Decadenza Galan, Berti: uomo senza dignità, il ricorso alla Corte europea era scontato
Giovedi 28 Aprile 2016 alle 18:04 
				
			
			
			Riceviamo da Jacopo Berti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale, e pubblichiamo
Giancarlo Galan non è più un deputato della Repubblica Italiana. Ma i suoi legali annunciano un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, sostenendo che il Parlamento ha applicato la legge Severino in maniera retroattiva. Galan fa ricorso contro la decadenza? La sua è una pagina chiusa, ormai è finita per lui e non lo è di certo grazie al silenzio del Pd o all’opposizione di Forza Italia, ma alla determinazione dimostrata da noi del M5S ogni giorno ed espressa con grande forza ieri dai nostri colleghi veneti in Aula. Continua a leggereDino Secco deputato al posto di Galan: un nuovo Capo di gabinetto in provincia per il presidente Variati?
Giovedi 28 Aprile 2016 alle 02:06 Se oggi la Camera dei deputati, dopo un ritardo eccessivo per i cittadini costretti a "pagare" lo stipendio a un politico condannato per aver danneggiato lo Stato, ha fatto il suo dovere con 388 voti a favore (40 i contrari e 7 le astensioni) della decadenza di Giancarlo Galan, a "gioire" è Dino Secco che gli subentra come deputato come primo dei non eletti di Forza Italia e dopo aver assaporato l'amarezza dell'illusione dopo le dimissioni rientrate di Giorgetti. Mentre a lui, politico equilibrato di lungo corso, facciamo i nostri migliori auguri perchè porti una voce in più della troppo silenta Vicenza, ora al Presidente della Provincia, Achille Variati, si pone il problema di sostituirlo, ma anche no, nel ruolo finora ricoperto di Capo di gabinetto.			
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			Se oggi la Camera dei deputati, dopo un ritardo eccessivo per i cittadini costretti a "pagare" lo stipendio a un politico condannato per aver danneggiato lo Stato, ha fatto il suo dovere con 388 voti a favore (40 i contrari e 7 le astensioni) della decadenza di Giancarlo Galan, a "gioire" è Dino Secco che gli subentra come deputato come primo dei non eletti di Forza Italia e dopo aver assaporato l'amarezza dell'illusione dopo le dimissioni rientrate di Giorgetti. Mentre a lui, politico equilibrato di lungo corso, facciamo i nostri migliori auguri perchè porti una voce in più della troppo silenta Vicenza, ora al Presidente della Provincia, Achille Variati, si pone il problema di sostituirlo, ma anche no, nel ruolo finora ricoperto di Capo di gabinetto.			
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			Caso Galan, M5S: la Camera ha fatto il suo dovere, inaccettabile comunque che abbia percepito lo stipendio fino a oggi
Mercoledi 27 Aprile 2016 alle 22:09 Di seguito nota congiunta dei consiglieri regionali del gruppo M5S del Veneto
				
			
			
