Fornaci Rosse, "Da aziende in crisi a cooperative di lavoratori: workers buyout" con Legacoop, Cisl e un'azienda veneta
Sabato 27 Agosto 2016 alle 22:14
				
			
			
			Continua il soggiorno di VicenzaPiù alle Fornaci Rosse e con attenzione abbiamo partecipato ad alcuni dibattiti della festa. Questa sera con Cisl Veneto, Legacoop Veneto e il moderatore giornalista Giulio Todescan (Corriere del Veneto) si parla di workers buyout. Una parola un po' difficile e forse poco sentita che a quanto sentiamo però è stata la soluzione per diverse aziende in crisi divenute cooperative di lavoratori. Prima di entrare nel dettaglio per raccontare cosa sia e che processo comporti questo passaggio per le aziende, il presidente di Berti Srl, storica attività veneziana fiore all’occhiello del territorio nel settore del vetro camera e dei serramenti racconta come la sua azienda  destinata a chiudere i battenti per un tracollo finanziario stia vedendo invece una rinascita come cooperativa di lavoratori con l'aiuto di Legacoop.			
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			Fornaci Rosse, si riparte con un programma ricco e con la "pasta all'amatriciana" pro terremotati. Tra i tanti eventi e gli stand anche VicenzaPiù con "Vicenza. La città sbancata" in promozione a soli 9 euro
Sabato 27 Agosto 2016 alle 15:40
				
			
			
			La terza edizione delle Fornaci Rosse ha aperto ieri le danze e già dalla prima sera il festival organizzato dall'Associazione  Nuova Sinistra al Parco delle Fornaci sta spaziando con attività per  tutti i "palati", anche i più esigenti, gastronomici e social-politici. Dopo la bicchierata inaugurale in  presenza del Sindaco Achille Variati e di Stefano Poggi  dell'Associazione Nuova Sinistra e dopo il Gran  Ballo delle Fornaci sotto la guida dei  bravissimi ragazze e ragazzi del Balfolk di Vicenza e del Teatro della  Cenere,  si è partiti subito con il tema scottante "Banche popolari:  anatomia di un  crollo" che ha visto dialogare Roberta Paolini di  Affari&Finanza de la  Repubblica,  Giancarlo Corò dell'Università Ca'  Foscari di  Venezia, Luigi  Agostini di  Federconsumatori e, soprattuto, l'imprenditore Dario Loison che ha fatto un "outing" accusatorio coraggioso ("la mia famiglia ha 22 milioni di euro di baciate BPVi sul collo, quello che ci hanno fatto è inconcepibile!") e ha mostrato a tutti i presenti il nostro libro testimonianza "Vicenza. La città sbancata" invitandoli a comprarlo nel nostro gazebo in cui le ultime copie sono "promosse" a soli 9 euro,			
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			A Vicenza l'Oscar del cattivo giornalismo: le veline diventano interviste, si ruba l'Ansa, sindacalisti bancari fanno i giornalisti. Un passo avanti? C'è chi copia VicenzaPiu.com
Domenica 24 Luglio 2016 alle 23:21
				
			
			
			VicenzaPiù nasce il 25 febbraio 2006 su un unico presupposto che è  la correttezza verso i lettori e tutti gli "utilizzatori" delle nostre testate, nel tempo sempre di più orientate all'informazione online nelle sue varie declinazioni (VicenzaPiu.com sul web, streaming tv con tanto di App iOs e Android per VicenzaPiùTv, quotidiano, settimanale e mensile in pdf tutti con suffisso "+" ...) e riservando alla carta sempre di più il ruolo nobile dei documenti (ne è prova il n. 288 di VicenzaPiù diventato "Vicenza. La città sbancata", il libro denuncia delle amnesie dei media ufficiali della città che ha sfondato anche nelle librerie e su Amazon. Il patto con i nostri "utenti" è stato trascritto in quella che è una sorta di carta dei diritti dei lettori, degli investitori pubblicitari e, di conseguenza e come obiettivo, dei nostri collaboratori.			
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			Gianni Zonin si dimette dalla Fondazione Roi ma si reincarna in Marino Breganze e nel sistema immutato: VicenzaPiù attende di andare a processo per avere tutti i documenti
Martedi 19 Luglio 2016 alle 22:36
				
