Opinioni | Categorie: Politica, Religioni

Crocifisso ipocrita

Di Luca Matteazzi Giovedi 5 Novembre 2009 alle 12:34 | 2 commenti

Foto: Diario del WebTogliamoli tutti, i crocifissi. Togliamoli dalle scuole e, già che ci siamo, anche dalle nostre case. E non perché danno fastidio a qualche musulmano troppo integralista o a qualche italofinlandese troppo sensibile. Togliamoli semplicemente perché non hanno più senso.
L'annosa questione del crocifisso nei luoghi pubblici, riaccesa adesso dall'ultima sentenza della corte europea per i diritti dell'uomo, è indubbiamente complessa. Chi chiede di toglierli osserva che, in una stato laico e in una scuola pubblica, la presenza di un simbolo religioso c'entra poco o nulla, ed è difficile dargli torto. D'altro canto si può sostenere, con altrettanti buoni argomenti, che il crocifisso nella nostra società ha un valore culturale, prima ancora che religioso. Piaccia o non piaccia, la nostra storia, la nostra cultura, il nostro universo di valori si sono plasmati anche, se non soprattutto, con il contributo (e a volte con lo scontro) della cultura cristiana e delle sue istituzioni. Pescando un esempio dal mondo della scuola, come potremmo pensare di spiegare Dante, Michelangelo o Galileo, senza considerare cosa ha voluto dire per loro il cristianesimo?


Forse basterebbe ragionarci con un po' di pazienza per eliminare contrasti e incomprensioni. E per non dover più ascoltare posizioni a mio parere incomprensibili come quelle di un Rocco Buttiglione che parla di oppressione della maggioranza (siccome siamo in maggioranza cristiani - è il succo del suo ragionamento - e siccome vogliamo vedere il crocifisso, non possono negarcelo per accontentare una minoranza) e che arriva a suggerire, per non eliminare il crocifisso, di permettere ad ogni gruppo che lo desideri di appendere un proprio simbolo al muro. Una trovata geniale, grazie alla quale potremmo trovarci scuole collage, con il crocifisso accanto alla mezzaluna islamica, alla menorah ebraica, a qualche divinità animista per i bambini africani, ad una statuetta di Shiva per gli indiani e ad una di Buddha per i cinesi.
Al di là delle disquisizioni filosofiche, però, quello che lascia sbigottiti è l'animosità con cui si difendono i valori cristiani in occasioni come queste, e solo in occasioni come queste. Per restare dalle nostri parti, la Provincia ha appena acquistato crocifissi da distribuire alle scuole. Il sindaco di Montecchio ne farà mettere uno di grandi dimensioni all'entrata del Comune. Consiglieri regionali come Roberto Ciambetti ed europarlamentari come Sergio Berlato hanno inviato accorati comunicati in difesa della croce. Mi piacerebbe che la stessa veemenza nel richiamarsi ai valori cristiani ci fosse anche su altre e ben più importanti questioni. Possibilmente, se non è chiedere troppo, su questioni diverse dal riconoscimento delle coppie di fatto o dai contributi alle scuole private, pardon, paritarie.
Mi piacerebbe che uno dei tanti moderni paladini del crocifisso, uno solo, parlasse di valori cristiani anche quando si parla di immigrazione o, per restare più vicini a noi, quando si discute di nomadi. Mi piacerebbe che qualcuno dei nuovi crociati spiegasse che cosa c'entra la flessibilità estrema introdotta negli ultimi dieci anni in Italia, con il beneplacito di tanti politici cattolici, con i valori cristiani. Mi piacerebbe che qualcuno, tra i tanti che ora si ergono a difensori dell'identità cristiana, avesse provato a collegarla alla questione Dal Molin.
Il punto è che, nei fatti, dei valori cristiani non importa più nulla a nessuno. Se non per questioni in fondo superficiali, come appunto il crocifisso nelle aule, la stragrande maggioranza degli italiani vive e ragiona senza curarsi minimamente di quello che dice il Vangelo. Basta guardarsi attorno, o dare un'occhiata a quello specchio un po' deforme che è la televisione, per rendersene conto. E allora togliamoli, questi crocifissi, ipocriti e che non dicono più niente a nessuno. E non se ne parli più.

