Conversazioni per Santa Corona
Museo Diocesano Vicenza
Conversazioni per Santa Corona
Domenica 20 dicembre alle ore 17.00
"Maria Maddalena e santi" di Bartolomeo Montagna
Raccontato da Maria Elisa Avagnina
Ingresso gratuito
Vicenza, 18 dicembre 2009
Questo nuovo appuntamento con le Conversazioni per Santa Corona riconferma il successo dell'iniziativa seguita da un folto pubblico, per scoprire i capolavori di Santa Corona allestiti al Museo Diocesano e svelati dagli esperti con 45 minuti dedicati alla bellezza con ingresso gratuito.
Visita alla Corte Europea dell'on. Bizzotto
On. Mara Bizzotto Â
L'on. Mara Bizzotto oggi ha fatto visita alla Corte Europea dei diritti dell'uomo
"Un crocifisso e un manuale di storia del Cristianesimo per far comprendere le nostre ragioni". Il regalo dell'On. Bizzotto ai giudici della Corte europea dei Diritti dell'Uomo
Un crocifisso, un manuale di storia del cristianesimo e una lettera accompagnatoria che spiega le ragioni di questo gesto. Questo i doni natalizi che stamani, a Strasburgo, l'europarlamentare della Lega Nord, Mara Bizzotto, ha voluto consegnare di persona ai giudici della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo che lo scorso novembre hanno scritto la tanto contestata sentenza che vieta la presenza del crocifisso nelle scuole italiane.
La parlamentare Bizzotto, presente a Strasburgo in occasione della sessione plenaria di fine anno del Parlamento Europeo, si è recata personalmente alla Corte dove, data l'impossibilità di parlare direttamente con i Giudici, ha incontrato la responsabile della Segreteria del giudice portoghese Ireneu Cabral Barreto (una dei 7 giudici estensori della sentenza), alla quale, oltre a consegnare i doni, ha espresso la sua posizione di forte contrarietà nei confronti della decisione della Corte.
"La mia non vuole essere una provocazione, ma un modo diretto e concreto per far comprendere a questi Giudici che la loro è una sentenza assurda e inaccettabile per il nostro Popolo -spiega la Bizzotto- Non si possono cancellare oltre 2 mila anni di storia e di tradizioni con una sentenza ispirata da un incomprensibile e deleterio laicismo".
"Ho voluto manifestare direttamente presso la Corte la nostra indignazione per una decisione che riteniamo sbagliata e pericolosa, distante dai sentimenti e dalla volontà popolare -continua l'onorevole Mara Bizzotto- Il crocifisso non è soltanto un simbolo religioso, ma rappresenta la storia e le radici più profonde dell'Italia e dell'Europa. A chi ci ha accolto, ho voluto ricordare che senza i valori della tradizione cristiana non esisterebbero né l'Europa nè la civiltà occidentale".
"Noi continueremo nella nostra battaglia a difesa dell'identità e delle tradizioni del nostro Popolo e delle nostre terre - conclude l'onorevole leghista- Non accetteremo e non applicheremo mai una sentenza di questo tipo: continueremo, sempre e comunque, ad esporre il crocifisso in ogni scuola e in ogni edificio pubblico, e non ci piegheremo a chi vorrebbe distruggere la storia, le tradizioni e i valori più profondi del nostro Paese e dei nostro Popolo".
Continua a leggereCinque religioni unite per il clima
Arzignano Futura
Cinque religioni unite per pregare per il clima. Fedeli cattolici, musulmani, sikh, ortodossi e induisti saranno fianco a fianco in Duomo
L'associazione Arzignano Futura presieduta dall'ex sindaco Stefano Fracasso organizza per sabato un evento unico nella città dove è straniero un abitante su 5
Arzignano - Nel Duomo di Arzignano cattolici, ortodossi, induisti, sikh e musulmani pregheranno fianco a fianco per invocare il sostegno divino per proteggere il pianeta dalle minacce legate ai cambiamenti climatici. Mentre a Copenhagen capi di Stato, comunità scientifica, ong e associazioni discutono le possibili soluzioni per contrastare i mutamenti climatici, nel Duomo di Arzignano sabato 12 dicembre alle ore 20.15 si troveranno rappresentanti e fedeli di diverse religioni per l'evento "Preghiera per il clima" che lancerà un messaggio di tolleranza religiosa, fratellanza e rispetto reciproco, oltre che a difesa dell'ambiente.
