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BPVi e Veneto Banca: Intesa Sanpaolo rifiuta crediti per 328 milioni

Di Rassegna Stampa Mercoledi 21 Marzo 2018 alle 14:58 | 0 commenti

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Intesa Sanpaolo ha stabilito definitivamente il perimetro del salvataggio delle due banche venete, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Alla fine dell'anno scorso l'istituto guidato da Carlo Messina ha concluso la laboriosa due diligence sui libri dei due istituti del Nord Est, messi in sicurezza a giugno. Secondo quanto scrive Milano Finanza, dopo l'esame il collegio di esperti nominato congiuntamente da Intesa, Tesoro e liquidatori avrebbe deciso di spostare nella due ex banche attività per 328 milioni (classificate a bilancio tra gli asset in via di dismissione).

Sono 14 milioni di crediti delle controllate estere Veneto Banka Croazia e Veneto Banka Albania e 314 milioni di crediti high risk successivamente riclassificati in bilancio come sofferenze o inadempienze probabili.

Se le esposizioni verso i due istituti esteri sono stati ritrasferite già nel gennaio scorso, gli impieghi ad alto rischio dovrebbero essere spostati nelle prossime finestre temporali di retrocessione previste dal contratto. Al momento del salvataggio, infatti, oltre a escludere tutte le esposizioni non performing, Intesa si era tenuta le mani libere sui cosiddetti crediti in bonis «high risk». Nel dettaglio si tratta di posizioni classificate come crediti retail e sme (small and medium enterprise) con probabilità di default maggiore del 4,25% e crediti corporate con probabilità di default maggiore dell'8,5%. Le posizioni che non rispettino queste caratteristiche potranno essere retrocesse alla liquidazione coatta fino al 31 dicembre 2020.

La relazione definitiva sulla due diligence, confermando quanto già anticipato alla fine di dicembre, è stata depositata lo scorso 4 febbraio e, come previsto dal contratto, contiene l'inventario analitico delle poste attive e passive e definisce così il perimetro del salvataggio. Dal documento emerge uno sbilancio tra attivo e passivo di 6,4 miliardi, compensato da un credito verso la liquidazione coatta poi trasformato in un finanziamento fruttifero erogato da Intesa verso i due ex istituti veneti. Il finanziamento, coperto come previsto da una garanzia statale, è stato erogato già alla fine di dicembre per un importo di 6,35 miliardi (3,2 miliardi a Bpvi e 3,15 miliardi verso Veneto Banca), mentre il Tesoro ha rilasciato la garanzia con un decreto dello scorso 17 gennaio.

Nel frattempo nei giorni scorsi la Corte dei Conti avrebbe dato il via libera alla registrazione del decreto che trasferisce i crediti deteriorati nella Società Gestione Attività (SGA). Sempre secondo il giornale, resterebbe solo da definire la modalità di finanziamento del veicolo guidato da Marina Natale. Sul tavolo ci sarebbe l'ipotesi di un finanziamento bancario per 200-300 milioni di euro che consentirebbe di avviare l'operatività. Oltre alle sofferenze infatti Sga dovrà gestire circa 9 miliardi di inadempienze probabili, cioè crediti che pur non essendo più in bonis non sono ancora scivolati in default.

da CityWire


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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