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Zuccato esorcizza l'effetto Marchionne, Bergamin "paladina" di Confindustria

Di Federica Ceolato Sabato 22 Ottobre 2011 alle 22:42 | 0 commenti

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Imprenditori e lavoratori per una volta uniti: ma è il modello di sviluppo la crisi vera
Anche a Vicenza si fa sentire l'eco della decisione di Sergio Marchionne di uscire da Confindustria. Il presidente degli industriali vicentini, Roberto Zuccato, che non si sbottona su possibili defezioni dalla locale Assindustria, ha, comunque, scritto nei giorni scorsi agli associati in via preventiva: "In un momento così drammatico per la vita del Paese, il mondo produttivo deve unire gli sforzi e rinunciare ai personalismi".

Anche Marina Bergamin, segretaria provinciale Cgil Vicenza, ritiene non condivisibili le motivazioni che hanno portato Fiat a decidere di uscire dal sistema. "Marchionne continua a sbagliare, innamorato dell'art. 8 della legge finanziaria. Per noi una cosa è chiara: l'accordo unitario del 28 giugno scorso è alternativo a quell'articolo, sposa un'altra filosofia, fa sintesi tra interessi apparentemente diversi che possono e devono convergere, ossia la crescita della competitività e la difesa del lavoro dei lavoratori. Una sintesi cruciale per uscire dalla crisi senza rotture irreparabili e per guardare avanti. Rotture irreparabili e deregolamentazione totale che, viceversa, alcuni (Marchionne e Sacconi per fare solo due nomi) auspicano con enorme miopia. Rotto il sindacato ora si vuol rompere Confindustria per andare dove? Al far west contrattuale? Follia. Piccoli Marchionne spunteranno anche a Vicenza? E' possibile, ma sarebbe un disastro. Noi non ci staremo e speriamo stavolta di non essere soli".
Insomma dallo strappo Marchionne e dalle aspettative disattese di gestione politica della crisi, che includono l'assenza o la complicità del governo nella fuga "prototipo" della "Fabbrica Italiana Automobili Torino" da Assindustria e dall'Italia, nasce un'inconsueta alleanza, nazionale e locale, tra due delle parti sociali fino a pochi giorni fa in maggior conflitto. Se la Cgil, il sindacato che ha resistito al fascino degli accomodamenti all'insegna del meno peggio perseguito invano da Cisl e Uil, e Confindustria, stretta tra il rinculo dell'appoggio al governo di fatto "ritirato" col Manifesto della Marcegaglia e l'americanizzazione dei rapporti sindacali voluta da un Lingotto immemore di quanto ha ricevuto dal sistema Italia, stringono un'insolita alleanza ci sarebbe da gioire in tempi normali. Ma oggi nel mezzo di una crisi, che lo stesso Trichet annuncia come crescente, viene da chiedersi se basti o se, cosa molto più realistica, non sia da ridiscutere e ridisegnare con urgenza tutto il modello di sviluppo in cui per decenni imprenditori e lavoratori si sono come adagiati. La crisi è finanziaria, dicono gli esperti di turno. E' del modello di vita, percepiscono le persone. Che siano sulla poltrona di gestione di un'azienda o che ne siano gli ingranaggi operativi.

Da VicenzaPiù 221 e BassanoPiù n. 2


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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