Rassegna stampa
Categorie: Fatti
La legge che doveva cambiare tutto, apparentemente non ha cambiato niente. Eppure nel maggio del 2016, quando la prima normativa organica sul dopo di noi fu licenziata dalla Camera, al governo era tutto un darsi di gomito: avete visto? Pensiamo ai più deboli. Bello. O piuttosto balle. Perché i più deboli non se ne sono accorti. «Siamo gli unici genitori del mondo a sperare che i figli non ci sopravvivono», dice Lucia Viggiano, mamma napoletana di una meravigliosa disabile grave, Francesca. E una dei circa trecentomila genitori italiani che spendono l'esistenza di fianco a figli che si limitano ad abitare corpi destinati a diventare un orpello. Adulti con la testa ricca e incompleta di bambini.
Continua a leggere
La Stampa, Andrea Malaguti: Il fallimento del “dopo di noi” famiglie sempre più sole e 40 mila disabili fantasma
Martedi 16 Maggio 2017 alle 10:04
Categorie: Politica, Fatti, Economia&Aziende, giornalismo
Nella settimana che termina oggi il collega de Il Fatto Quotidiano, Giorgio Meletti, che è venuto alla nostra prima presentazione di "Roi. La Fondazione demolita" il 26 aprile scorso a Bassano (Meletti è a destra nella foto tratta dal video del suo intervento e chi scrive è a sx) per poi dedicare un giorno intero, il 27, a raccogliere con me a Vicenza documenti su alcuni "casi bancari" di rilievo, ha pubblicato vari pezzi grazie anche alla collaborazione nata proprio in questo periodo dopo che molti anni fa, tra la fine degli anni '80 e gli inizi dei '90 , come ho già raccontato, più volte lo stesso Meletti o suoi collaboratori de Il Mondo mi avevano intervistato quando operavo a livelo nazionale e non solo nel mondo dell'informatica. Oggi, quindi, ho il piacere di proporvi l'articolo odierno sul Fatto che apre altri squarci sui contatti, realizzati o tentati, tra alcuni componenti del Giglio Magico di Matteo Renzi con al centro Maria Elena Boschi e alcune banche, tra cui Etruria, Veneto Banca e, di riflesso, Banca Popolare di Vicenza.
Continua a leggere
È un onore per VicenzaPiù aver "collaborato" con Giorgio Meletti de Il Fatto per lo scoop di oggi su Boschi, Consoli, Umbrella e non solo
Domenica 14 Maggio 2017 alle 02:07
Categorie: Fatti
Le telefonate sono due e avvengono il 3 febbraio 2015. Nella prima Vincenzo Consoli, direttore generale di Veneto Banca, si consiglia con un dirigente della Banca d'Italia, identificato dagli inquirenti solo con il nome di battesimo Vincenzo. Nella seconda Consoli parla con un uomo "dal forte accento toscano". Secondo gli uomini della Guardia di Finanza "potrebbe trattarsi di Pier Luigi Boschi", vicepresidente di Banca Etruria e padre dell'allora ministro delle Riforme Maria Elena. Le intercettazioni sono comprese nel vasto materiale probatorio raccolto dai procuratori della Repubblica di Roma Rodolfo Sabelli, Maria Sabina Calabretta e Stefano Pesci nell'inchiesta a carico di Consoli e altri, accusati di ostacolo alla vigilanza.
Continua a leggere
Giorgio Meletti, Il Fatto Quotidiano: “Papà Boschi mi porti da Renzi, non dalla figlia”
Venerdi 12 Maggio 2017 alle 09:37
Categorie: Fatti
Un sabato di marzo del 2014 Flavio Trinca, presidente di Veneto Banca, e Vincenzo Consoli, amministratore delegato, sono saliti in macchina e hanno percorso di gran carriera i 330 chilometri che separano Montebelluna in provincia di Treviso (sede della banca) da Laterina in provincia di Arezzo. Lì hanno suonato il campanello della villa di Pier Luigi Boschi, consigliere di amministrazione di Banca Etruria, che li attendeva con il presidente Giuseppe Fornasari. I rapporti sono oliati. È proprio Fornasari ad aver voluto nel 2011 Boschi nel cda della banca, in rappresentanza del mondo agricolo aretino. Ed è ancora Fornasari a conoscere bene Trinca: entrambi sono stati deputati, entrambi hanno alle spalle la militanza nella Dc, sebbene in due diverse correnti, l'aretino era fanfaniano (come Boschi), il trevigiano stava con Carlo Donat-Cattin in Forze Nuove.
Continua a leggere
Giorgio Meletti, Il Fatto: riunione a casa Boschi per difendere Etruria dai diktat di Bankitalia che "punisce" anche Consoli
Giovedi 11 Maggio 2017 alle 09:31
Categorie: Fatti
Ferruccio De Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera, scrive nel suo libro Poteri forti (o quasi). Memorie di oltre quarant'anni di giornalismo appena pubblicato da La Nave di Teseo. "L'allora ministra delle Riforme, nel 2015, non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all'amministratore delegato di Unicredit. Maria Elena Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria. La domanda era inusuale da parte di un membro del governo all'amministratore delegato di una banca quotata. Ghizzoni, comunque, incaricò un suo collaboratore di fare le opportune valutazioni patrimoniali, poi decise di lasciar perdere".