			
			
			Il 2 luglio, dopo una serie di richieste nostre e di tutte le parti politiche, titolavamo: «Nel silenzio generale VicenzaPiù invia un telegramma a Gianni Zonin e ai consiglieri della Fondazione Roi da lui presieduta per porre fine al black out sul bilancio e sul Cda». Senza risposta alcuna estendevamo la domanda a Gianni Mion, neo presidente della nuova BPVi che, tramite il Cda di quella di intermezzo con Francesco Iorio già Ad, aveva rinnovato nel 2015 il mandato in Roi a Gianni Zonin, che per la prima volta vi si era di fatto "autonominato" nel 2009 da presidente del Cda tutto suo della fu Popolare che ha gestito per venti anni come se fosse la "sua banca" e non quella degli azionisti poi rimasti con in mano carta straccia: «"Nuova BPVi" o "Banca di Vicenza": le domande a Gianni Mion su Fondazione Roi, Cda controllate e fidi a Vicenza Calcio e Vi.Fin. di Franchetto e Pastorelli, soci BPVi...». Anche Mion e i suoi uffici stampa multipli erano rimasti muti e il 15 luglio titolavamo: «BPVi, Cda controllate, Fondazione Roi, Vicenza Calcio: silenzi (in)interrotti dei tre "uffici di comunicazione" che non comunicano in era Gianni Mion. In stile Gianni Zonin?»			
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			Jacopo Bulgarini d'Elci e tutto il consiglio comunale il 10 maggio reclamavano il cambio di rotta della Fondazione Roi e di Vicenza. Ora dove sono? In un vigneto di Gianni Zonin?
Domenica 17 Luglio 2016 alle 11:07
"Il consiglio comunale alla Roi «Bilancio, poi via tutto il cda». «Servono figure nuove, di acclarata competenza e specchiata moralità » Bulgarini ammette: c'era un sistema di potere che non si poteva discutere": così titolava Il Corriere del Veneto l'11 maggio 2016 il resoconto di Elfrida Ragazzo di un coraggioso '"outing" di denuncia del sistema di potere (intorno alla BPVi di Gianni Zonin, suo ex presidente, Giuseppe Zigliotto, membro del suo Cda e allora presidente di Confindustria Vicenza, e i loro fans, ndr) che Jacopo Bulgarini d'Elci aveva messo in scena la sera prima nella seduta di Consiglio Comunale dedicata al caso della Fondazione Roi: «A Vicenza c'era un oggettivo sistema di potere che non si poteva mettere in discussione: neanche io l'ho fatto, non ne ho avuto la forza».
Continua a leggereRcs all'editore Cairo col 48,8% delle azioni. E Il Manifesto torna alla sua cooperativa. VicenzaPiù: "è la stampa bellezza!"
Venerdi 15 Luglio 2016 alle 21:18
				
			
			
			"All'ultimo giorno delle offerte su Rcs le adesioni comunicate da Borsa Italiana vedono la cordata Bonomi raggiungere con l'Opa il 37,7% circa del capitale, contando anche il 24,7% già detenuto dal veicolo Imh. L'Ops di Urbano Cairo raggiunge il 48,8%. All'Ops di Cairo sono state apportate 254,7 milioni di azioni (il 48,8% del capitale), mentre all'Opa Bonomi 67,48 milioni di azioni, pari al 16,7% dei titoli oggetto di offerta". Questo è il lancio Ansa che alle 21.18 ha sancito che, fatte salve le verifiche future sull'attuazione del suo progetto, un editore di professione, Urbano Cairo, si è imposto contro i cosiddetti "salotti" del vecchio modo di gestire la stampa italiana. Da domani Il Corriere della Sera e i suoi media "collaterali" potranno occuparsi dei lettori senza diktat di interessi che non siano quelli dettati da un piano editoriale che punti sulla crebilità dell'informazione per guadagnare consensi e risorse. 			
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			Le vergogne di Vicenza: dalla BPVi di Zonin e Zigliotto a Borgo Berga e alle tolleranze di Variati pro Marzotto, Rosini, Bortoli & c. Uno squarcio di luce con l'Aim di Colla e Vianello?
Martedi 28 Giugno 2016 alle 23:14
				
