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Ti compro con i tuoi soldi: Lactalis con Parmalat

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 5 Giugno 2011 alle 14:43 | 0 commenti

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L'offerta dei francesi di Lactalis sulla Parmalat non ci interessa in questa sede per le questioni sull’italianità o meno della proprietà dell’azienda, ma la utilizziamo come esempio di come si possa acquistare un’azienda anche con i soldi dell’azienda stessa e come un’operazione che dovrebbe essere industriale sia spesso anche una complessa operazione finanziaria.

Dal prospetto informativo sull'Opa (offerta pubblica di acquisto) che il big francese del latte ha lanciato sul gruppo di Collecchio (ormai fuori dal crac più grande della storia italiana e con una grande redditività specifica e strategica) e che ha avuto il via libera dalla Consob estraiamo innanzi tutto i numeri. In base al prezzo offerto agli azionisti che aderiranno all'Opa l'operazione avrà ovviamente un costo: il debito di Lactalis ammonta oggi a 4,3 miliardi di euro e nel caso in cui l'adesione all'Opa dovesse essere totalitaria allora l'esposizione verso le banche potrebbe salire fino a un massimo di 7 miliardi di euro. E qui ci sono due punti su cui ragionare (e valgono per tutti, non pochi, i casi similari). Il primo riguarda come Lactalis ha ottenuto il finanziamento per lanciare l'Opa: 3,4 miliardi da Bsa (società della famiglia Besnier a cui fa capo Lactalis) a Sofil, il “veicolo” che acquista formalmente Parmalat. I finanziatori finali dell'operazione sono un pool di banche (Crédit agricole, Hsbc France, Natixis e Societé Générale) a cui la Bsa pagherà 125 punti base sopra l'Euribor per le prime due tranche del prestito e 225 punti base per la terza. Sofil invece pagherà a Bsa 290 punti base sopra l'Euribor per la sua funzione di banca di gruppo. Quindi Bsa “lucra” lecitamente, ma lucra sull’operazione di finanziamento. E i costi ricadranno sulla filiera di aziende industriali. Ma non finisce qui: "Lactalis - si legge nel prospetto - valuterà l'opportunità di far confluire in Parmalat le proprie attività nel settore del latte confezionato, tra le quali quelle detenute in Francia e in Spagna". C'è, quindi, la seria possibilità che Lactalis usi buona parte della cassa che l'amministratore delegato di Parmalat Enrico Bondi ha raccolto con le cause alle banche (1,4 miliardi) per pagare l’acquisto delle società che verranno fuse in Parmalat, facendo affluire fondi a chi? Ma alle società francesi dei Besnier…

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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