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Commenti

Inviato Giovedi 5 Novembre 2009 alle 23:50

Il crocifisso? Nel nostro paese si ama perdere tempo dietro a polveroni strumentali. Sono decenni che se ne parla, e sinceramente spero che gli islamici, con le buone o con le cattive, convertano abbastanza gente da far piazza pulita di ogni ipocrisia sull'identità cristiana dell'Italia e dell'Europa.Per me invece ci resti pure, quel relitto ligneo, sopra le cattedre. Tanto, gli studenti non se lo cagano neppure di striscio.
Inviato Martedi 10 Novembre 2009 alle 10:39



Si è iniziato col far sparire le croci di Sant?Andrea questo è successo a causa della costruzione dei sottopassi ferroviari, poi si è proseguito a eliminare in- croci con l?evento delle rotatorie. In ultimo, anche se non siamo riusciti ancora a diventare italiani, qualcuno ha deciso che siamo europei, almeno per quanto riguarda avere chi ci dice come dobbiamo comportarci, cosa è bene oppure no che noi facciamo. Tutto questo è successo per decisione altrui, non certo per volontà popolare. Altri Paesi di questa Europa sono stati chiamati alle urne, hanno avuto la possibilità di scegliere! Noi no!
Nessuno, dei popoli, ha invece deciso sull?allargamento così ampio!
Su questo ho un?idea: la massima potenza mondiale può controllarci meglio se siamo tutti dentro un unico serraglio, inoltre più diversità si mettono assieme, minore è la possibilità di poterci coalizzare. E? un?unire di finta; di fatto è un divide et impera! Tornando a noi, abbiamo subito un?annessione a questa Europa, per così dire forzata, un po? com?è successo con l?annessione del Veneto all?Italia! Alla faccia della sovranità nazionale!
Da qualche anno ci hanno impoverito economicamente dichiarando scaduta la lira (da Prodi, svenduta) e mettendoci in tasca (si fa per dire) l?euro. Stavolta alla faccia della sovranità monetaria! Nel proseguo dell?impoverimento hanno deciso che il Crocifisso va tolto dalle aule scolastiche. Un segno che, oltre a essere religioso è pure culturale per un popolo, va senz?altro tolto, per l?identico motivo che si tagliano le radici all?albero che si vuole abbattere. Anche Napoleone quando è venuto a prendersi queste terre, tra i tanti danni, ha pure fatto martellare i leoni di San Marco. Nel frattempo ha arricchito il Louvre!
Più insicurezze si riescono a mettere addosso alle persone meglio si addomesticano, questo vale tanto per il singolo tanto per un popolo intero.
Questo elementare principio è conosciuto a qualunque livello di ?governante? dagli educatori ai governanti di popoli e di finanze, l?applicazione o meno di questo principio ne determina o no l?onestà e la buona fede di chi ha in mano questo potere.
Non penso che tutti questi nuovi, monetari, imperatori europei siano degli atei, dei senza fede, più di qualcuno alla fine della sua vita farà come l?imperatore Costantino, una bella conversione in fine di vita e la sua anima sarà salva. Una vita beata su questa terra non porta scompensi a una beatitudine celeste; l?anima non subisce nessun sconvolgimento!
Tutto ciò che è strisciante, ha un valore rasoterra, è l?opposto di ciò che è retto, pertanto superiore, ma, mette timore. Anche la guerra al Crocifisso è iniziata combattendolo alle radici, dal suo inizio, dalla nascita del Cristo, Gesù che da piccolo, appunto, veniva chiamato Gesù Bambino. Sono anni che leggo e sento vari attacchi al Natale e a tutto ciò che lo rappresenta, addirittura il dolce presepe è stato accusato di incutere timore a certi bambini. Pensare quanto da piccolo mi piaceva farlo, che gioia che serenità trovavo in tale impegno; chiederò lumi? se i lumi del Presepe possano avermi lasciato qualche strascico, probabilmente sì, se penso che non mi lasciano indifferente certe teste intabarrate assieme al viso. Chissà poverini, quei bambini, cosa proveranno davanti a certi mostri dei cartoni animati o davanti a quelle figure giocattolo che sono molto più raccapriccianti delle pecorelle di gesso. In sostanza il Presepe è a rischio estinzione, si salverà probabilmente l?albero, specialmente se tornerà alle sue origini pagane: un bel palo della cuccagna!
Non vorrei che il Crocifisso, simbolo della cristianità e pure della nostra civiltà, civiltà che si è sviluppata col contributo sia del cristianesimo sia dei greci, anche tramite i romani, rendendo, di fatto, la nostra Penisola culla dell?umanesimo, suscitasse qualche invidia a quelle genti che, in illo tempore, i romani, chiamavano barbari!
Pensando all?oro di Brenno, al suo vae victis e, a chi ora stampa gli euro, mettendosi concretamente in tasca il valore nominale, mi chiedo dove sta la differenza; siamo di nuovo sotto al giogo straniero. Costretti ancora una volta a subire quel guai ai vinti, perdere valori materiali e spirituali. Di nuovo accerchiati e vedo una certa difficoltà ad accorgersene.
Cordialità.
Adriano Porelli
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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