			
			
			Da sempre il compito delle testate VicenzaPiù è quello di fare da cani da guardia del potere e molti lettori, sempre di... più ci incoraggiano a proseguire su questa strada e ci ringraziano anche se non ci sembra di dover essere lodati per fare quello che dovrebbe fare tutta la stampa, se libera. È particolarmente significativo al riguardo Il successo di "Vicenza. La città sbancata", il nostro libro che è di denuncia ma soprattutto è la testimonianza di come si può fare giornalismo senza padroni raccontando dal 13 agosto 2010 quello che stava accadendo nelle stanze del potere e dei poteri locali, la Banca Popolare di Vicenza e le sue succursali a Palazzo Bonin Longare, a Palazzo Trissino e in tutti i palazzi del potere.			
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			"Vicenza. La città sbancata", dopo l'eBook da domenica 19 arriva il libro: "quello che dovevi sapere sulla Banca Popolare di Vicenza noi lo abbiamo scritto. Da sempre"
Venerdi 17 Giugno 2016 alle 17:24
				
			
			
			Dal 7 giugno, su una delle 34 piattaforme di e-commerce più note, da Amazon per Kindle a Kobo per ogni sistema di lettura, potete scaricare per soli 4.99 euro un e-book che vi propone organicamente una selezione di ben 242 pagine di articoli con cui la redazione di VicenzaPiù dal 13 agosto 2010 vi ha raccontato giorno dopo giorno, fatto dopo fatto, senza timori verso il sistema Zonin e con reverenza solo per i propri lettori, quella che ora è la verità sulla Banca Popolare di Vicenza. Dal domenica 19 giugno  dopo un ritardo di cui chiediamo scusa soprattutto ai tanti che già lo hanno prenotato,  arriva, poi,  anche la versione clasica, il libro di carta con ben 342 pagine a solo 9.99 euro (prenotala con una mail a [email protected] oppure chiedila presso le migliori edicole e librerie di Vicenza oltre che in redazione in Viale Milano 31).			
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			Assemblea "Noi che credevamo nella BPVi", parlano i soci tra rabbia e speranza
Sabato 28 Maggio 2016 alle 13:55Si è svolta questa mattina, 28 maggio 2016, al Pala Ferroli di San Bonifacio l'assemblea dell'associazione "Noi che credevamo nella BPVi" che ha raccolto circa mille persone. Oltre al resoconto dell'assemblea noi di VicenzaPiù abbiamo colto l'occasione per intervistare i soci presenti e chiedere loro che aspettative hanno da queste assemblee. Ci hanno risposto con un briciolo di speranza, fiduciosi che qualcosa potrà cambiare e forse far superare la rabbia di aver perso, a causa della Banca Popolare di Vicenza, i risparmi di una vita. Continua a leggere
Giulio Cainarca di Radio Padania propone ai suoi ascoltatori l'intervento di Giovanni Coviello, direttore di VicenzaPiù, sulla libertà di stampa
Martedi 10 Maggio 2016 alle 15:17
				
			
			
			Questa mattina, 10 maggio 2015, Giulio Cainarca,  caporedattore  di Radio Padania, ha trasmesso, proponendolo ai suoi ascoltatori, l'intervento integrale di Giovanni Coviello, direttore responsabile di VicenzaPiù, fatto durante l'assemblea del 7 maggio 2016 e dal titolo "Mettiamo in mora la banca" dell'associazione Noi che credevamo nella BPVi. In quell'occasione il direttore di VicenzaPiù ha parlato della libertà di stampa, un tasto "dolente" per Vicenza dato che, come spiega Luigi Ugone "i nostri associati hanno più volte scritto al Giornale di  Vicenza per chiedere che si parlasse anche di quello che proponevamo, il direttore di questo quotidiano  ci ha scritto una missiva in cui ci rimproverava della presunta  aggressività dei nostri simpatizzanti, colpevoli di essere stati beffati  dalla Banca Popoalre di Vicenza, e ci ha nache minacciato di querele... 			
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