			Di seguito nota congiunta dei consiglieri regionali del gruppo M5S del VenetoIl MoVimento 5 Stelle è stato fondamentale per tenere alta l'attenzione delle altre forze politiche sul caso Galan e per accelerare i tempi della sua decadenza. Oggi la Camera ha fatto solo il suo dovere di fronte a un caso che non ammetteva esitazioni: non si può continuare a essere deputati della Repubblica nonostante una condanna definitiva. Resta comunque una macchia su questa vicenda: è inaccettabile che Galan abbia continuato a percepire il proprio stipendio dal giorno della sua condanna a due anni e dieci mesi fino ad oggi.
Continua a leggereAl via il processo Mose con Lia Sartori tra gli otto imputati
Mercoledi 13 Aprile 2016 alle 22:08 Prenderà il via domani 14 aprile, il processo Mose, dopo poco meno di due anni dal 4 giugno 2014, quando la guardia di finanza sconquassò il mondo politico veneto arrestando 35 persone e interrompendo la carriera politica, tra gli altri,  dell'ex presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, dell'eurodeputato Lia Sartori, del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, dell'assessore regionale alle Infrastrutture, Renato Chisso. Dopo patteggiamenti e stralci di quei 35 "implicati" eccellenti sono solo otto quelli che domani, 14 aprile, saranno interessati, anche se pare che non vi prenderanno parte personalmente, all'udienza davanti al Tribunale collegiale di Venezia, presieduto da Stefano Manduzio.			
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			Prenderà il via domani 14 aprile, il processo Mose, dopo poco meno di due anni dal 4 giugno 2014, quando la guardia di finanza sconquassò il mondo politico veneto arrestando 35 persone e interrompendo la carriera politica, tra gli altri,  dell'ex presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, dell'eurodeputato Lia Sartori, del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, dell'assessore regionale alle Infrastrutture, Renato Chisso. Dopo patteggiamenti e stralci di quei 35 "implicati" eccellenti sono solo otto quelli che domani, 14 aprile, saranno interessati, anche se pare che non vi prenderanno parte personalmente, all'udienza davanti al Tribunale collegiale di Venezia, presieduto da Stefano Manduzio.			
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			Mose, per Lia Sartori inizia il processo. Gli avvocati: "Mazzacurati smemorato". Asso-consum: "saremo implacabili"
Mercoledi 13 Aprile 2016 alle 22:05 Inizierà il 14 aprile presso il Tribunale di Venezia il processo sullo scandalo Mose che ha "decapitato" la classe politica veneta. Gli imputati sono solo otto tra il  centinaio di indagati, la maggior parte dei quali ha infatti preferito riti giudiziari alternativi, come l’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan che ha patteggiato la pena. Tra gli imputati ci sono Giorgio Orsoni, avvocato ed ex sindaco di Venezia, Altero Matteoli, ex ministro delle infrastrutture e dei trasporti in un governo Berlusconi, Maria Giovanna Piva, ex presidente del Magistrato alle acque, l’imprenditore romano Erasmo Cinque, e la vicentina Lia Sartori, ex europarlamentare di Forza Italia. 			
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			Inizierà il 14 aprile presso il Tribunale di Venezia il processo sullo scandalo Mose che ha "decapitato" la classe politica veneta. Gli imputati sono solo otto tra il  centinaio di indagati, la maggior parte dei quali ha infatti preferito riti giudiziari alternativi, come l’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan che ha patteggiato la pena. Tra gli imputati ci sono Giorgio Orsoni, avvocato ed ex sindaco di Venezia, Altero Matteoli, ex ministro delle infrastrutture e dei trasporti in un governo Berlusconi, Maria Giovanna Piva, ex presidente del Magistrato alle acque, l’imprenditore romano Erasmo Cinque, e la vicentina Lia Sartori, ex europarlamentare di Forza Italia. 			
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			Cozzolino, M5S: per Valdastico sud rinvio a giudizio di imprenditori veneti ma Confindustria tace
Sabato 2 Aprile 2016 alle 19:37 Riceviamo da Emanuele Cozzolino, Cittadino Eletto alla Camera dei Deputati per il MoVimento 5 Stelle, e pubblichiamo
				
			
			
			Riceviamo da Emanuele Cozzolino, Cittadino Eletto alla Camera dei Deputati per il MoVimento 5 Stelle, e pubblichiamoLascia senza parole l'ennesimo silenzio assordante di Confindustria Veneto dopo che i media hanno dato la notizia della richiesta di rinvio a giudizio formulata dall'Antimafia veneziana per un pool di imprenditori accusati di reati gravissimi: traffico di rifiuti e frode nelle pubbliche forniture nell'ambito della realizzazione dell'autostrada Valdastico Sud. Beltrame, Locatelli, Ecomen, Bugno Luciano, Ecodem, Coseco e Portamb sono le imprese finite nel vortice dell'inchiesta. Tra i nomi di spicco c'è quello dell'amministratore delle Acciaierie Beltrame di Vicenza (un colosso nazionale) Antonio Beltrame.
Continua a leggereFollesa del CoVePA: "Galan, Acciaierie Beltrame e inquinanti Valdastico Sud" nascosti nelle pagine interne dal GdV
Sabato 2 Aprile 2016 alle 18:54 
				
			
			