«Sabato prossimo saranno sconfitti molti pregiudizi - spiega Stefano Fracasso, ex sindaco di Arzignano dal 2004 al 2009 e presidente di Arzignano Futura, l'associazione che organizza l'evento -. I rappresentanti e i fedeli delle comunità religiose di Arzignano entreranno insieme nel Duomo, dimostrando che è importante mostrare ciò che unisce tutti, in questo caso la preoccupazione per il futuro del pianeta, al di là delle differenze, e non ciò che divide. Le varie comunità invitate a questo evento hanno risposto con entusiasmo e con grande spirito di collaborazione. Spero che chi ogni giorno non perde occasione per esprimere disprezzo nei confronti degli stranieri e delle loro fedi religiose possa essere presente sabato in Duomo. Potrebbe essere l'occasione per imparare qualcosa».
Arzignano è un Comune di circa 27.000 abitanti nella vallata del Chiampo in provincia di Vicenza che conta un'altissima presenza di immigrati, circa il 20 per cento della popolazione. La città è da tempo un mosaico di etnie, come il Duomo per un giorno diventerà un mosaico di religioni.
Arzignano Futura è un'associazione di impegno civile, sociale e culturale nata nell'ottobre del 2009. Per sollecitare la partecipazione dei cittadini alla riflessione sui cambiamenti climatici ha organizzato la manifestazione "Arzignano-Copenaghen 2009: Clima Futuro", che comprende anche la preghiera multiconfessionale di sabato prossimo. Il programma completo della manifestazione è visibile nel sito http://arzignanofutura.blogspot.com/
In allegato un'immagine di Stefano Fracasso, presidente di Arzignano Futura e ex sindaco di Arzignano dal 2004 al 2009, a Bruxelles lo scorso febbraio come rappresentante del Patto dei Sindaci nell'ambito della Settimana europea per l'energia sostenibile
Qui sotto, la presentazione dell'evento "Preghiera per il clima", di Stefano Fracasso
In questi giorni la comunità scientifica internazionale, i capi di stato e di governo, le organizzazioni dei cittadini si ritrovano a Copenhagen. Gli Stati Uniti e la Cina, i due colossi dell'economia mondiale sono rappresentati ai massimi livelli, a significare che la posta in gioco è alta, decisiva. Il mondo si aspetta un accordo che possa assicurare la protezione del clima terrestre e il futuro sostenibile del pianeta.
Una questione di carattere planetario che non può che interpellare tutti, tanto le grandi organizzazioni internazionali come i consumatori nei loro comportamenti quotidiani. Una questione che non può lasciare indifferenti le fedi, le comunità religiose, le tradizioni sacre che da sempre custodiscono l'appello al prendersi cura del creato proprio in quanto dono.
Nasce da questa considerazione la Preghiera per il clima che si terrà sabato sera nel Duomo di Ognissanti di Arzignano. Nella chiesa del centro cittadino entreranno cattolici e ortodossi, indù, sikh e musulmani, tutti per invocare il sostegno delle grandi tradizioni religiose di fronte al futuro, minacciato, del pianeta.
Certo che nei giorni dei furibondi attacchi al Vescovo di Milano da parte dei neointegralisti padani è una bella sfida. C'è qualcuno che può chiamarsi fuori dalla necessità di rendersi consapevoli del grande sforzo richiesto? Uno sforzo che tocca ogni livello della vita privata e pubblica. E Arzignano, piccola città che porta dentro di sé il mondo, cerca anche in questa occasione di trovare quel che unisce piuttosto che quel che divide. Quel che obbliga ogni cittadino, da dovunque provenga e qualunque fede professi, ad un dovere verso l'intera comunità .
Potrà sembrare insolito vedere entrare in chiesa le vesti colorate delle donne indiane o i turbanti degli uomini sikh, per non dire delle tuniche bianche dei musulmani, ma cercare testardamente quel che ci divide non è l'unica soluzione di fronte alla sfida della convivenza.
Vi sono momenti in cui si può fare appello a un comune destino e farlo diventare la leva della cittadinanza. Perché la numerosa comunità serbo-ortodossa residente ad Arzignano dovrebbe essere indifferente alla minaccia di un clima impazzito, oppure quella islamica? Sabato molti pregiudizi saranno concretamente sconfitti dalla concreta constatazione che davvero molto è quanto unisce, molto di più di quanto possa dividere.
