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Quarantennale della Caritas, dal Papa anche una delegazione vicentina

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 24 Novembre 2011 alle 16:42 | 0 commenti

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Caritas Vicentina - Stamattina l'Udienza con Benedetto XVI. Nel gruppo non solo animatori e operatori, ma anche un folto gruppo di "ultimi della fila". Questa mattina a Roma nella Basilica di San Pietro si è svolto il momento-clou del quarantennale di Caritas Italiana, con la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinal Bagnasco e l'incontro con il Papa Benedetto XVI. All'appuntamento, che ha coinvolto le Caritas diocesane di tutta Italia (10 mila i pellegrini presenti), ha partecipato anche una nutrita delegazione di Caritas Vicentina. "Composta non solo operatori e animatori - ha sottolineato il direttore Don Giovanni Sandonà prima della partenza - ma anche e soprattutto da "ultimi della fila", le persone più fragili a cui quotidianamente come comunità cristiana siamo chiamati a volgere lo sguardo e le attenzioni".

E proprio uno di questi, uno dei partecipanti del gruppo di auto-mutuo aiuto Davide & Golia per le persone con sofferenza psichica ha portato la sua testimonianza (insieme ad altre) nel corso della celebrazione.
Siate "sentinelle" del Vangelo, segno dell'amore di Dio verso il prossimo nel bisogno: è questo il messaggio di esortazione e incoraggiamento che Benedetto XVI ha consegnato agli operatori Caritas giunti da tutta Italia. Il Pontefice ha ripreso la sua prima Enciclica, "Deus Caritas est", per ribadire l'esigenza di persone dotate di "un cuore che vede". Donne e uomini che non offrano solo il pane all'affamato, ma si lascino anche "interpellare dalle cause per cui è affamato". Un pensiero, ha osservato, che va anche al vasto mondo della migrazione: "La crisi economica globale è un ulteriore segno dei tempi che chiede il coraggio della fraternità. Il divario tra nord e sud del mondo e la lesione della dignità umana di tante persone, richiamano ad una carità che sappia allargarsi a cerchi concentrici dai piccoli ai grandi sistemi economici".
"Il crescente disagio - ha rilevato il Papa - l'indebolimento delle famiglie, l'incertezza della condizione giovanile indicano il rischio di un calo di speranza". Ed è questa sfiducia, ha avvertito, che le Caritas sono chiamate a contrastare: "L'umanità non necessita solo di benefattori, ma anche di persone umili e concrete che, come Gesù, sappiano mettersi al fianco dei fratelli condividendo un po' della loro fatica. In una parola, l'umanità cerca segni di speranza". Il Papa ha messo così l'accento sul "compito educativo" a cui è chiamata la Chiesa e le Caritas in particolare.
La Caritas Italiana nacque nel 1971 per decisione di Paolo VI come organo pastorale della CEI per promuovere, sostenere, coordinare il lavoro delle Caritas diocesane "per sensibilizzare le Chiese locali e i singoli fedeli al senso e al dovere della carità in forme consone ai bisogni e ai tempi". Un compito, quindi, essenzialmente pedagogico, di animazione pastorale. L'Italia allora era molto diversa da oggi e la stessa Chiesa era attraversata dal vento innovatore del Concilio Vaticano Secondo, che era terminato da soli cinque anni. La diocesi di Vicenza fu tra le prime ad avviare la Caritas e ad aver collaborato, fin dai primi tempi a tutte le iniziative proposte da Caritas italiana, dal terremoto in Friuli all'emergenza umanitaria dei profughi vietnamiti, così come fu tra le prime ad avviare il servizio civile come obiezione di coscienza al servizio militare e l'Anno di Volontariato Sociale per le ragazze.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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