Tra Maria Elena Boschi e Massoneria, Giulio Cavalli: "Caro De Bortoli, perché non l’hai scritto sul Corriere?"
Mercoledi 10 Maggio 2017 alle 15:21
Continua a leggere
Categorie: Fatti
La bomba arriva a pagina 209 di Poteri forti (o quasi), lasciata cadere quasi distrattamente, liquidata in poche righe. Ma Ferruccio de Bortoli, alla guida del Corriere della Sera per dodici anni e del Sole 24 Ore per cinque, si caratterizza rispetto ad altri direttori della sua generazione per i robusti cromosomi da giornalista economico. E quindi sa tutte le sfumature della rivelazione contenuta nelle righe che riportiamo integralmente. Dopo aver ricordato gli incontri di Pier Luigi Boschi con il massone Flavio Carboni, per chiedergli di interessarsi ai destini di Banca Etruria di cui il padre di Maria Elena era vicepresidente, De Bortoli prosegue: "L'allora ministra delle Riforme, nel 2015, non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all'amministratore delegato di Unicredit.
Continua a leggere
Giorgio Meletti, Il Fatto Quotidiano: “La Boschi chiese a Unicredit di salvare la banca di papà”
Mercoledi 10 Maggio 2017 alle 11:14
Categorie: Fatti
Ha cominciato con Euripide ("Nulla deve essere inaspettato; si deve invece sperare ogni cosa") e finito con Kant ("Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me"). L'ultima relazione del presidente della Consob Giuseppe Vegas, che dopo sette anni lascerà la guida della Commissione che regola i mercati finanziari, ha tentato di stilare un bilancio in positivo, malgrado "la crisi dell'eurozona", i "crediti deteriorati delle banche", la "perdita del 20 per cento" della capacità produttiva del Paese. Ma Euripide ha parlato invano, perché le crisi su cui la Consob di Vegas avrebbe dovuto vegliare sono arrivate tutte "inaspettate", con serragli chiusi a buoi scappati e 12 mila risparmiatori lasciati senza informazione adeguata (quelli di Etruria, Marche, CariChieti, CariFerrara).
Continua a leggere
Barbacetto, Il Fatto Quotidiano: Consob, Vegas si auto-assolve per 7 anni di sviste e realpolitik
Martedi 9 Maggio 2017 alle 09:23
Categorie: Fatti
Roberto Petrini, La Repubblica: la corsa a Bankitalia
Lunedi 8 Maggio 2017 alle 09:30
A detta di molti osservatori gli ultimi mesi del 2017 potrebbero essere nuovamente difficili per il nostro paese. Lo stesso ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nei giorni scorsi ha fatto cenno ad un aumento del rischio-Italia collocando i fattori convergenti proprio a fine anno: tra questi ha citato l'avvicinarsi della scadenza elettorale e la fine del "quantitative easing", cioè l'acquisto di titolo pubblici da parte della Banca centrale europea. Si potrebbe aggiungere l'allestimento della manovra di bilancio, il negoziato con la Commissione Ue per i target del 2018 e gli esiti della procedura d'infrazione per il debito.
Continua a leggere
Categorie: Economia&Aziende
«Servirebbe un formidabile miracolo per salvare le due popolari venete»: può essere questo il sunto della lunga intervistadi Paolo Possamai per Il Mattino di Padova, e ripresa da VeneziePost, a Massimo Malvestio, l'autore del "Mala gestio" edito da Marsilio e NordestEuropa nel lontano 2012, che "della devastante crisi in atto nel sistema finanziario nordestino aveva visto i tratti con largo anticipo. In questione vi è la sopravvivenza di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, dato che se ne propalano ai quattro venti le condizioni drammatiche, minando alla radice la fiducia del pubblico. E i tempi di intervento di Bce, Dg Comp della Ue, Bankitalia sono una variabile imperscrutabile".
Continua a leggere
L'ex avvocato Massimo Malvestio ora gestore di fondi a Malta dice a Possamai: "per salvare BPVi e Veneto Banca serve un miracolo"
Domenica 7 Maggio 2017 alle 09:53
Categorie: Economia&Aziende
Si fa sempre più serrato il confronto tra i due istituti veneti Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e le autorità europee, il Ministero del Tesoro e la Bce. Si punta a chiudere la "partita" entro giugno, ovvero ad ottenere il giudizio della DG Comp sul via libera o meno ad utilizzare gli aiuti di Stato (ricapitalizzazione preventiva, ndr) prima dell'estate: appena dopo, o addirittura in contemporanea con il responso che riguarda Mps. L'approccio e la discussione adottati dalla Commissione europea nei confronti dei tre istituti, nonostante si siano dimostrati più "diluiti" nel tempo nei confronti di Monte Paschi e più "concentrati" nei confronti delle due venete (che hanno cominciato ad essere sottoposte ad un iter di valutazione il 17 marzo scorso), hanno subìto nelle ultime settimane una accelerazione.
Continua a leggere
BPVi e Veneto Banca, Il Sole 24 Ore: entro giugno la decisione sulla ricapitalizzazione preventiva... di Stato
Sabato 6 Maggio 2017 alle 11:49