Si tratta di capire su cosa vogliamo scommettere e con quale coraggio vogliamo confrontarci. Quanti accoglieranno l'invito di entrare in Duomo sabato sera hanno già deciso e per quanto altri possano erigere muri, né chi sta dentro né chi sta fuori potrà sfuggire al destino comune delle sfide del pianeta.
Stefano Fracasso
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Lovat interviene sulla denuncia di Buffarini
Lega Nord Vicenza
INTERVENTO DEL SEGRETARIO DI CIRCOSCRIZIONE LOVAT SULL'ATTACCO DI BUFFARINI
Ecco che ci siamo! Cominciano anche da noi! Chi? I "musulmani moderati", naturalmente! Spalleggiati dalla massoneria, che vede nella Lega Nord la minaccia alla sua egemonia politica.
Accade che la Lega Nord riesca a far desistere, con una azione civile di pressione mediatica, gli organizzatori del "Festival Islamico" dal proposito di fare tappa a Vicenza domenica 6 Dicembre. La Lega aveva organizzato un presidio, da tenersi vicino al capannone dove avrebbero dovuto presentarsi alcuni predicatori molto noti del panorama jihadista europeo, un presidio al quale avrebbero partecipato molte migliaia di persone. Gli organizzatori hanno dovuto giustificare la soppressione dell'evento con una indisposizione del predicatore più atteso, noto ovunque per le sue posizioni politiche di "impegno sulla via del Corano. Uno smacco tremendo, tanto più perché inflitto con armi tipiche del civile scontro democratico: la pressione mediatica, la mobilitazione, la dialettica, il coinvolgimento della società civile e, sia inteso, la protesta non impediva lo svolgimento del Festival.
Ma ecco che il signor Buffarini, uno che ha sbandierato la sua adesione alla massoneria su tutti i giornali locali e che da tempo ha dichiarato la sua conversione all'islam, ecco che il massone-islamico sporge denuncia contro Alessio Sandoli, segretario cittadino della Lega Nord e contro il Senatore Paolo Franco, Segretario provinciale e leader politico del movimento leghista a Vicenza. Il motivo? Istigazione all'odio e "islamofobia".
"Islamofobia": una parola con la quale dovremo imparare a convivere, perché nel resto d'Europa è diventata il grimaldello per dare il potere alla comunità musulmana. Grazie, naturalmente, a quei magistrati che ne spalleggiano l'avanzata perché, come il sig. Buffarini, hanno certe idee.
La vicenda giudiziaria va liquidata così: solo un giudice parziale può accogliere questa denuncia infondata, distorcendo il più elementare diritto d'espressione della nostra democrazia che è la manifestazione del dissenso, essenza del pluralismo. Ma giudici parziali ne esistono, dunque staremo a vedere.
Più che altro va ricordato Gramsci ne "I quaderni del carcere" per chi vuole capire la politica: "una cultura dominante tende a instaurare la sua egemonia", e questo ha fatto la cultura massonica negli ultimi 150 anni in Occidente. Tale egemonia "perdura fin tanto che la classe dominante riesce ad esprimere una classe dirigente in grado di interpretare le istanze della società civile e trasformarle in azione politica". Per fare ciò, la classe dominante impone alla società civile i suoi modelli culturali e cerca di indirizzare il pensiero comune verso i propri obiettivi, dipingendo come blasfemo tutto quello che contrasta con la propaganda ufficiale.
Finché propaganda ufficiale e sentire comune non si discostano, il gioco riesce. Ma quando la classe dirigente, espressa dalla classe dominante, non riesce più a capire il popolo l'egemonia vacilla e si creano i presupposti per il rovesciamento dei rapporti di forza.
Questo sta accadendo oggi in Italia: la Lega Nord è interprete di un nuovo modo di sentire della società civile, mentre il pensiero massonico-illuminista è giunto al capolinea. Naturalmente i comportamenti reazionari di chi tende alla conservazione dei propri privilegi saranno durissimi e si moltiplicheranno, ma il processo in atto è ineluttabile perché il sentimento del popolo è già cambiato e, per ora, solo la Lega Nord lo sta interpretando anche se non mancano le storture, le esagerazioni, le stupidaggini e gli errori.
La denuncia di Buffarini va letta dunque in quest'ottica: egli è un massone, convertito all'islam dove trova nuova linfa per le sue idee mondialiste, che combatte l'emergente forza politica comunitarista, anti-mondialista e laicamente cristiana che contrasta il suo modello di riferimento, fino a ieri egemone e oggi apertamente in crisi.
