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Studio di fattibilità TAV - TAC a Vicenza: il no motivato del Comitato Vicentino NO Ecomafie

Di Citizen Writers Lunedi 29 Dicembre 2014 alle 11:03 | 0 commenti

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Come preannunciato in alcune nostre considerazioni pubblichiamo una nota critica di Guido Zentile del Comitato Vicentino No EcoMafie sullo studio di fattibilità sul progetto TAV/TAC a Vicenza.

A seguito di un primo, ma già più che significativo, esame dello studio di fattibilità sul passaggio della Alta Velocità/Alta capacità (TAV) a Vicenza, esponiamo le motivazioni che illustrano la nostra contrarietà ai progetti per il futuro assetto espansionistico del trasporto ferroviario, in un contesto che riguarda non solo la città di Vicenza, ma la consequenziale ramificazione ad un livello macro-regionale.

Precisiamo che le considerazioni negative, per tali soluzioni progettuali, sono indirizzate, sia al comune capoluogo (e agli altri comuni interessati), quale referente principale - in quanto verranno effettuati gli interventi più marcati, in seno al previsto sviluppo urbanistico della città - sia all'Ente o gli Enti che sovrintendono alle ferrovie.

Partiamo, quindi, proprio dal Gruppo Ferrovie dello Stato, l'Ente (che racchiude società spezzatino, quali Italfer - Ferservizi - Trenitalia) che sta procedendo ad un processo di divisione e smantellamento di un sistema che fino a qualche anno fa, pur non navigando in placide acque, costituiva un valido sistema di trasporto e di servizi (ciò che erano le storiche Ferrovie dello Stato - anno di nascita 1905), sistema che se fosse stato adeguatamente riorganizzato, in linea con le esigenze temporali dell'utenza, poteva acquisire una posizione di primissimo piano nell'ambito del trasporto pubblico integrato.
Si è preferito, invece, investire nell'alta velocità a scapito di un servizio locale a medio e a corto raggio, che ha strategicamente visto crescere dismissioni e desertificazione.
È illogico investire in un trasporto locale quale derivazione del sistema TAV-TAC, in regime di concorrenza, privatizzazione e libero mercato, e fornire i servizi in gara attraverso le Regioni. Il sistema trasportistico locale deve essere a gestione esclusivamente pubblica (o a controllo rigorosamente pubblico, con idonee strutture referenziali), e deve avere un attenzione prioritaria, poi viene, se è il caso, l'alta velocità (o capacità).
Si propone, ad esempio, una redistribuzione del servizio, operando una semplice, ma radicale revisione dell'orario ferroviario, con blocchi cadenzati per tipologia di trasporto (regionale-locale, media e lunga percorrenza, merci nelle ore di morbida), fornendo un servizio completo ed interattivo anche con gli altri sistemi di trasporto, a costi calmierati. Pessima la scelta, recentemente attuata, di togliere il servizio interregionale veloce da Venezia a Milano, spezzettandolo in due tronconi, con cambio obbligato, senza un'immediata coincidenza, a Verona. Per quale motivo siamo invitati, per andare nel capoluogo lombardo, ad utilizzare esclusivamente la "Freccia Bianca", quindi con maggior spesa? E il treno "fantasma" OBB-DB da Monaco di Baviera a Venezia, che non si vuole far fermare a Vicenza? E vogliamo anche altri due binari? Gli spazi per una distribuzione del servizio ci sono, sono lì a disposizione, la tecnologia applicata agli attuali sistemi di controllo del traffico ce li permette. La realizzazione di due nuovi binari in affiancamento alla rete storica si presenta a tutt'oggi dispendiosa e non rientra in un ambito di utilità.
Recuperare e ristrutturare l'esistente sono, invece, interventi che si presentano efficaci e che sono un buon investimento per la comunità.
Le due nuove stazioni previste si presentano non funzionali e destinate ad essere "terra di nessuno". Basti pensare la stazione "Fiera" che ha l'uscita sulla rotatoria ovest Vicenza-Creazzo, prospettiva idilliaca, da città del Palladio.
Ed ecco, perciò, che si propone di mantenere tale l'attuale storica stazione dove è, dotandola di tutti i servizi, affinché il viaggiatore, dal lavoratore al turista, trovi una città dinamica, moderna e soprattutto accogliente. Sarebbero da implementare servizi importanti, quali il deposito bagagli (da tempo scomparso !), lo sportello informazioni per le reti di trasporto pubblico (ferroviario e non), un servizio-punto di accoglienza per ricevere chi arriva a Vicenza. E qui a Vicenza si dice di (voler) spendere parecchio per "vendere" e diffondere la propria immagine, quale cultura, conoscenza e promozione del territorio. Ciò che oggi non si fa e che il nuovo progetto contraddice nella sostanza.
La stazione deve essere la porta d'ingresso, possibilmente bella, alla città, in cui l'interscambio con gli altri mezzi di trasporto è prioritario e fondamentale. In questo contesto la realizzazione di una filovia ovest-est ci sta benissimo.
Quanto relazionato finora riguardo gli aspetti meramente logistici e funzionali, nonché socio-economici.
Per quanto riguarda l'aspetto urbanistico-ambientale, l'impatto che questa nuova mega-opera causa sul territorio del comune di Vicenza (ed anche sui comuni contermini) è semplicemente impregnante e indubbiamente devastante, potenzialmente distruttivo. Non c'è altro termine per definire ciò che sarà della zona "Porta Monte" - "Dieci Martiri". Un opera da autentica macelleria urbanistica. Dobbiamo veramente fare nostra, ma sotto tutti gli aspetti, sia da parte della gente comune, sia da parte delle istituzioni, la teoria (e la pratica) che continuare a cementificare ed annientare il territorio è fortemente dannoso per la nostra salute, per la qualità della nostra vita, per le future generazioni.

In conclusione non si è contrari ad una rivisitazione - in linea con le attuali caratteristiche e metodologie - del trasporto ferroviario, pilastro fondamentale della mobilità, ma ciò va visto in chiave diversa rispetto alle utopistiche, dispendiose e, perciò, anche rischiose proposte progettuali, semplicemente utilizzando e valorizzando l'esistente.
Chissà, forse nel lontano 1846, quando giunsero i primi binari da Venezia e di conseguenza furono eseguiti dei consistenti lavori a piedi di Monte Berico, c'era sicuramente qualcuno che si opponeva alla costruzione della ferrovia e non vedeva di buon grado la modernità (il luddismo di derivazione inglese), che a quel tempo avanzava precocemente. Crediamo, trascorsi quasi 170 anni, che, acquisita l'importanza che il vapore, poi la trazione elettrica, poi l'elettronica, ebbero (ed hanno) sullo sviluppo industriale, sociale, economico ed antropologico della nostra comunità, sia giunto il tempo di fermarci e di lavorare attorno a ciò che abbiamo realizzato.

Leggi tutti gli articoli su: Tav, Guido Zentile, comitato vicentino No ecomafie

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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