			Riceviamo da Massimo Follesa, portavoce CoVePA, e pubblichiamo
Berlusconi fece un "prestito infruttifero" sul conto della signora Galan, lo dicono gli estratti dell'udienza Ruby-ter
Giovedi 24 Marzo 2016 alle 09:28 Si scrive «prestito infruttifero», si legge «aiuta gli amici». La  causale di quel bonifico da 125mila euro, dal conto corrente di Silvio  Berlusconi a quello di Sandra Persegato, moglie dell’ex governatore del  Veneto e ministro Giancarlo Galan, non sembrerebbe aver bisogno di  chissà quali fantasiose interpretazioni.  Quel passaggio di  denaro, motivato appunto come «infruttifero», emerge dagli estratti  conto del 2014, 2015 e 2016 di Berlusconi, depositati dai pm di Milano  nell’udienza preliminare «Ruby-ter», che vede imputato per corruzione di  testimoni l’ex premier, assolto in appello e in Cassazione dopo la  condanna iniziale nel primo processo Ruby. (Clicca qui per l'articolo completo in Rassegna Stampa)			
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			Si scrive «prestito infruttifero», si legge «aiuta gli amici». La  causale di quel bonifico da 125mila euro, dal conto corrente di Silvio  Berlusconi a quello di Sandra Persegato, moglie dell’ex governatore del  Veneto e ministro Giancarlo Galan, non sembrerebbe aver bisogno di  chissà quali fantasiose interpretazioni.  Quel passaggio di  denaro, motivato appunto come «infruttifero», emerge dagli estratti  conto del 2014, 2015 e 2016 di Berlusconi, depositati dai pm di Milano  nell’udienza preliminare «Ruby-ter», che vede imputato per corruzione di  testimoni l’ex premier, assolto in appello e in Cassazione dopo la  condanna iniziale nel primo processo Ruby. (Clicca qui per l'articolo completo in Rassegna Stampa)			
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			Villa Rodella di Galan: il giudice veneziano Marchiori conferma che andrà a Veneto Banca e non allo Stato
Giovedi 17 Marzo 2016 alle 09:23 
				
			
			
			Quei soldi da Veneto Banca in crisi a Galan
Un importante istituto di credito, lo Stato e lui: Giancarlo Galan, governatore di lungo corso del Veneto e più volte ministro della Repubblica, oggi agli arresti domiciliari per la vicenda corruttiva del Mose. È la storia di un prestito, meglio, di vari affidamenti concessi all’allora uomo più potente del Nord Est da Veneto Banca, la Popolare da 555 sportelli finita nel mirino della Bce per l’allegra passata gestione che ha messo in ginocchio i suoi 88 mila soci. Stiamo parlando di un milione e 850 mila euro di crediti accordati a Galan in un modo singolare: senza chiedere alcuna garanzia di partenza. «L’affidamento iniziale di un milione in favore di Margherita srl (la società di Galan e della moglie Sandra Persegato ndr) era avvenuto senza garanzie...», scrive in un’ordinanza il giudice veneziano Roberta Marchiori.
Continua a leggereGiancarlo Galan, il verdetto: il deputato decade per ineleggibilità
Mercoledi 9 Marzo 2016 alle 10:11 Alla fine il via libera alla decadenza da deputato di Giancarlo Galan è  arrivato. Ieri la giunta per le elezioni della Camera ha deciso per  l’ineleggibilità dell’ex presidente della commissione Cultura, che il 31  dicembre 2012 aveva patteggiato una pena di 2 anni e 10 mesi di  reclusione e 2,6 milioni di multa (con relativa confisca di Villa  Rodella) per corruzione continuata commessa dal 22 luglio 2008 al primo  gennaio 2012 nell’ambito dell’inchiesta sul Mose. La decadenza, passata  con il solo voto contrario dell’onorevole Gregorio Fontana (FI), è stata  decisa nel rispetto della legge Severino, che il 27 novembre 2013 aveva  già privato del seggio di senatore l’ex premier Silvio Berlusconi.			
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			Alla fine il via libera alla decadenza da deputato di Giancarlo Galan è  arrivato. Ieri la giunta per le elezioni della Camera ha deciso per  l’ineleggibilità dell’ex presidente della commissione Cultura, che il 31  dicembre 2012 aveva patteggiato una pena di 2 anni e 10 mesi di  reclusione e 2,6 milioni di multa (con relativa confisca di Villa  Rodella) per corruzione continuata commessa dal 22 luglio 2008 al primo  gennaio 2012 nell’ambito dell’inchiesta sul Mose. La decadenza, passata  con il solo voto contrario dell’onorevole Gregorio Fontana (FI), è stata  decisa nel rispetto della legge Severino, che il 27 novembre 2013 aveva  già privato del seggio di senatore l’ex premier Silvio Berlusconi.			
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