Nella piccola Vicenza si apre una partita ideologica che connoterà il futuro europeo nei prossimi 20 anni e che sarà decisa da due fattori: primo, il fattore demografico con le relative politiche a esso connesse, con la "vecchia Europa" che spinge per l'immigrazione e la "Nuova Europa" che spinge per incentivare la famiglia e la natalità dei cittadini indigeni; secondo, lo spazio che verrà dato agli intellettuali della politica per contrastare l'egemonia degli economisti, che più o meno inconsapevolmente sono la quinta colonna della conservazione dell'egemonia dell'attuale classe dominante. Se il pensiero mutato troverà i suoi esegeti e questi riceveranno ascolto, la Nuova Europa vincerà e si riprodurrà ; se continueranno a parlare solo i guardiani della Vecchia Europa, allora... I vecchi muoiono e l'Europa, senza eredi, cadrà in mano a chi se la prende. Lo scontro è sia generazionale che epocale, ma soprattutto è uno scontro eminentemente ideologico.
Se qualche giovane ha letto queste righe, le rilegga per capirle meglio e approfondisca i temi trattati. Un giovane che intenda combattere per cambiare le cose in meglio deve sapere da che parte si è rivoluzionari e da che parte invece si crede di esserlo, ma si è solo conservatori funzionali al sistema.
Davide Lovat
Lega Nord Vicenza
Un po' di Veneto nella Santa Sede
Veneto Marketing
Da Argentina e Cile un gesto di gratitudine verso il Papa e la Santa Sede
Benedetto XVI ha ricevuto sabato 28 novembre i presidenti delle Repubbliche argentina e cilena, Cristina Fernández de Kirchner e Michelle Bachelet, in visita in Vaticano per ringraziare la Santa Sede del ruolo di mediasvolto venticinque anni fa, in occasione della firma del Trattato di Pace e Amicizia tra i due Paesi.
Le prime due donne elette democraticamente alla massima carica istituzionale dei due Paesi latinoamericani, il 30 ottobre scorso hanno sottoscritto il Trattato di Maipú, un accordo di integrazione e cooperazione che conferma lo spirito positivo nelle relazioni tra Argentina e Cile sancito il 29 novembre 1984 nella Sala Regia del Palazzo Apostolico.
In due udienze separate, il Papa ha dapprima accolto il presidente di Argentina nella Biblioteca privata, per un colloquio protrattosi venti minuti, mentre il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, riceveva nella Sala d'Angolo il presidente del Cile. Successivamente, sempre per venti minuti, il Pontefice si è intrattenuto nella biblioteca con il capo di Stato cileno, mentre quello argentino incontrava il cardinale Bertone.
Nel corso dei cordiali colloqui - riferisce un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede - si è ricordata con gratitudine la meritoria opera di mediazione compiuta da Giovanni Paolo II e dal compianto cardinale Antonio Samorè, i quali aiutarono i due Paesi, attraverso la via del dialogo, a dissipare un'annosa controversia territoriale. In particolare, ci si è soffermati sul fatto che, nel corso di questo quarto di secolo, l'intesa ha portato frutti concreti di bene e di prosperità a due popoli fratelli e continua a essere d'esempio e di modello per i Paesi dell'America Latina e per l'intera comunità internazionale. Non è mancato uno scambio di vedute sull'attuale situazione nel mondo.
Infine, nella Sala Clementina, Benedetto XVI ha ricevuto in un'unica udienza i due presidenti con le rispettive delegazioni. Il Papa ha fatto il suo ingresso accolto dall'applauso dei presenti.
Dopo aver pronunciato il discorso, il Pontefice ha ricevuto il saluto dei membri delle due delegazioni presidenziali,ventinove di quella argentina, e 27 di quella cilena.
Quindi ha avuto luogo lo scambio di doni tra il Pontefice e i capi di Stato, che hanno offerto un medaglione sul quale sono ritratti i profili di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, con lo sguardo rivolto sul disegno dei due Paesi.
Dopo essersi congedati, i due presidenti sono scesi dalla Scala Nobile al cortile di San Damaso, da dove hanno raggiunto largo Braschi. Accolti dal cardinale Angelo Comastri, arciprete della basilica di San Pietro, hanno partecipato a un momento di preghiera nelle Grotte Vaticane, conclusosi con la deposizione di due corone di fiori sulla tomba del servo di Dio Giovanni Paolo II. "Un gesto di sentita gratitudine - ha spiegato il cardinale Comastri - verso un vero artefice della pace. Un pastore che avvertì come propria la necessità di pace dei due popoli, e che, con un amore appassionato per Dio e per gli uomini, scelse come norma di condotta la frase evangelica "beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio ".
