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Zuccato anti Zaia. Zoppas anti Confindustria Veneto

Di Rassegna Stampa Giovedi 5 Febbraio 2015 alle 21:25 | 0 commenti

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Continua la polemica sul programma #Veneto2020 lanciato da Roberto Zuccato, che ha generato un comunicato algido da parte di Confindustria Venezia. Inevitabile l'interpretazione in chiave elettorale. Le parole sono contenute al massimo, centellinate, ma decifrarle è piuttosto semplice: se Confindustria Veneto va contro l'indipendentismo, Confindustria Venezia non ci sta e non volta le spalle a Luca Zaia. 

Ovviamente nessuno degli attori sulla scena spiega la questione in questi termini, ma il comunicato diffuso ieri sera da Confindustria Venezia, in cui si dice che il progetto #Veneto2020 (presentato il giorno prima da Roberto Zuccato, Enrico Carraro e Luciano Miotto) è un «percorso di indagine che parte dalla base associativa producendo solo alla sua fine linee programmatiche», e aggiungendo che occorre evitare «ogni possibile strumentalizzazione politica», è una chiara presa di posizione contro i contenuti espressi nella conferenza stampa del giorno prima dai leader regionali. Conferenza durante la quale Zuccato ha lanciato un messaggio forte e preciso: il Veneto la smetta con le sparate secessioniste, perché isolandoci dal resto del Paese non stiamo combinando nulla di buono, ci stiamo condannando all’irrilevanza.

Un appello formalmente neutro, perché non chiama in causa in modo esplicito nessuno dei due candidati, ma che con ogni evidenza va a colpire al cuore i contenuti politici della Lega, non certo quelli del Pd. Ecco allora che Venezia – complice anche un rapporto da tempo non idilliaco tra Matteo Zoppas e Roberto Zuccato – decide di smarcarsi. Pur contenendo al massimo le dichiarazioni. «Vado all’incontro di oggi a Vicenza su manifattura e cultura – diceva stamani Zoppas a margine del Consiglio regionale del Veneto in cui si ascoltava l’intervento del governatore della Buba, Jens Weidmann – ma non vorrei che ci fossero strumentalizzazioni politiche. Ribadisco per filo e per segno quanto detto ieri nel comunicato – notava – e cioè che noi diamo adesione a un progetto (#Veneto2020) che darà conclusioni condivise dalla base. Queste diverranno a loro volta suggerimenti alla politica. A proposito dell’isolamento del Veneto – ha aggiunto Zoppas – aspettiamo che sia la base a pronunciarsi, noi presidenti abbiamo la funzione di esprimere la sintesi della base associativa».

E che le parole di Zuccato abbiano contrariato la Lega, si capisce dalle osservazioni dell’assessore al bilancio Roberto Ciambetti (Lega Nord), che va oltre i rilievi mossi da Zoppas. «Mai come in questi cinque anni – dice Ciambetti – il Veneto è stato protagonista della politica nazionale: Luca Coletto (assessore leghista alla Sanità, ndr) è il referente nazionale per le regioni in materia di Sanità e parla direttamente con il ministro a nome di tutti. Non solo: il Veneto è stato preso come benchmark nazionale e siamo perciò di esempio per tutti. Qualcuno dice – prosegue Ciambetti – che abbiamo fatto tanti ricorsi contro il governo? Guardiamo prima – si risponde – quanti ne hanno fatti il Lazio o la Puglia». Regioni che certamente leghiste non sono. Frizioni politiche, insomma, l’intervento di Confindustria Veneto le sta creando.

In mezzo a tutto ciò arrivano pure le dimissioni di Zoppas dal Comitato Expo Venezia. Dimissioni che nulla hanno a che vedere con lo scontro in Confindustria, ma che forse gettano un’ombra non molto favorevole sul contributo che il Veneto potrà dare all’Esposizione Universale. «Ritenendo completato l’incarico affidatomi con la presentazione del Masterplan – ha comunicato Zoppas – e in coerenza con la decisione di Confindustria Venezia di recedere dal Comitato, rimetto il mandato da presidente delegato del Comitato Expo Venezia recedendo da ogni funzione». La replica di Giuseppe Mattiazzo, ad Expo Venice, è all’insegna della cordialità: «La decisione del presidente Zoppas di rassegnare le dimissioni – dice – è un gesto coerente e apprezzabile, del resto con la realizzazione del Master Plan il lavoro di Matteo era concluso. A Zoppas va dato atto di aver raccolto un’eredità pesante in un periodo molto difficile per tutta la città, per questo lo ringrazio per l’ottimo lavoro svolto. Ora spetta a noi – conclude Mattiazzo – a tutti i protagonisti, cogliere le opportunità che l’Esposizione Internazionale mette a disposizione».

Da VeneziePost


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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