Rassegna stampa

Categorie: Banche

BPVi non riesce a sbarcare in Borsa e ora tocca a Veneto Banca che continua a "litigare" per il nuovo Cda

Mercoledi 4 Maggio 2016 alle 09:25
ArticleImage C'è da aver paura, ma sul serio. I sinistri scricchiolii provenienti da Vicenza potrebbero annunciare un terremoto bancario più disastroso di quello del 22 novembre scorso, quando governo e Bankitalia hanno salvato (tra molte virgolette) Banca Marche, Etruria, Cassa Ferrara e Carichieti. È il terrore che ieri ha travolto la Borsa di Milano, trascinata al peggior risultato europeo di giornata dalla frana di tutti i maggiori titoli bancari, a partire da Mps (-7,5 percento) Banco popolare (-7,1) e Ubi (-5,1). Il punto di svolta è la decisione di Borsa Italiana di bloccare la quotazione della Popolare di Vicenza (Bpvi). Una presa d’atto: l’aumento di capitale da 1,5 miliardi necessario per rianimare la banca distrutta dal padre-padrone Gianni Zonin è stato sottoscritto solo dal fondo Atlante, costituito in tutta fretta da banche, fondazioni bancarie e Cassa Depositi e Prestiti.

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BPVi non quotata in Borsa, Arman: un film ipotizzato da tempo. Stesso destino per Veneto Banca? Non per Zanetti

Martedi 3 Maggio 2016 alle 09:43
ArticleImage Una doccia fredda ma non del tutto inaspettata. Che le cose non potessero andare altrimenti, sulla mancata ammissione alla Borsa della Banca Popolare di Vicenza, è la sensazione più diffusa fra gli osservatori esterni. E, alla fine, non manca certo chi sostiene che sia stato meglio così perché, almeno, il Fondo Atlante è ormai un padrone ma con uno scheletro solido. «Il Fondo svolgerà il proprio compito – sostiene infatti Enrico Zanetti, viceministro all’Economia e alle Finanze – e darà continuità all’impresa bancaria, pur in una situazione resa oggettivamente difficile e non certo aiutata dalle mancate scelte in merito all’azione di responsabilità nei confronti della gestione Zonin». Possibili somiglianze con lo scenario che attende Veneto Banca? «Molto poche, i due casi non sono associabili. Anche a Montebelluna ci sono difficoltà ma a Vicenza parliamo di un intervento totalitario del Fondo, cosa che non avverrà per Veneto Banca».

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Categorie: Banche

Borsa Italiana nega lo sbarco in Piazza Affari di BPVi. Atlante non basta per salvarla

Martedi 3 Maggio 2016 alle 09:28
ArticleImage La Banca popolare di Vicenza non sarà quotata. Con uno stringato comunicato, ieri Borsa Italiana ha negato lo sbarco a Piazza Affari all’istituto guidato da Francesco Iorio con un giudizio lapidario: “Non sussistono i presupposti per garantire il regolare funzionamento del mercato”. La decisione era nell’aria, nonostante le rassicurazioni arrivate nei giorni scorsi: troppo deludente l’esito dell’aumento di capitale da 1,5 miliardi appena concluso. Alla fine dell’operazione, il fondo “salva banche” Atlante (partecipato da banche, assicurazioni, fondazioni e Cassa depositi e prestiti) sarebbe stato di fatto l’unico socio, con il 91,72% delle azioni. Un’anomalia per una società intenzionata a quotarsi.

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Dieci domande per Bpvi

Sabato 30 Aprile 2016 alle 11:38
ArticleImage di Luca Gualtieri, da Milano Finanza
L'intervento del fondo Atlante ha sventato il rischio di bail-in, ma apre scenari del tutto inediti per la Popolare di Vicenza. Non solo perché il veicolo gestito da Quaestio sgr diventerà azionista di maggioranza di una banca che finora è stata una cooperativa non quotata, ma anche perché la società è destinata a tornare sul mercato dopo almeno 18 mesi di ristrutturazione. Se insomma la continuità aziendale non è più a rischio, le incognite all'orizzonte sono molte e i prossimi mesi potrebbero riservare numerose sorprese. MF-Milano Finanza ha raccolto alcuni degli interrogativi che stanno circolando con maggiore insistenza sul mercato.

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Categorie: Banche

"Atlante" spende il 30% dei suoi solo 4,2 mld in BPVi: rimarrà poco per altri istituti e NPL

Sabato 30 Aprile 2016 alle 11:18
ArticleImage "Atlante" spende il 30% dei suoi soldi in Popolare Vicenza. 1,3 miliardi sui 4,2 totali del fondo salva-banche. Va quasi deserto l'aumento di capitale per evitare il crac: ora c'è veneto banca, agli altri (da MPS in giù) resta poco

di Marco Palombi, da Il Fatto Quotidiano

Il Fondo Atlante forse dovevano chiamarlo Nino: invece delle spalle larghe del gigante reggitore, infatti, sembra avere quelle strette del calciatore di Francesco De Gregori. I numeri ufficiali sono stati diffusi ieri da presidente e ad del gestore, Quaestio capital management, Alessandro Penati e Paolo Petrignani, giusto poche ore prima che si scoprisse che per l'aumento di capitale di Popolare di Vicenza "l'inoptato" - le azioni che nessuno ha sottoscritto - superava il 90%. Quelle se le prende Atlante: per le regole di ingaggio non poteva salire oltre il 75%, se non in caso di estrema necessità e qui, ha spiegato Penati, "c'era il rischio di bail in".