Lasciata la basilica i due capi di Stato, in automobile, hanno visitato i Giardini Vaticani, quindi hanno raggiunto le rispettive delegazioni nella Casina Pio IV. Ad attenderle i vertici della Segreteria di Stato, i cardinali Sodano e Sandri, ai quali si sono uniti il cardinale Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, con il segretario generale, arcivescovo Carlo Maria Viganò; il cancelliere delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze Sociali - che hanno la loro sede proprio nella Casina - e rappresentanti diplomatici di Paesi dell'Unione delle nazioni sudamericane (Unasur).
Nella sala delle conferenze il cardinale Tarcisio Bertone ha rivolto un discorso ai due capi di Stato, che hanno risposto sottolineando la gratitudine dei loro popoli verso il Papa e la Santa Sede. Al termine, nella sala attigua hanno scoperto la targa marmorea commemorativa del xxv anniversario della firma del Trattato di pace e di amicizia tra Argentina e Cile.
Per l'occasione è stato organizzato un pranzo a cura di Sergio Dussin, noto ristoratore bassanese, che con il suo impeccabile Staff da qualche anno seguono gli eventi enogastronomici, nella sede Vaticana. Anche per questo evento, Sergio Dussin ha dimostrato l'attaccamento al territorio Veneto privilegiando nelle pietanze i prodotti tipici regionali e omaggiando le due presidenti con un pezzo unico di finissima Porcellana artigianale Villari di Solagna e un libro offerto dall' Assessore Elena Donazzan, con le foto a volo di uccello della nostra Regione, opera realizzata da Cesare Gerolimetto.
Continua a leggereIncontro islamico, Variati scrive a Maroni
 Comune di Vicenza
Incontro islamico, il sindaco Achille Variati scrive al ministro dell'interno Roberto Maroni per chiedere informazioni. L'edilizia privata: "L'edificio è in regola e rispetta le norme di sicurezza pur essendo spazio privato e non pubblico esercizio"
Il sindaco di Vicenza, Achille Variati, invierà domattina una lettera al ministro dell'Interno Roberto Maroni in merito all'incontro islamico del 6 dicembre, in programma nei locali di via Vecchia Ferriera 167, sede dell'associazione Culturale Islamica Ettawba. La lettera del sindaco verrà portata domattina in discussione nel Comitato di ordine pubblico convocato in Prefettura.
Nella sua nota il sindaco illustra al ministro "il preoccupante clima di tensione che si è venuto a creare in una città in cui, viceversa, il livello di integrazione è soddisfacente nonostante un'alta percentuale di residenti e cittadini stranieri. Tale clima di tensione deriva principalmente dalla difficoltà di dare una valutazione obiettiva dell'evento in assenza di informazioni precise, viste le notizie non verificabili riportate da alcuni giornali e riprese polemicamente da alcune forze politiche e da associazioni contrarie allo svolgimento dell'evento. L'Amministrazione Comunale non ha alcuno strumento per offrire risposte a chi denuncia la potenziale pericolosità della presenza tra i relatori del convegno di figure che sarebbero ‘note per il loro estremismo'. Non spetta infatti al Comune autorizzare un incontro organizzato in spazio privato, né tantomeno è nei poteri dell'ente locale effettuare una valutazione di stretta competenza delle autorità di pubblica sicurezza. In assenza di risposte chiarificatrici da parte delle competenti autorità , da sindaco intravvedo il rischio che il diffondersi di notizie incontrollate possa determinare un clima di tensione sociale potenzialmente pericoloso. Nella Sua alta funzione di responsabile nazionale dell'ordine pubblico, signor Ministro, sono quindi a chiedere la Sua autorevole valutazione del caso, con particolare riferimento alle preoccupazioni segnalateLe in data 1 dicembre da due parlamentari del territorio vicentino, gli on. Manuela Dal Lago e il sen. Paolo Franco, circa il dott. Omar Abdel Kael, da loro qualificato come ‘noto per le idee eversive e la propaganda sulla vittoria finale dell'Islam'. Le assicuro fin d'ora la piena collaborazione di questa Amministrazione, nei limiti dei propri poteri, nel dar corso a Sue eventuali determinazioni".
