Veneto: zero parole, una carega in più per il produttore di sedie di Carrè.  

E anche l'altro "Mr. parole zero" (sulle notizie che scottano), supposta insidiata la sua poltrona di direttore de Il Giornale di Vicenza dal suo vice Antonio Di Lorenzo (ma anche di ... Zigliotto), si autoracconta come confermato a chi incontra in giro mentre ancora si fa spiegare le vie e gli anfratti di Vicenza. Ma nella redazione di Via Fermi si chiederebbero perchè a dare ufficialità alla permanenza di Ario Gervasutti non sia, invece, il datore di lavoro.
Forse perchè spera che, prima della data fatidica della scadenza del suo precedente contratto firmato dal suo mentore Roby Zuccato, costui, una volta assiso negli uffici regionali di Mestre, non si senta in dovere, visti i risultati editoriali (s)cadenti comunicati anche di recente da Ads - Accertamento Diffusione Stampa per un quotidiano che pure è privo di concorrenti, non si senta in dovere di trovare al suo direttore una degna sistemazione.

Magari al vicino e natio Gazzettino di Venezia, alias il GdV in cui Ario si scoprirebbe come ritornato.