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La BPVi si avvia a diventare uno spezzatino

Venerdi 29 Aprile 2016 alle 16:27
ArticleImage da MilanoFinanza

Il fondo Atlante, che si troverà con tutta probabilità a essere il socio di maggioranza della Banca popolare di Vicenza, punta a portare a compimento la ristrutturazione della banca vicentina in 18 mesi. Lo ha dichiarato il presidente di Quaestio, la Sgr che gestisce il fondo, Alessandro Penati. "Per il tornaround di una banca di solito ci vogliono circa tre anni. Io conto di riuscire, se possibile, anche in 18 mesi. Se poi riesco anche a uscire dall'investimento in 18 mesi significa che sono Warren Buffet. Però ci tento", ha ironizzato Penati.

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Veneto Banca, Bolla: "Consoli dietro la lista del nuovo cda. Un passato che vuole tornare presente"

Venerdi 29 Aprile 2016 alle 09:30
ArticleImage Prima il colpo di preparazione: «Carrus come amministratore delegato lo vogliono Bce e Banca Imi, che presta la garanzia sull’aumento di capitale». Poi il missile sul bersaglio: «L’altra lista per il cda è quella dei pro-Consoli. Di un passato che vuole tornare presente». Pierluigi Bolla, presidente di Veneto Banca, passa alle armi pesanti, collegando la lista avversaria all’ex manager Vincenzo Consoli, mentre entra nel vivo la battaglia per l’elezione del nuovo cda, che si deciderà nell’assemblea degli azionisti del 5 maggio, al Palaexpo di Marghera. La battaglia è serrata, pur per un cda che rischia di durare un mese fino alla Borsa: tra la lista presentata dal cda uscente, con Bolla, Carrus, Maurizio Benvenuto e otto candidati nuovi come chiesto da Bce, e quella messa in campo da un gruppo di soci delle due associazioni dei grandi (Per Veneto Banca di Matteo Cavalcante) e piccoli azionisti (l’Associazione azionisti guidata da Giovanni Schiavon), che candida alla presidenza il giurista Stefano Ambrosini.

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Categorie: Banche

Cattolica entra nell'aumento di capitale BPVi. Iorio: sono ottimista, anzi sereno, riguardo la quotazione

Venerdi 29 Aprile 2016 alle 09:30
ArticleImage Cattolica che aderisce parzialmente all’aumento di capitale, Generali che diserta e minaccia azioni per recuperare 40 milioni di euro, i piccoli soci da cui si spera di ricevere l’ultimo aiuto, dopo la proroga di 24 ore del collocamento. Popolare di Vicenza chiude oggi alle 13 l’offerta delle azioni dell’aumento di capitale da 1,5 miliardi. Con l’attesa che si carica rispetto ai numeri di un’operazione che lascia aperte poche speranze, rispetto ad un intervento del fondo Atlante che si annuncia massiccio e che ne farà il nuovo proprietario. Con in più l’altro elemento d’attesa: se, alla fine di un’operazione costata un bagno di sangue, Bpvi riuscirà almeno ad approdare in Borsa.

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Banca Popolare di Vicenza, l'analisi di Fior su Il Fatto: "sbarco in Borsa destinato a sfumare. Atlante sarà unico socio e l’affare lo faranno le banche consulenti"

Giovedi 28 Aprile 2016 alle 16:39
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Di seguito riportiamo l'analisi di Paolo Fior pubblicata sul IlFattoQuotidiano.it

Che la ricapitalizzazione della Banca popolare di Vicenza non fosse una passeggiata era evidente, ma gli ultimi sviluppi inducono a pensare che l’istituto è destinato a non sbarcare affatto in Borsa. Giovedì mattina il fondo Atlante, che è subentrato a Unicredit nell’impegno a sottoscrivere l’inoptato dell’aumento di capitale, ha infatti comunicato “l’estensione del proprio impegno di sottoscrizione (delle azioni Bpvi, ndr) in caso di mancata ammissione alle negoziazioni delle azioni ordinarie sul MTA e il conseguente venir meno dell’offerta”.

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Categorie: Banche

Aumento di capitale BPVi, Fondazione Roi e Comune di Vicenza dicono no

Giovedi 28 Aprile 2016 alle 09:15
ArticleImage L’uno è bloccato da vincoli di legge, l’altro è impedito da norme statutarie votate a «preservare il patrimonio» e dunque e vitare «azioni speculative». Il risultato, però, è uno solo: Comune e Fondazione Roi non intendono sottoscrivere l’aumento di capitale indetto dalla Banca popolare di Vicenza. Un’iniziativa che si configura come un dato politico di rilievo, perché coinvolge due enti di primo piano in città. La Fondazione Roi, infatti, è uno dei principali enti di mecenatismo culturale della città e da mesi è al centro dell’attenzione per una situazione patrimoniale che ha generato dubbi e preoccupazioni.

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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