Nella lettera, il sindaco di Vicenza presenta anche informazioni in merito alla seconda segnalazione effettuata dai due parlamentari leghisti, quella sulla ‘assoluta inidoneità del luogo dell'incontro, sia in ordine alla destinazione urbanistica che alla capienza'. Dalle verifiche completate oggi dal settore edilizia privata, e presentate al sindaco dalla dirigente arch. Michela Piron, risultano infatti infondate le denunce dell'on. Dal Lago e del sen. Franco. Sebbene lo spazio sia privato e quindi non assoggettato alle normative che riguardano i pubblici esercizi, infatti, la ricognizione effettuata dall'arch. Piron offre ampie rassicurazioni sia sulla capienza che sulla sicurezza dello stabile: "L'immobile delle dimensioni 1322 mq è dotato di vie d'esodo pari a 16 moduli da 60 cm che potenzialmente garantirebbero un esodo di 800 persone al minuto, secondo normativa dei vigili del fuoco. (...) Oltre a quanto sopra esposto, da notizie assunte dal progettista delle opere edilizie di cui alla DIA del 2005, nello stabile sono presenti 4 uscite di sicurezza utilizzabili quali vie di fuga, con maniglione antipanico, di misure idonee e un manicotto antincendio, sulla muratura esterna". In merito alla regolarità dell'edificio dal punto di vista amministrativo, la conclusione della relazione del dirigente dell'edilizia privata chiarisce come "La pratica di abuso edilizio del 2006 risulta, alla luce del supplemento di istruttoria, archiviabile".
Quanto alla richiesta di occupazione di suolo pubblico presentata dalla Lega Nord per un'azione di volantinaggio in coincidenza con l'incontro islamico, prima di concedere l'autorizzazione amministrativa verrà richiesto un parere a Prefettura e Questura in sede di comitato di ordine pubblico.
Festival islamico, solite calunnie
Premessa per i duri di comprendonio: non siamo islamici, e neppure filo-islamici nel senso religioso del termine. Né abbiamo simpatia per i fanatici che fanno dell'Islam un'ideologia politica (islamismo). Però, siccome la presenza dei musulmani nel nostro paese come nel resto dell'Occidente è un fatto, coi fatti bisogna misurarsi per capire eventi come la manifestazione itinerante intitolata "Il lavoro umanitario: virtù e dovere", organizzata dalla Islamic Relief, che farà tappa nel centro culturale di via Vecchia Ferriera a Vicenza il 6 dicembre.
I fatti dicono che l'ente promotore, l'Islamic Relief, è una ong (organizzazione non governativa) che si occupa di cooperazione umanitaria internazionale, è membro consultivo del Consiglio Economico e Sociale dell'Onu ed è tra i firmatari del codice di condotta della Croce Rossa Internazionale e della sua omologa musulmana, la Mezzaluna Rossa. Fa parte inoltre della Makepovertyhistory, il più grande consorzio di ong umanitarie del mondo (dentro ci sono Unicef, Save the children, la cattolica Cafod, ecc). Tutte le informazioni si possono trovare cliccando su http://www.islamic-relief.it. Spiega il responsabile dell'associazione, Abdullah Paolo Gonzaga: «La novità di quest'anno rispetto agli incontri scorsi è che vogliamo occuparci anche di dialogo interreligioso. Per questo gli incontri saranno aperti anche ad esponenti del mondo cristiano. Abbiamo già avuto l'adesione di Giovanni Sarubbi, direttore della rivista on-line "Il Dialogo" che verrà direttamente da Avellino dove risiede per raccontare la sua storia di cattolico impegnato in prima fila nel dialogo con i musulmani.
Variati su incontro islamico 6 dicembre
Comune di Vicenza
Variati sull'incontro islamico del 6 dicembre: "Organizzato da esponenti dell'Islam moderato, non ho avuto segnali di preoccupazione dalle autorità "
"Dalle informazioni ad oggi raccolte non abbiamo motivo di preoccupazione riguardo l'evento organizzato per il 6 dicembre dalla comunità islamica di Vicenza". Lo dichiara il sindaco, oggi per un viaggio istituzionale in Serbia, da dove ha voluto essere personalmente aggiornato sull'iniziativa. "Non avevamo ancora informazioni sull'evento - prosegue il sindaco - anche perché, da quel che posso dire, si tratterà di un ritrovo comunitario organizzato da associazioni appartenenti all'Islam moderato, per la cui realizzazione non sono state richieste al momento autorizzazioni di competenza comunale. Sono certo della buona fede del consigliere Sorrentino, ma devo ricordare a tutti che sarebbe sbagliato e pericoloso alimentare timori ingiustificati tra i cittadini. Vicenza oggi è, rispetto a tante altre città con una simile presenza di immigrati, una realtà in cui si registrano molte meno tensioni interetniche. Peraltro, se ci fossero preoccupazioni legate a possibili presenze di frange estremiste, certamente assisteremmo all'intervento delle competenti autorità di sicurezza, dal Ministro dell'Interno, al Prefetto e al Questore. Mi è stato invece assicurato che parteciperanno a questo evento esponenti delle comunità islamiche più moderate. Ed è del tutto evidente che chi vuole integrarsi e persegue la strada del dialogo è per noi un interlocutore da trattare con rispetto e apertura".
