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Ciambetti (LN): oggi visita a Vicenza, Cresole, Caldogno dà un'idea vaga del dramma

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 9 Novembre 2010 alle 11:31 | 0 commenti

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Roberto Ciambetti, Lega Nord  -  La recente alluvione ci ha messo di fronte ad una serie di amare realtà: anche nell'era di Internet, in un mondo dove i maggiori operatori televisivi mandano in onda notiziari ed telegiornali 24 ore su 24, nel mondo dei social network, un territorio può essere devastato da eventi naturali senza che l'opinione sia conscia di quanto è accaduto; in passato ciò era abbastanza naturale, considerato i tempi lunghi della trasmissione di notizie, ma oggi la grande alluvione del 1 e 2 novembre ha sfatato il mito dell'informazione in tempo reale.

Non parliamo di una remota landa sperduta in un deserto lontano, ma del cuore del Veneto, in una delle regioni a maggior indice di sviluppo nell'Occidente industrializzato.

Incredibile la distanza tra chi ha sofferto questa tragedia e chi, anche a pochi chilometri da qui, non s'è reso conto di nulla o che, come è accaduto in una larga parte del mondo politico, ha colto l'occasione per attaccare il partito di maggioranza relativa parlando senza alcuna cognizione di causa, con affermazioni alquanto azzardate e, in taluni casi, persino ingiuriose.
Anche gran parte del mondo della cultura ha avuto un comportamento disorientante, visto che l'epicentro di questa tragedia, Vicenza, e buona parte del territorio investito dalla furia degli elementi ospita una sequenza impressionante di ville e monumenti di Andrea Palladio inserite nella World Heritage List dell'Unesco come beni del patrimonio universale dell'Umanità: il Bacchiglione è tracimato a pochi metri del teatro Olimpico e dalla Rotonda, mentre a Caldogno investita dalla furia del fiume, s'alza una delle prime opera palladiane, villa Caldogno splendido esempio non solo di manufatto palladiano ma anche di recupero e restauro in anni recenti.
Chi venisse in visita oggi a Vicenza come a Cresole o Caldogno potrebbe avere solo una idea molto vaga di quanto è accaduto; lavorando in maniera indefessa sin da subito, cittadini e squadre di volontari, affiancati dagli addetti delle aziende municipalizzate, sono riusciti a ripulire interi quartieri e vie, liberandoli dal fango e dai detriti, quasi a voler superare d'un tratto, senza perder tempo, l'accaduto e ritornare al più presto alla vita normale. La pulizia delle strade è incredibile e vien da pensare a quei centri che, in altre parte d'Italia, soffocano sotto maree di spazzatura senza che nessuno intervenga: atteggiamenti e comportamenti diversi.
Domenica pomeriggio sulla porta dell'osteria da Pitanta, a ponte degli Angeli, nel cuore della devastazione alluvionale, un cartello "Neanche l'alluvione ci ferma: lunedì 8 novembre festeggiamo i nostri primi sette anni", mentre la storica pasticceria "Bolzani", una ventina di metri dal Bacchiglione, riaprirà i battenti martedì 9 novembre. Si tratta di due esempi testimonianza di un impegno commovente e ammirevole che ha coinvolto tutti: da Vicenza, Caldogno e Cresole giunge un messaggio straordinario, di gente che non si è pianta addosso, ma si è data da fare, di persone d'ogni età che non ha atteso l'aiuto del signor Stato, ma ha lavorato da subito.
Questa gente non chiede favori. Questa gente non chiede pietà. Questa gente non chiede regalie. Vuole il giusto, pretende ciò che gli spetta, esige innanzitutto rispetto. Questa gente, queste imprese, le nostre aziende, non chiedono aiuto: vogliono solo tenere a casa nostra i nostri soldi e non per alimentare clientele, ma per tornare a sperare, per ricreare posti di lavoro.
Queste persone hanno dato una lezione straordinaria di civiltà e hanno dimostrato ancora una volta che quando una società è tesa a superare una situazione di oggettiva difficoltà, l'obiettivo è tale e di tale importanza da far soprassedere ogni altra considerazione e partiti, organizzazioni sindacali, gruppi di potere devono tralasciare la difesa del loro singolo interesse per passare alla difesa dell'interesse comune: si tratta di passare dall'io al noi, e questa è la grande lezione che hanno dato i vicentini, i sindaci e gli amministratori pubblici dei nostri paesi, indipendentemente dalla loro idee politiche e credo religioso. Le strade pulite, gli scantinati liberati dal fango, le case riassettate, non traggano tuttavia in inganno: i danni ci sono e sono devastanti e profondi.
Non traggano in inganno questa pulizia, né il silenzio assordante che nell'era di Internet suona come un avvertimento drammatico: il Grande Fratello si è insinuato tra noi come un virus e come nel romanzo di Orwell esso trasforma la realtà, narrandola a proprio modo, travisandola, nascondendola. Torniamo a guardare in faccia la realtà, perché la dignità di chi ha saputo affrontare questa emergenza non deve essere calpestata o ancora una volta insultata gratuitamente.

Roberto Ciambetti
Assessore Regionale del Veneto


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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