Sulla questione del luogo sede dell'evento, un capannone in via Vecchia Ferriera, arriva invece la precisazione dell'assessore all'edilizia privata Pierangelo Cangini: "Su quello stabile risultava un vecchio abuso a suo tempo notificato al proprietario per cambio d'uso con opere da produttivo a non produttivo. Oggi invece il luogo è adibito, regolarmente, a semplice spazio di ritrovo della comunità islamica vicentina, che si è costituita in associazione".
Esposto il Triregno di Leone XIII
Museo Diocesano Vicenza
ESPOSTO il TRIREGNO di LEONE XIII
DOPO UN DELICATO RESTAURO
L'interesse del pubblico ha confermato come l'esposizione lo Stile di un Papa, voluta dalla Diocesi di Vicenza, Museo Diocesano e Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici come uno degli appuntamenti di Gloria e Segni del Contemporaneo, sia stata un'iniziativa importante per approfondire la conoscenza di due pontefici molto vicini alla gente: Paolo VI e Giovanni Paolo II.
Grazie alla sinergia nata tra il Museo Diocesano e l'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, per la prima volta al mondo, abbiamo l'esposizione dei preziosi paramenti liturgici indossati dai due papi, anche in occasione del Grande Giubileo del 2000. Il gusto contemporaneo per i paramenti diventa di grande interesse per comprendere come la ricerca avviata dopo il Concilio Vaticano II (che ricorda la necessità di adottare i mezzi espressivi contemporanei nell'evangelizzazione), abbia trovato piena applicazione.
I tre pezzi forse più riconoscibili dal pubblico, grazie ai media e alla comunicazione che ha caratterizzato i pontefici della seconda metà del ‘900, sono la Mitria e la Casula di papa Paolo VI mantenuta per tutto il suo pontificato, ma soprattutto il solenne Piviale di papa Giovanni Paolo II, indossato per l'apertura della Porta Santa nel Grande Giubileo del 2000 (24 dicembre 1999), tripudio di colori e di capacità sartoriale. Il simbolismo di questo Piviale è dato dai tre colori: il blu, simboleggiante l'umanità di Cristo; il rosso la divinità e la gloria del martirio; l'oro colore della luce.
In omaggio alla tradizione orafa vicentina mons. Guido Marini, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, grazie all'autorizzazione della Segreteria di Stato Vaticana, ha concesso l'esposizione del triregno pontificio realizzato per il 25° di pontificato di papa Leone XIII e usato poi da San Pio X e da Pio XI, dal 1903 al 1930 circa.
Il prezioso triregno, è stato restaurato dall'oreficeria Soprana di Vicenza, dove l'orafo Giovenzio Posenato ha proceduto ad un paziente lavoro di sgrassatura, pulitura, rinforzo e risaldatura delle parti preziose.
Le infule in stoffa di filo d'argento, con ricami floreali in filo d'oro e lo stemma di Leone XIII, che scendono dal triregno per appoggiarsi sulle spalle del papa, sono state restaurate con pazienza dalle monache carmelitane del convento di Monte Berico di Vicenza. completato l'intervento di restaruro il triregno sarà in esposizione al Museo Diocesano fino al 10 gennaio 2010 per ritornare poi alla Sagrestia Pontificia.
Da questo fine settimana, la tiara papale arricchirà la sezione dedicata a lo Stile di un Papa.
DESCRIZIONE (fonte: scheda di archivio dall'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice)
Il triregno venne realizzato dall'artista bolognese A. Milani tra il 1902 e il 1903 e donato dalla diocesi di Bologna a papa Leone XIII (1878-1903) in occasione dei suoi 25 anni di pontificato (1903). Fu usato pochissimo dal papa che morì dopo pochi mesi dal dono avuto, ma venne impiegato nei pontificati di Pio X (1903-1914) e Pio XI (1922-1939), come ci è dato di sapere dalle cronache e dalle immagini fotografiche.
INFORMAZIONI per la MOSTRA:
5 settembre 2009 - 10 gennaio 2010
da martedì alla domenica
10.00-13.00 / 14.00-18.00
Esposizione aperta fino al 10 gennaio 2010
Ingresso compreso nel biglietto del Museo o nella Card Musei.
(Sono previste le stesse condizioni e riduzioni valide per l'accesso ordinario).
Mostra in italiano e inglese.
CONTATTI:
Museo Diocesano
Tel. 0444 226400
Fax. 0444 226404
[email protected]
www.museodiocesanovicenza.it
face book: museo diocesano
Conversazioni per Santa Corona
Museo diocesano
Il secondo appuntamento
con CONVERSAZIONI PER SANTA CORONA
Domenica 8 novembre alle ore 17.00
L'Adorazione dei Magi di Paolo Veronese
Raccontato da Chiara Rigoni
Vicenza, 6 novembre 2009
L'inaspettato successo del primo appuntamento con questo ciclo di Conversazioni attorno ai capolavori di Santa Corona allestiti al Museo Diocesano, ha visto oltre 100 persone presenti per conoscere il Battesimo di Cristo di Giovanni Bellini raccontato dal prof. Fernando Rigon, per 45 minuti dedicati alla bellezza con la formula disimpegnata "sedia alla mano", dell'incontro aperto al pubblico gratuitamente.
Nella migliore tradizione dei musei di ogni paese, le opere del genio artistico possono diventare protagoniste di un incontro, dove conoscere meglio un singolo capolavoro, in una conversazione informale e gustosa con l'esperto e l'opera d'arte stessa.
Il secondo appuntamento, domenica 8 novembre, sempre alle ore 17.00, è dedicato all'Adorazione dei Magi di Paolo Caliari "il Veronese", certamente uno dei titani della pittura del cinquecento veneto riconoscibile nelle grandi collezioni museali di tutto il mondo. Chiara Rigoni, studiosa di pittura e scultura veneta del XVI e XVII secolo illustrerà la tela di dimensioni generose, raccontandone i particolari più nascosti e le vicende legate alla storia del pittore e della sua committenza nella Vicenza di cinque secoli addietro.
Il Comune di Vicenza, la Soprintendenza BSAE per le Province di Verona Rovigo e Vicenza e la sezione veneta della Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali (SIPBC), ospitano gli esperti della Storia dell'Arte per guardare con occhi diversi i tesori provenienti della chiesa di Santa Corona.
La Banca Popolare di Vicenza, sostiene questa operazione culturale che nasce proprio da un'esigenza di tutela e di fruibilità , potendo apprezzare sotto una luce diversa testimonianze dell'arte dell'uomo che altrimenti rimarrebbero escluse per i lavori di restauro del grande complesso domenicano di santa Corona.
L'importante esposizione Tesori da Santa Corona. Bellini Veronese Pittoni, inaugurata lo scorso aprile al Museo Diocesano di Vicenza, continua ad essere meta apprezzata dai visitatori e dai turisti di tutto il mondo, con numerose richieste
45 minuti con la propria sedia alla mano (fornita all'ingresso del museo), sarà un modo comodo e agevole di conoscere senza essere esperti, tra un pomeriggio di acquisti e una cena con gli amici o al cinema.
Davide Fiore
Conservatore Museo Diocesano
Chiara Rigoni
Laureata in Materie Letterarie presso l'Università degli Studi di Padova e in possesso del diploma di specializzazione in Storia dell'Arte conseguito presso il medesimo istituto.
Dal 1979 è nei ruoli del Ministero per i Beni e Attività Culturali con qualifica di Storico dell'Arte, ed in servizio presso la Soprintendenza ai Beni Storico Artistici Etnoantropologici di Verona Vicenza e Rovigo.
E' direttore dell'Ufficio Catalogo e funzionario responsabile della tutela per la provincia di Vicenza. In quest'ambito ha diretto numerosi cantieri di restauro e svolto attività di valorizzazione del patrimonio attraverso mostre e pubblicazioni, con particolare riferimento alla scultura, alla pittura del Seicento veneto, alle arti decorative e alle problematiche di restauro